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Il caso
04 Giugno 2024 - 16:34
Non accennano a fermarsi le polemiche sul Vallone di Sea, in frazione Forno Alpi Graie nel Comune di Groscavallo.
Stiamo parlando, come in molti lo hanno definito, di un “angolo di paradiso” aspro e incontaminato, posto a 1219 metri di quota e al confine tra due perle del territorio, una italiana (Il Parco Nazionale del Gran Paradiso) e una francese (il Parc National de la Vanoise).
A turbare gli animi di residenti e non, nelle scorse settimane, è stata una delibera comparsa sull’albo pretorio del Comune, documento in cui si parla del progetto di realizzazione di un nuovo tracciato che garantisca l’accesso al Vallone, che verrebbe costruito sfruttando i fondi per le “Aree Interne” destinati alle infrastrutture per le zone di alpeggio.
Una decisione immediatamente seguita dal coro: “il paesaggio verrà rovinato”.
A sollevare perplessità sul progetto sono stati in tantissimi, dalla minoranza locale, al CAI e addirittura l’onorevole Mauro Berruto.
L'Onorevole Mauro Berruto
“Secondo tale progetto «l’intervento prevede la realizzazione di un nuovo percorso volto al raggiungimento dell’alpeggio “Gias Balma Massiet”, di proprietà del comune di Groscavallo - si legge nell’interrogazione parlamentare presentata da Berruto - ci sono diverse criticità, come il fatto che l’intera area è sottoposta a vincolo di tutela paesaggistico-ambientale. Verrebbe quindi distrutto un contesto di pregio e di interesse pubblico che potrebbe essere viceversa valorizzato in funzione del turismo outdoor. Senza contare che l’area oggetto di intervento è sottoposta a vincolo idrogeologico. Il nuovo percorso comporterebbe l’utilizzo di esplosivi per eliminare ampie pietraie: la realizzazione avrebbe un ingiustificabile tributo ambientale e paesaggistico”.
Giuseppe Rapelli, lista "Groscavallo Cambia"
“Al momento non siamo in grado di fornire un giudizio in merito, perchè la situazione presentata dal Comune ci pare molto, troppo, confusa - rincara Giuseppe Rapelli, candidato a Sindaco per l’imminente tornata delle amministrative nella lista Groscavallo Cambia - Non abbiamo ancora ben chiaro le intenzioni reali dell’attuale Amministrazione. Dal 10 giugno, se eletti, saremo più chiari, solo dopo aver visto le carte. Il sindaco uscente, così come ha sempre fatto in questi vent’anni, non ha coinvolto la popolazione circa le sue scelte, non ha presentato la sua idea, non ha spiegato cosa ha in mente. Al momento non sappiamo neanche se ha avuto tutte le autorizzazioni del caso. Il progetto, così come descritto in breve, risulta contradditorio. Basti pensare che nel comunicato pubblicato sul sito internet istituzionale del Comune il sindaco parla di “sentiero”, mentre nell’albo pretorio si descrive una pista di 2,5 metri di larghezza: non è la stessa cosa. Il nostro desiderio di cambiamento per il Comune include anche questo: una Groscavallo più trasparente e partecipata”.
Giuseppe Giacomelli, sindaco uscente di Groscavallo
Sulla questione, in questi giorni, abbiamo chiesto una replica al sindaco uscente Giuseppe Giacomelli, sull’importanza di questo progetto per il territorio.
“La situazione è molto semplice - dice il primo cittadino - lo scorso anno sull’attuale sentiero è venuta già una frana. Al momento non c’è una messa in sicurezza di quel versante e fin da subito avevano sconsigliato a tutti il transito in quelle zone a causa dell’elevata pericolosità di crollo e frana di massi. Quello che andremmo a fare è semplicemente spostare il sentiero per risistemarlo dove passava prima del 1970, dato che l’ubicazione di quel tratto era stata rivista con la costruzione dell’acquedotto generale delle Valli di Lanzo. Non ci sono idee confuse, è tutto molto chiaro e preciso. Se qualcuno si oppone è perché non conosce la montagna e non l’ha vissuta, oppure è nato dopo e non si ricorda cosa successe anni fa. Se poi le idee vogliono essere definite “confuse” per partito preso è un altro discorso. Siamo ben consapevoli della bellezza del nostro Vallone, ma va preservato dall’abbandono: la magia dei paesaggi montani è tale anche grazie alla cura dell’uomo e all’attenzione sul territorio”.
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