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A Settimo Torinese

Scandaloso: alloggi ATC "vuoti" da 10 anni, assegnati senza bando. Poliziotti sul piede di guerra: "E' roba nostra"

Un cittadino, di origine albanese, privo di titoli, è stato “avvistato” mentre imbiancava

Scandaloso: alloggi ATC "vuoti" da 10 anni, assegnati senza bando. Poliziotti sul piede di guerra: "E' roba nostra"

Incredibile ma vero. C’è una grande fame di “case” eppure a Settimo, cinque appartamenti, costruiti per il personale interforze di polizia e per gli impiegati pubblici, giacciono vuoti da ben 10 anni.

Sarebbe già questo sufficiente per gridare allo scandalo, ma ancora non basta. Un cittadino, di origine albanese, privo di titoli, infatti, il 29 maggio scorso, è stato “avvistato” mentre imbiancava uno degli alloggi, affermando di averlo ricevuto in locazione da ATC.

La denuncia è scritta nero su bianco in una lettera inviata da un gruppo di cittadini decisamente arrabbiati al Questore di Torino con tanto di richiesta di un intervento urgente. Secondo quanto riportato nella missiva, gli alloggi in questione si trovano al civico 47 di un condominio di via Fantina (scala D e E) e sarebbero stati costruiti e assegnati nel 2002 ai sensi della legge 52 del 6 marzo 1976. Ogni stabile è composto da 6 alloggi, 3 da 60 mq e 3 da 72 mq.

“Al momento - si legge  - nella scala D risultano liberi e quindi locabili 3 alloggi (uno da 72 mq e due da 60 mq), mentre nella scala E sono liberi due alloggi da 60 mq. Nonostante l'evidente interesse da parte di molti colleghi in forza alla sezione polizia stradale di Settimo, presso l’aeroporto di Caselle e il Commissariato di Barriera di Milano, né la Prefettura né l'ATC hanno avviato alcun bando per l'assegnazione degli alloggi negli ultimi 10 anni…”

Insomma, senza tanti giri di parole, l’assegnazione diretta a un cittadino senza i necessari titoli, senza un bando pubblico e senza le opportune verifiche, ha fatto esplodere la rabbia dei residenti e dei potenziali beneficiari.

Nella lettera al Questore si sottolinea l'incoerenza di questa scelta, soprattutto se si considera che gli alloggi erano originariamente destinati a persone appartenenti alle forze dell'ordine e agli impiegati pubblici, categorie soggette a rigorosi controlli. 

Si chiede quindi un intervento urgente per verificare la correttezza delle procedure di assegnazione e per fare chiarezza su questa vicenda che appare a dir poco scandalosa.

La vicenda solleva importanti questioni sulla gestione del patrimonio immobiliare pubblico e sulla trasparenza delle procedure di assegnazione. 

La legge 52: cos'è?

La legge n. 52 del 6 marzo 1976 riguarda specificamente la costruzione di alloggi per il personale delle Forze Armate italiane e del personale interforze. Essa è nota anche come "Norme per la costruzione di alloggi per il personale delle Forze Armate e del personale interforze".

Ecco quali sono gli elementi più significativi di questa legge:

  1. Obiettivo: La legge mira a risolvere il problema abitativo del personale delle Forze Armate e del personale interforze, prevedendo la costruzione di alloggi specificamente destinati a questi gruppi.

  2. Programma di costruzione: Viene stabilito un programma pluriennale per la costruzione di questi alloggi. Il programma include le modalità di finanziamento e le priorità nella realizzazione dei progetti.

  3. Finanziamenti: La legge prevede finanziamenti statali per la costruzione degli alloggi, indicando le fonti di finanziamento e le procedure per l'allocazione dei fondi.

  4. Gestione e assegnazione: Gli alloggi costruiti in base a questa legge sono gestiti dalle autorità competenti delle Forze Armate e del personale interforze. La legge stabilisce i criteri per l'assegnazione degli alloggi, dando priorità a determinate categorie di personale, come i militari in servizio permanente effettivo e il personale che si trova in situazioni di particolare necessità.

  5. Norme tecniche: Vengono fornite indicazioni sulle caratteristiche tecniche e qualitative degli alloggi da costruire, assicurando che rispondano a standard adeguati di abitabilità e sicurezza.

  6. Coordinamento interministeriale: La legge prevede la collaborazione tra vari ministeri e enti pubblici per l'implementazione del programma di costruzione, assicurando un approccio coordinato e integrato.

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