Cerca

Presidio per la pace

Guerre in Ucraina e Gaza. Ivrea scrive a Giorgia Meloni: "Sei una mamma pure tu!"

Sabato scorso si è riunito il 126° presidio consecutivo per la pace, un evento straordinario e unico nel suo genere, degno di entrare nel Guinness dei Primati,

Guerre in Ucraina e Gaza. Ivrea scrive a Giorgia Meloni: "Sei una mamma pure tu!"

Presidio a Ivrea. Nella foto Giorgia Meloni

Una lettera a Giorgia Meloni, alla mamma Meloni, al presidente del consiglio. Una lettera dei cittadini di Ivrea per chiedere la pace, per supplicare la fine della guerra in Ucraina e a Gaza.

Succede anche questo in piazza di città a Ivrea, dove sabato scorso si è riunito il 126° presidio consecutivo per la pace, un evento straordinario e unico nel suo genere, degno di entrare nel Guinness dei Primati, ma questo lo abbiamo già detto tante volte.

“Noi Cittadini di Ivrea - si legge nella lettera - siamo ancora una volta riuniti nella piazza principale della Città il 124° sabato per supplicare la Pace dopo lo scoppio della guerra in Ucraina e la successiva tragedia che tocca Gaza e Cisgiordania. Chiediamo pertanto: a Lei come Madre, come Presidente del Consiglio italiano per l’obbligo morale, civile e politico che ricopre, di agire immediatamente, nelle Sedi e con le modalità a Lei conferitele per procedere alla attuazione di soluzioni, attraverso le strade del dialogo e della partecipazione delle organizzazioni internazionali preposte. Quanto avviene a Gaza con continue uccisioni e mutilazioni di infanti e adolescenti che soccombono ad un infame massacro (Cisgiordania inclusa), esigono dai Politici l’attuazione di quello che la loro posizione impone e che la società civile continua a chiedere con i mezzi che le sono consentiti. La salutiamo con il rispetto che la Sua carica richiede e aspettiamo una risposta che divulgheremo agli attivi per la giusta Pace.”

Barzan

Cadigia perini

pierangelo monti

Don Piero Agrano

Un appello impregnato di un senso di urgenza e di disperazione, un accorato grido di aiuto da parte di una comunità che vede nella figura della Presidente non solo una leader politica, ma anche una madre. Sarà capace (s'intende Meloni) di comprendere e agire con empatia e determinazione.

La giornata è stata ricca di interventi significativi che hanno toccato vari aspetti della situazione internazionale e delle problematiche legate ai conflitti in corso. Pierangelo Monti, principale artefice e organizzatore del presidio, ha aperto l'evento con una riflessione sulla crescente tensione tra Russia e NATO, e sull’escalation della corsa agli armamenti.

Monti ha sottolineato come il nuovo Parlamento europeo abbia adottato una posizione più radicale riguardo al conflitto tra Russia e Ucraina, approvando una risoluzione che permette l'uso delle armi fornite all'esercito di Zelensky per colpire oltre il confine. "Nessun riferimento allo sforzo per la ricerca di una soluzione diplomatica," ha stigmatizzato Monti, "ma la ferma convinzione che al momento l’unica soluzione possibile sia quella delle armi."

Sempre Monti ha inoltre denunciato il possibile dispiegamento in Germania di missili Usa a medio-lungo raggio, sottolineando come questa decisione aumenti il rischio di guerra nucleare, annullando i progressi ottenuti con i trattati firmati quarant’anni fa per ridurre le testate nucleari.

E poi sulla Palestina. Monti ha riferito di crimini compiuti dall'esercito israeliano a Gaza, inclusa l'uccisione di un giovane con sindrome di Down, e l’attacco a una scuola della parrocchia di Gaza della Sacra Famiglia, una evidente violazione dei principi fondamentali del diritto umanitario internazionale.

E se Cadigia Perini, nel sottolineare l’importanza delle sanzioni internazionali contro Israele, simili a quelle imposte al Sudafrica durante l’apartheid, per forzare un cambiamento, ha criticato l'Europa e il governo italiano per la loro complicità con le azioni israeliane, Paolo Piras si è concentrato sulla dichiarazione della Corte Internazionale di Giustizia sull’illegalità della presenza israeliana nei Territori Palestinesi Occupati, considerandola un passo positivo che potrebbe portare a una maggiore pressione internazionale.

Un momento significativo della giornata è stato l'annuncio di un incontro in videoconferenza tra Ivrea e la città gemella di Beit Ummar in Cisgiordania, organizzato a seguito dell'approvazione di una delibera comunale che chiedeva il riconoscimento dello Stato di Palestina. Questo incontro, previsto per lunedì 22 luglio, rappresenta un ulteriore passo nella promozione del dialogo e della pace.

Spazio ai ricordi

Livio Obert ha ricordato il recente concerto in Duomo in memoria di Luigi Bettazzi, definendo la sua presenza spirituale ancora viva tra i partecipanti. Don Piero Agrano si è concentrato la figura di Gino Pistoni e degli altri partigiani, celebrando il loro amore e la loro non violenza. Mario Beiletti ha aggiunto un pensiero per Ferruccio Nazionale, con una commemorazione prevista per domenica 28 luglio, seguita da una "Pastasciutta antifascista" al Castello di Albiano. Rosanna Barzan ha ricordato Willy Jervis, un altro martire partigiano, esortando i presenti a continuare a lottare per la giustizia.

 

INCONTRO APERTO IN VIDEOCONFERENZA TRA LA CITTA' DI IVREA E LA CITTA' DI BEIT UMMAR (CISGIORDANIA)

La Città di Ivrea organizza lunedì 22 luglio p.v., alle ore 17.30, nella Sala del Consiglio comunale un incontro in videconferenza con i rappresentanti della città palestinese di Beit Ummar (Cisgiordania).

L’iniziativa nasce dall’approvazione, in data 14 giugno 2024, di una mozione da parte del Consiglio Comunale di Ivrea che chiede al Governo italiano di riconoscere lo Stato di Palestina e all’Amministrazione di Ivrea di riaprire un canale di comunicazione con la città della Cisgiordania di Beit Ummar.

Ivrea e Beit Ummar, nel lontano 2002, avevano stretto un gemellaggio attraverso il progetto Varco di Pace - progetto che aveva visto attivamente coinvolta la società civile eporediese – con l’obiettivo di manifestare solidarietà alla popolazione palestinese, duramente colpita dalle tensioni che si erano create con la Seconda Intifada e la conseguente reazione militare israeliana, e di stringere legami con i movimenti pacifisti israeliani.

Il progetto aveva permesso di portare un aiuto concreto a un centro educativo per bambini e ragazzi e un gruppo di sostegno alle donne di Beit Ummar, e aveva creato le condizioni per una proficua collaborazione fra le associazioni delle due cittadine e con l’organizzazione pacifista israeliana di Ta’ayush.

Oggi la Città di Ivrea si propone, attraverso questo primo incontro a distanza, di riaprire quel canale di comunicazione già costruito 22 anni fa, per capire in che modo possiamo oggi - nelle mutate condizioni geopolitiche e internazionali - tornare a dare una prova concreta di solidarietà fra popoli: un’occasione di dialogo e di conoscenza reciproca che si spera possa essere l’inizio di un cammino virtuoso per le rispettive cittadinanze.

Parteciperanno all’incontro - da remoto - i rappresentanti dell’Amministrazione e della società civile di Beit Ummar; saranno presenti il Sindaco, la Giunta, i Consiglieri comunali di Ivrea.

Interverrà Paolo Piras, che, a nome del gruppo che aveva dato vita a Varco di Pace, ricostruirà il contesto in cui era nato il gemellaggio.

L’incontro sarà inoltre aperto al pubblico e verrà trasmesso in diretta streaming a questo link  (visualizzazione ottimizzata per Internet Explorer e Chrome) e sulla pagina Facebook del Comune di Ivrea.

Nell'occasione sarà presentata una raccolta fondi da destinare a un intervento di sostegno alla popolazione di Beit Ummar.

 

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori