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Giro d'Italia: da San Sebastiano da Po un messaggio di pace per i Governi in un'opera realizzata su una rotonda

Alla rotatoria del ponte Bailey allestito il “Campo Gino e Teresa Strada”: una cinquantina di aironi infiocchettati di rosa sono il messaggio che Claudio Bertolo e Guido Viano hanno fatto vedere all’Italia intera

Giro d'Italia

L'installazione dedicata a Gino Strada per il passaggio del Giro d'Italia, a San Sebastiano da Po

E’ quello che ha portato l’installazione presente alla rotonda tra la Sp 590 e la SP 94 all’altezza del ponte Bailey, nel territorio del Comune di San Sebastiano da Po: una cinquanta di aironi di legno, realizzati da Claudio Bertolo, con la collaborazione di Guido Viano della società Ancora di Saronsella hanno dato vita, insieme ad alcune biciclette rigorosamente rosa e alle riproduzioni di uomini con le braccia alzate, al “Campo Gino e Teresa Strada”. Gino Strada, medico, attivista, filantropo e scrittore italiano recentemente scomparso, insieme alla moglie Teresa è stato il fondatore dell'ONG italiana Emergency. 

L'installazione alla rotonda di San Sebastiano da Po

Impossibile non notarla, l’installazione infiocchettata di rosa per il passaggio della prima tappa del Giro d’Italia che da queste parti è transitato intorno alle 14.30, da tutti gli automobilisti che hanno percorso la SP 590 e anche dalle telecamere della RAI che hanno documentato la corsa rosa in diretta.

Uno spettacolo che non ha lasciato indifferenti. Come la scritta intorno al perimetro della rotatoria. “In giro per la Pace”.

In giro per la Pace è il messaggio che arriva da San Sebastiano da Po

Io e Guido Viano abbiamo avuto questa idea nei giorni scorsi - spiega Claudio Bertolo -. L’abbiamo montata in un paio di ore e già questa sera la smonteremo. Il nostro obiettivo era quello di sensibilizzare l’opinione pubblica visti i tempi che stiamo vivendo”. Il riferimento, evidente, è alle guerre a Gaza e in Ucraina e alle tensioni tra Israele ed Iran.

In realtà tutta San Sebastiano da Po, che ha visto il passaggio del Giro d’Italia prima sulla Sp 590 e poi sulla SP438 per Casalborgone, era addobbata di rosa grazie alle decorazioni realizzate lungo le strade dai volontari della Pro loco, degli Alpini e da un po’ tutte le realtà associative del paese. Una vetrina, quella del Giro, che la comunità ha sfruttato alla grande.

Volontari e addobbi a San Sebastiano da Po

E che hanno cercato di fare anche altri, come "Gli Amici del Po" che hanno salutato il passaggio della corsa rosa con uno striscione ed una canoa tinteggiata di rosa nei pressi del parco del Bricel, a Chivasso.

Gli Amici del Po salutano il passaggio del Giro d'Italia a Chivasso

Chi è Claudio Bertolo

Il sansebastianese Claudio Bertolo, con le sue installazioni, non è nuovo a questo tipo di iniziative.

Claudio Bertolo è un ragazzo del ’76 di San Sebastiano da Po. Per mestiere lavora al Palazzo di Giustizia di Torino. Come hobby ha invece musica, la pittura, il recupero di beni abbandonati e... le installazioni. 

Claudio Bertolo e i suoi aironi

Gli aironi di legno sono stati realizzati con il materiale recuperato dalla cabina armadio della madre: da qualche anno, di tanto in tanto, li si possono incontrare nei prati, sulle colline o in piantura, tra San Sebastiano da Po, Castagneto e Casalborgone. 

Da anni Claudio Bertolo cerca di rendere più belli scorci, angoli, particolari delle colline chivassesi. “Ho decorato alcune pompe comunali a San Sebastiano - ci disse in un’intervista di qualche tempo fa -, ho posizionato una meridiana alle Milane, ho realizzato una serie di lavoretti privati”.  

Lo fa per passione, non per scopo di lucro. Lo fa perché gli scatta qualcosa, nella testa, non appena si imbatte in un bel panorama o in un rudere decadente: vede quello che potrebbero diventare e, con la sua abilità, si rimbocca le maniche e si dà da fare per tre. “Butto l’occhio su angoli particolari: ad esempio se vedo l’edera che cresce su quattro pezzi di cemento, mi viene d’istinto pensare di creare qualcosa che possa ridarle una nuova vita - ci aveva spiegato -. Mi piace scoprire opere di abbellimento dei paesini, vedere le riqualificazioni di angoli di case o di ruderi: è un qualcosa che mi suscita interesse e curiosità. Così mi viene voglia di dare il mio contributo. Se poi, dopo il mio lavoro, c’è qualcuno che si ferma per fare una fotografia, allora vuol dire che lì sono riuscito a creare bellezza. E per me è una soddisfazione enorme: non mi interessa che ci sia il mio nome in calce ad una installazione, è per questo che non firmo i miei lavori. Mi interessa di più sorprendermi dello stupore della gente che si ferma a vedere ciò che ho creato”. 

Questa volta ha stupito anche quelli che, dal divano di casa, erano incollati alla tv per tifare i propri beniamini in bicicletta.

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