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Scandaloso
17 Luglio 2024 - 11:07
E' dei giorni scorsi un comunicato degli infermieri del sindacato NURSIND Piemonte in cui si critica la gestione delle risorse finanziarie destinate a fronteggiare la carenza di personale infermieristico in Piemonte. L'organizzazione ha esposto le sue preoccupazioni riguardo alla distribuzione delle risorse aggiuntive previste dalla Legge di bilancio, destinate alle prestazioni aggiuntive, che ammontano a circa 6 milioni di euro.
Queste risorse, che sono state ripartite alle Aziende Sanitarie Regionali (ASR) dopo un accordo regionale recepito dalla delibera della giunta regionale (DGR) del 6 maggio, prevedono una tariffa oraria di 60 euro per le prestazioni aggiuntive.
"Sono risorse aggiuntive - scrive Nursind - e non parte dei 25 milioni di euro destinati dalla stessa legge di bilancio per l’abbattimento delle liste di attesa di cui tanto si è parlato e che trovano il loro finanziamento all’interno dello 0.4% del finanziamento indistinto...".
Il sindacato ha formalmente richiesto chiarimenti alla direzione regionale della sanità, sia attraverso una lettera che durante un incontro tenutosi il 12 luglio presso l'assessorato. Tuttavia, NURSIND riferisce di non aver ricevuto risposte soddisfacenti.
Il direttore regionale della sanità ha parlato di una "non meglio specificata responsabilità romana" che dovrebbe ancora chiarire la questione. Una risposta che, a distanza di mesi, il sindacato considera inadeguata data l'importanza delle risorse economiche coinvolte e l'urgenza delle problematiche da affrontare.
Nel comunicato, NURSIND Piemonte denuncia anche che dei 25 milioni di euro destinati alle aziende per ridurre le liste di attesa, con una determina, sono stati impegnati solo 10 milioni di euro, peraltro riservati unicamente alla dirigenza.
Per quanto riguarda gli infermieri, la stessa determina suggerisce di utilizzare per l'abbattimento delle liste di attesa le risorse assegnate per sopperire alla carenza di personale, frutto di un accordo regionale e di una DGR con un finanziamento differente.
Il sindacato ha chiesto alla direzione regionale di definire chiaramente alle aziende le finalità, i metodi, le modalità e i tempi per l'utilizzo di queste risorse, in applicazione dell'accordo regionale. Inoltre, NURSIND sottolinea come ci sia una mancanza di coerenza e chiarezza anche riguardo alla tariffa oraria, nonostante questa sia stata fissata in modo chiaro.
NURSIND Piemonte esprime anche preoccupazione per le notevoli difficoltà riscontrate durante le discussioni nei tavoli regionali, dove le questioni tendono a complicarsi ulteriormente anziché chiarirsi, rendendo le discussioni poco produttive.
Il sindacato insiste sul fatto che le risorse destinate a riconoscere economicamente le prestazioni aggiuntive per sopperire alla carenza di organico devono essere utilizzate per le finalità previste e con le modalità concordate. Inoltre, sottolinea che, se tali risorse possono essere utilizzate anche per l'abbattimento delle liste di attesa in assenza di carenza di personale, ciò non deve significare una sostituzione completa delle finalità, che finirebbe per gravare sugli infermieri.
"Se ci sono risorse destinate a riconoscere economicamente prestazioni oltre l’orario di lavoro - commenta il segretario regionale Francesco Coppolella - oppure oltre le giornate di lavoro previste contrattualmente per sopperire le carenze di organico, queste vanno utilizzate per le finalità previste e con le modalità concordate a meno che si pensi di voler continuare ad abusare della disponibilità degli infermieri. Se in assenza di carenza di personale, fatto che invitiamo a dimostrare, queste risorse possono essere utilizzate anche per l’abbattimento delle liste di attesa, recependo l’indicazione della legge di bilancio, non vuol dire che la finalità va completamente sostituita e va fatto pagare il prezzo agli infermieri. Siamo consapevoli delle diverse emergenze, da un lato le liste di attesa , dall’altro la carenza di personale, siamo altrettanto consapevoli del nostro ruolo. Molti servizi si reggono con prestazioni oltre l’orario e oltre i giorni lavorativi attraverso la disponibilità degli infermieri che potrebbe venir meno in entrambi i casi...".
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