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Settimo Torinese
15 Luglio 2024 - 15:25
L'assessore Salvi
Ed eccoli lì. Puntuali come un orologio svizzero. Dopo le segnalazioni di due gravi emergenze abitative, quella di Alberto Marino e di Giancarlo Ferrari, l’Amministrazione comunale risponde con un comunicato stampa "fuffa" in cui l’assessore Umberto Salvi si fa una domanda e si dà una risposta senza contraddittorio.
Nell’oggetto, i lavori che si stanno portando avanti al Dado. Il testo è uguale e identico a decine di altri in cui si comunica che gli operai stanno facendo quello per cui sono stati pagati (ci mancherebbe ancora). S’aggiunge solo che siamo arrivati al tetto. Poi arriverà quello che ci dirà che si stanno montando le finestre. Poi quello per le porte. Poi quello degli elettricisti...
Insomma tant’è!
“Il progetto - leggiamo - finanziato per 1,8 milioni grazie al fondo complementare PNRR, prevede la realizzazione di una decina di alloggi, in buona parte destinati a case popolari da assegnare ai cittadini settimesi che attendono in graduatoria, in parte a progetti di inclusione dedicati agli anziani e alle categorie fragili. Il cantiere ha visto l'abbattimento del vecchio Dado, ormai inagibile, e prevede la realizzazione di un complesso residenziale di qualità, studiato per favorire l'interazione e la coesione del vicinato, oltre al rilancio del quartiere che soffre da anni del “vuoto urbano” generato dall'edificio non utilizzato...”
E fin qui nulla di così eclatante, che già non si sapesse o che non fosse già stato detto.
Poi la parola passa all’assessore alle politiche sociali, Umberto Salvi.
«Il nuovo Dado - scrivono gli addetti stampa - permetterà di scorrere almeno in parte la graduatoria delle case popolari, dando risposte alle famiglie che attendono una sistemazione. Stiamo vivendo un periodo complesso, con la necessità di dare risposte a molti nuclei. Non è un problema solo settimese, ma il Comune, nei limiti delle proprie possibilità, si è dotato di vari strumenti: nuove case popolari comunali, realizzate anche grazie a finanziamenti esterni; progetti di autorecupero che accelerano l'assegnazione delle case ATC; l'accoglienza al Centro Fenoglio per le persone non tutelate da altri strumenti di supporto; il fondo salvasfratto comunale e il fondo Aslo con contributo regionale. Occorre sicuramente fare un passo ulteriore sulle case popolari di proprietà del Comune di Torino e gestite da ATC: in particolare, al Borgo Nuovo, alcuni complessi richiedono un intervento urgente. Troppi appartamenti sono inutilizzati perché inagibili; serve un investimento importante che non potrà attendere molto. Abbiamo ripetutamente sollecitato ATC, da cui però, almeno finora, non sono arrivate risposte adeguate. Il problema deve essere urgentemente preso in carico. Non possiamo intervenire direttamente perché non è “casa nostra”, ma siamo a disposizione del Comune di Torino per trovare una soluzione che affronti il problema e dia risposte in tempi accettabili».
Tutto chiaro? Non tanto. Vanno bene le critiche ad ATC e al Comune di Torino, ma di fronte a una città in cui i “senzatetto” sono ovunque e hanno addirittura occupato dei garage in centro città, chiediamo all’assessore le prove dei solleciti, sempre che esistano. Quando sono stati inviati? Dov’è la documentazione?
Se non c'è è un gran problema. Significherebbe che si è dormito e che adesso ci si giustifica del proprio "non lavoro" raccontando bugie!
Perché sta proprio qui il punto. Gli amministratori comunali sono obbligati dalla legge a occuparsi delle emergenze abitative. È un compito non delegabile. Lo devono adempiere in tutti i modi possibili, soprattutto dando prova di essersene occupati, per esempio scrivendolo nelle comunicazioni ufficiali inviate agli Enti corresponsabili.
E' evidente a tutti che il Dado non risolverà affatto il problema?
L'assessore Salvi è cosciente che quel che si è fatto fino ad oggi per liberare e mettere a disposizione di chi ne ha bisogno i tanti alloggi vuoti inoccupati è troppo poco o no?
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