Cerca

Tv

Gerry Scotti: 'Mike Bongiorno il mio idolo!". A 100 anni dalla nascita del conduttore tv

Bagno di folla del conduttore a Dogliani, domani il centenario

Jerry Scotti e Mike Bongiorno

Jerry Scotti e Mike Bongiorno

"Mike Bongiorno è stato il mio idolo da quando era bambino a quando è morto. Ingratitudine verso di lui? Certo non da me".

A confermare le parole di Gerry Scotti ci sono i fatti: a cento anni dalla nascita è stato proprio lui a riportare in tv, su Canale 5, il leggendario programma La ruota della fortuna. E in ricordo del papà di Rischiatutto al Festival della Tv chiede al pubblico di gridare con una sola voce 'Allegria!'.

Jerry Scotti

Quella parola durante la trasmissione non ha voluto dirla, ma a Dogliani è un'altra cosa.

"Ho cercato di fare La ruota della fortuna a modo mio perché sennò sarebbe stato scimmiottare, nel grande rispetto dei crismi perché ogni gioco ha una liturgia e Mike era un vescovo, un papa dei game. Ho cercato di rispettare i suoi tempi, i suoi modi, una sola cosa ho evitato: di dire Allegria, non me la sono sentita", spiega Gerry Scotti.

E ricorda: "Sei anni fa proprio qui a Dogliani avevo detto che mi sarebbe piaciuto fare La ruota della fortuna, ma non avevo la più lontana idea che l'avrei fatta davvero e avrebbe avuto così tanto successo. Ringrazio Mike".

Nessuna intenzione di lasciare Canale 5: "Sono 41 anni che varco lo stesso cancello, alcuni sono andati via. Io resto" afferma.

"La mia popolarità deriva anche dal fatto che sono sulla credenza della cucina. C'è una televisione, da una parte la foto del papa, probabilmente ancora papa Giovanni, dall'altra la foto del parente disperso in Russia e in mezzo c'è il mio faccione. Ma più famiglia di così, che cosa andiamo a cercare?", osserva sul filo dell'ironia.

A Dogliani Gerry Scotti è accolto con grande entusiasmo tra applausi, selfie e autografi.

Lui, il popolare conduttore televisivo, apprezza.

"Sono onorato di essere così amato, ci sono nell'ordine bambini di nove anni e signore di 90. È una soddisfazione" commenta.

"Essere chiusi in una scatola com'è la televisione ti fa un po' perdere il contatto. Quella della fisicità è una componente che mi manca molto. Un periodo il rapporto con il pubblico era così, poi siamo diventati multimediali e sembriamo vivere in un mondo parallelo. Manifestazioni come questa ti danno modo di tornare con i piedi per terra. Quando finalmente hai un rapporto con la gente che ti vede tutte le sere ti rendi conto se stai lavorando bene o male" osserva Scotti che annuncia l'arrivo di un secondo libro dopo "Che cosa vi siete persi" (Rizzoli). Scotti parla anche di cinema: "Mi hanno chiesto di fare i cinepanettone, ma non m'interessava. A Mediaset mi hanno sempre lasciato molto libero. Certo se Pupi Avati mi chiamasse anche per fare il cadavere che galleggia in un fiume ci andrei. Mi ha telefonato mentre ero in terapia intensiva e non ho potuto rispondere. Quando sono riuscito a richiamarlo mi ha detto che mi voleva proporre un film. Poi però non mi ha fatto sapere più nulla. Ho perso la mia occasione".

Mike, Gioè sul set per la miniserie Rai su Bongiorno
Dagli anni più difficili al boom di Rischiatutto, dirige Bonito

Il sorriso appena accennato, le mani intrecciate, al suo fianco un riflettore: Claudio Gioè dà il volto a Mike Bongiorno nella miniserie in due puntate, intitolata semplicemente Mike, che Rai Fiction dedica al re del quiz.

È la prima immagine ufficiale diffusa da Viale Mazzini in occasione del 100/o anniversario della nascita di uno dei padri della tv italiana (26 maggio 1924, a New York), mentre sono in corso le riprese, per la regia di Giuseppe Bonito (L'arminuta; Figli). Quando si dice 'Allegria!', il primo pensiero corre a Bongiorno, che per decenni è entrato nelle case degli italiani diventando il figlio, il fratello, lo zio, il nonno di tutti, dagli anni Cinquanta in poi.

Ma chi era veramente Mike, chi era l'uomo dietro lo schermo?

La miniserie vuole raccontare il suo volto più intimo e segreto, in gran parte nascosto dal successo del conduttore, sempre a suo agio fra la gente e di fronte alle telecamere, ma riservato e introverso nella vita privata, segnata dalle dure esperienze della guerra, della prigionia, dei campi di concentramento.

Bongiorno, morto l'8 settembre 2009, ha avuto una vita densa di avvenimenti, unica nel suo genere, tra l'America e l'Italia. La sua storia s'intreccia continuamente con quella del nostro Paese. Scelse alla fine l'Italia, la terra dei suoi nonni, diventando il protagonista indiscusso del piccolo schermo. Sarà lui, il 3 gennaio del 1954, a inaugurare le trasmissioni televisive della neonata Rai con Arrivi e partenze, a cui seguiranno molti altri programmi che grande influenza hanno avuto sul costume di quegli anni.

La fiction è l'occasione per raccontare il mondo del nostro protagonista, sia professionale che umano, dal periodo più difficile alla proclamazione del successo senza pari di Rischiatutto. Per raccontare anche la realizzazione del sogno più segreto di Mike: creare con Daniela, la donna della sua vita, quella famiglia unita e felice tanto desiderata.

Scritta da Salvatore De Mola (Màkari; Imma Tataranni-Sostituto procuratore), Mike vede Valentina Romani (Mare fuori; Il sol dell'avvenire) nelle vesti della moglie Daniela Zuccoli ed Elia Nuzzolo nel ruolo dell'iconico presentatore da giovane. Nel cast anche Clotilde Sabatino, Paolo Pierobon e Tomas Arana.

Una co-produzione Rai Fiction - Viola Film che arriverà in autunno in prima serata su Rai1, arricchendo le celebrazioni per i 70 anni della televisione e i 100 anni della radio. Le riprese di Mike si svolgono per nove settimane tra Sofia (Bulgaria), dove è stata ricostruita la New York di quegli anni, e Torino. Intanto domenica 26 maggio, in occasione del centenario, sarà la moglie Daniela a ricordare il grande Mike, ospite di Mara Venier a Domenica In.  

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori