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22 Giugno 2024 - 07:50
Negare la possibilità ai possesori di cavalli di circolare liberamente nella "Corona Verde", è un divieto che continua a lasciare l'amaro in bocca agli appassionati di equitazione:ormai da molto tempo è vietato passeggiare in compagnia del proprio "destriero" sul sentiero pedonale che collega le Valli di Lanzo con la Reggia di Venaria, con tanto di cartelli stradali appositi presenti su numerosissimi tratti del sentiero.
Questa politica adottata dalle autorità comunali per motivi di sicurezza, ha scatenato le proteste dei "cavalieri", che si vedono costretti a "sfilare" a passo d'uomo, tra automobili e camion incolonnati sulle strade limitrofe.
"Non riesco a spiegarmi questo divieto, la Corona Verde è un luogo meraviglioso per godersi una passeggiata a cavallo in mezzo alla natura, questi animali, se ben trattati, non possono in alcun modo essere un pericolo per nessuno" - commenta un ragazzo da noi intervistato.
E in effetti, la vista di un cavallo che trotta sui cavalcavie urbani e spesso trafficati di Ciriè e no solo,non è senza dubbio uno scenario eccezionalmente conforme agli standard di sicurezza. Ma cosa spinge le autorità a negare ai nostri amici equini il piacere di una passeggiata nella natura?
"A tutti sarà certamente capitato di osservare un’antica stampa o un vecchio dipinto raffiguranti una piazza o un viale cittadino ricco di gentiluomini a cavallo e di carrozze. A noi, cavalieri “moderni” tali immagini, che un secolo e mezzo fa rappresentavano la realtà quotidiana, sembrano fuori dal mondo e, probabilmente, suscitano un po’ di invidia. Cosa succederebbe oggi se noi, in sella ad un cavallo osassimo percorrere quella stessa piazza o quello stesso viale? E’, almeno teoricamente, possibile? Contravveniamo a qualche regola? Rischiamo una multa? Ci tolgono i punti dalla patente?"-questo un estratto preso dal sito alpitrek.com il quale in maniera, anche un po' polemica, spiega nel dettaglio tutte le regole che i possessori di cavallo devono rispettare.
Allora la domanda che sorge spontanea è questa: se non è convenzionale passeggiare a cavallo per le strade e non lo è nemmeno all'interno di aree verdi pubbliche e pedonali, dove si può andare liberamente a cavallo senza il rischio di infrangere la legge?
Teoricamente da nessuna parte, a meno che non si disponga di un proprio suolo privato.
Insomma, la polemica infuria. Da un lato, le ragioni di sicurezza sembrano valide. Dall'altro, l'idea di cavalli relegati al ruolo di semplici mezzi di trasporto su asfalto fa quantomeno sorridere.
Forse la soluzione è trovare un compromesso. Un sentiero equestre dedicato, magari separato dalla pista pedonale, potrebbe essere la risposta giusta per accontentare tutti. In fondo, un po' di galoppo nella natura non guasterebbe a nessuno, neanche ai pedoni più timorosi.
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