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La denuncia

"Cumuli di rifiuti nel deposito comunale!": la denuncia shock del consigliere

Tra erba ad altezza d'uomo e discariche dei rifiuti nascoste dalla fitta vegetazione, la periferia sembra un altro mondo rispetto al centro città

Discarica

Una discarica a cielo aperto nei pressi dell'ex area Tav di Chivasso

Mentre l'assessore all'Ambiente, al Decoro e all'Arredo Urbano, ai Lavori Pubblici e pure ai social network su facebook Fabrizio Debernardi ci aggiorna costantemente sullo stato dei cantieri per abbellire il centro città, come "il lavoro sapiente e paziente di posa del porfido" in viale Giacomo Matteotti, tutt'intorno al concentrico regna la giungla. Nel vero e proprio senso della parola.

Provare, per credere, a buttare un'occhio alle fotografie pubblicate in questa pagina e scattate dal consigliere comunale di "Per Chivasso", Bruno Prestìa.

Tra erba ad altezza d'uomo e discariche dei rifiuti nascoste dalla fitta vegetazione, la periferia di Chivasso sembra un altro mondo rispetto al centro città.

Impossibile sostenere il contrario.

L'assessore Fabrizio Debernardi dà il buongiorno alla sua maniera su facebook

In un sopralluogo effettuato nei giorni scorsi, il consigliere capogruppo di "Per Chivasso" ha scovato la presenza di una discarica a cielo aperto nell'area adiacente alla TAV, nei pressi del Campus delle Associazioni di via Baraggino. "E' in uno stato veramente indecoroso", inforca Prestìa. 

"L'incuria domina su tutta l'area. Rifiuti ovunque, erba altissima, alberi non potati, tombini aperti e pericolosi. La città, c'è poco da dire, non è per nulla curata: le manutenzioni sono un miraggio".

Prestìa indica i rifiuti all'interno dell'area del magazzino comunale

Le immagini e le testimonianze raccolte confermano una situazione critica che mette in evidenza la mancanza di manutenzione e cura del territorio, almeno nelle periferie. La denuncia di Prestìa si somma alle proteste che di tanto arrivano dai Torassi, da Betlemme, da Pratoregio, dai Pogliani, quest'ultima su tutte le frazioni chivassesi.

La presenza dei rifiuti non è limitata alle aree pubbliche, ma coinvolge anche il deposito del Comune, un fatto che ha suscita ulteriore sdegno e preoccupazione.

"Ci dicono sempre che esageriamo quando parliamo di scarsa manutenzione, ma poi la situazione è evidente sotto gli occhi di tutti - continua Prestìa -. Vorremmo solo una città dignitosa, più curata e sicura".

Il consigliere ha annunciato che porterà l'argomento al prossimo Consiglio Comunale, chiedendo che qualcuno risponda per la quantità di rifiuti presenti e la generale mancanza di cura della zona. "Non si può sempre trovare una scusa per qualsiasi cosa, o intervenire soltanto a segnalazioni avvenute. La città merita risposte".

Ma cosa si rischia con l'abbandono dei rifiuti in strada e nelle campagne?

Secondo la legislazione italiana, l'abbandono di rifiuti è un reato disciplinato dal Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, noto come Codice dell'Ambiente.

La fitta vegetazione sulla strada

Le sanzioni previste per chi abbandona rifiuti possono essere severe e variano in base alla tipologia e alla quantità di rifiuti abbandonati.

Per i rifiuti solidi urbani, le sanzioni amministrative possono andare da 300 a 3.000 euro. Se i rifiuti abbandonati sono pericolosi, si applicano sanzioni penali che possono includere l'arresto da tre mesi a un anno e ammende da 2.600 a 26.000 euro.

Inoltre, chi abbandona rifiuti può essere obbligato a ripristinare lo stato dei luoghi, sostenendo i relativi costi di bonifica e ripristino ambientale.

E c'è un altro tema da tenere presente: che fine ha fatto il progetto delle "fototrappole" a lungo sbandierato dall'amministrazione comunale e che, negli anni, ha permesso di stanare un paio di furbetti e nulla di più?

Tombini aperti in cui è facile cadere

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