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Ivrea
12 Luglio 2024 - 10:53
Ciro Lubrano Lavadera
Gentile direttore le scrivo per riflettere, a bocce ferme, su cosa è stato San Savino 2024, su luci e ombre e sulla necessità di prospettive certe. Sorvolerei sul meteo perché, su quello, son solo fiumi di parole inutili ma partirei da un plauso sincero a Gambone (e alla sua associazione) per aver cambiato rotta e aver seguito quanto, pochi mesi dopo l'insediamento della nuova giunta, avevamo chiesto a gran voce in Sala Santa Marta.
Ci fu detto (come spesso accade) che era troppo tardi per le novità ma stavolta, con un'anno di tempo, ci si è riusciti, non in toto, ma per una parte si'. La sfilata delle carrozze FINALMENTE è passata in Via Arduino, i cavallanti anche e si è dato vita a un'esperimento che va rafforzato e potenziato.
Sono certo che anche l'amministrazione abbia fatto la sua parte, indicando linee guida precise agli organizzatori e questo sana (almeno sulla carta) passate cattive gestioni un po' troppo indecise sull'idea della festa cittadina.
Doveroso un plauso anche all'amministrazione, al sindaco Chiantore.
Io, come commerciante, ho visto più di venti San Savino e veramente ne ho sentite di tutti i colori, partecipando
a vario titolo a moltissimi incontri preparatori. Son testimone di tanti NO, di troppi girarsi dall'altra parte, di piccate scelte di alcuni organizzatori che si fingevano sordi alle nostre richieste (giusto x dire, quasi sempre il programma era stato già stampato...) e mi fa rabbia che alcuni di quei signori siano ancora lì al loro posto.
Non farò nomi, per carità, non son proprio scemunito ma elenco le risposte che negli anni son state date a noi commercianti, di Via Arduino e zone contigue.
Non si può perché Via Arduino è in salita; non si può perché si deve lasciare lo spazio per mezzi di soccorso; non si può perché il questore di Ivrea non firma; i pony sì ma i cavalli no però dovete occuparvene voi... e poi e poi.
Basta! Semplicemente basta!!
L'intero tessuto commerciale delle più belle cittadine del centro Italia (tanto per citare una zona) son piene di strade in salita, zeppe di negozi, di clienti e di eventi eppure anche lì passano ambulanze e mezzi di soccorso. E dove le strade sono strette??
Anche lì, anche in quel caso. Non si blateri più al vento questa scusa che offende l'intelligenza di ogni amministratore capace e anche la nostra, a dir la verità. Tralascio alcune perle per non crearmi altri nemici ma direi che, negli anni, tutto quanto è stato concesso lo si è dovuto conquistare, spesso è stato elemosinato e quasi mai è stato una scelta politica, mai figlia di una visione.
Ma perché nulla vien dato quando dovuto e bisogna sempre lottare, alzare la voce?
Via Arduino non è un'arteria principale del centro storico, non è sicuramente fra le zone più belle e fascinose, quelle che fotografa ogni turista che l'attraversa?
Quando, quando si deciderà di investirci IDEE E RISORSE?
Quando chi l'amministra finalmente si dotera' di un piano di intervento per frenare il degrado, visto che siamo già in ritardo?
Quando, visto che, se non ci fossero commercianti resistenti e resilienti, questa zona ormai potrebbe benissimo ospitare solo parcheggi abusivi e garage?
Quando i vigili urbani, potenziati di numero e orari di lavoro, torneranno a presidiarla?
AI SUMA mica? La domanda sorge spontanea, stavolta FINALMENTE la rotta è stata invertita solo perché Gambone è stato bravo? O forse perché eran tutte balle, tutte scuse che palesano anni e anni di poca volontà politica a decidere chi cosa e come.
E noi commercianti ce le siam bevute quelle balle; a qualcuno è venuta l'ulcera, altri se ne son fatte una ragione ed eccoci qua, a rincorrere soluzioni, a cercare di frenare la desertificazione commerciale che miete vittime silenti ogni giorno, NON SOLO in Via Arduino!
Tutto questo m'indigna e non ho nessuna voglia di fare sconti a nessuno (ho le agende piene di nomi e cognomi, di chi in 20 anni ha mostrato protervia e disinteresse). E poi c'è lo street food, le ombre di cui dicevo prima.
Non ho niente contro quel tipo di proposta, anche quando è così impattante ma, mi chiedo, perché a San Savino e perché in una zona centrale o adiacente al centro?
Ognuno deve fare e avere la sua parte e, ad ognuno, deve essere garantita la possibilità d'impresa, giusto?
Bene lo street- food, quella stret-parade ha drenato, quasi dimezzato i nostri incassi e pure quella scelta è stata presa sopra le nostre teste. 30.000 presenze non sono poche! Scusatemi, mettere attorno a un tavolo bar, ristoranti, vinerie e gastronomie e ragionare su un progetto alternativo, con la disponibilità degli esercenti a fare rete, con gli uffici comunali disposti a trovare soluzioni e a evitare ostacoli legislativi, e con il Gambone di turno che accetta la sfida non sarebbe, TUTTO QUESTO, un grande servizio alla città e a chi qui imprende e paga le tasse? Io modestamente credo che SI', quella sarebbe finalmente la quadratura del cerchio, non preoccuparsi solo di incassare quattrini dal plateatico o scegliere sempre la via più facile.
Magari stavolta la strada è stata tracciata; parliamone. Insistere insistere insistere.
Allora sì si potrà dire AI SUMA!
Ciro Lubrano, storico commerciante in Via Arduino
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