AGGIORNAMENTI
Cerca
Torino
23 Giugno 2024 - 22:34
Nonostante la pioggia incessante che ha mantenuto tutti con il fiato sospeso, la tradizionale pira del Farò è riuscita a bruciare anche quest'anno. La caduta del toro rampante, simbolo della città, verso Porta Nuova ha rispettato il rituale che prevede un anno di gioia e felicità per Torino. Qualcuno osserva che in realtà sia caduto tra via Garibaldi e via Roma... Ergo? E chi lo può sapere...
Il sindaco Stefano Lo Russo ha espresso la sua soddisfazione: «Un altro anno fortunato, una tradizione a cui la città è molto legata. Siamo contenti che abbia coinvolto molti, nonostante il meteo avverso ai nostri piani. Il programma, sia di oggi che di domani, resta confermato».
Cos'è il Farò?
Il Farò è una delle tradizioni più suggestive legate alla festa di San Giovanni a Torino. Questa cerimonia antica prevede l'accensione di un grande falò in Piazza Castello, simbolo di purificazione e buon auspicio per la città. Originariamente, l'accensione del Farò era legata a riti propiziatori pagani che celebravano il solstizio d'estate, poi cristianizzati per onorare San Giovanni Battista, il patrono della città.
La tradizione vuole che l'andamento del fuoco sia interpretato come un presagio: se il faro cade verso Porta Nuova, l'anno sarà positivo; se cade verso Porta Palazzo, sarà meno favorevole. Questo evento, oltre a essere un momento di coesione sociale, riflette l'importanza delle tradizioni e delle credenze popolari nel tessuto culturale torinese.
La sfilata sotto l'acqua
Nel pomeriggio, sotto una pioggia incessante, il corteo storico in costume ha sfilato per il centro di Torino. Il sindaco Lo Russo ha accolto i pani della carità, portati a Palazzo Civico per la benedizione da Gianduja e Giacometta. «L'augurio per Torino è che la luce possa rischiarare le cose brutte e che il pane non manchi mai sulla tavola dei nostri concittadini», ha detto il sindaco, premiando due neo-laureati con tesi sulla città e sull'Intelligenza Artificiale.
L'augurio del sindaco
«I simboli sono molto importanti, lo sono sempre stati e lo sono a maggior ragione in un momento come quello che stiamo vivendo. I ceri rappresentano la luce, la chiarezza e sono uno strumento contro l'oscurità, un segno molto significativo in tempi complessi e pieni di notizie brutte dal mondo», ha sottolineato Lo Russo.
«Simboleggiare attraverso la luce l'augurio per Torino mi sembra estremamente pertinente, così come il simbolo del pane, che rappresenta la vita, la prosperità e la capacità di sostenersi. L'auspicio è che Torino possa essere una città prospera, in cui il pane non manchi a nessuno e si mantenga la dimensione di sviluppo, crescita, lavoro ma anche solidarietà e attenzione a chi fa più fatica. Torino è una città discreta, sobria, dove raramente chi ha bisogno chiede esplicitamente aiuto. Sta a noi essere solidali e attenti, rallentare il passo per riconoscere nello sguardo di chi ha bisogno una persona da aiutare».
Il giorno del patrono
La giornata centrale dei festeggiamenti di San Giovanni è stata aperta dalla messa solenne in Duomo alle 10.30. Il programma della giornata include almeno diciassette eventi, culminando con lo spettacolo pirotecnico in piazza Vittorio Veneto alle 22.30, accompagnato da brani musicali di U2, Queen, Aerosmith, Ligabue e Vasco Rossi, atteso da circa 49.500 spettatori.
Per consultare l'intero programma dei festeggiamenti di San Giovanni visita la pagina http://www.comune.torino.it/sangiovanni/
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.