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Agricoltura

Stop ai pannelli solari sui campi, sì al fotovoltaico sui tetti

Nuove norme nazionali tutelano la terra e il paesaggio, via libera al fotovoltaico sui tetti

Stop ai pannelli solari sui campi, sì al fotovoltaico sui tetti

Stop al consumo di terra fertile per i pannelli solari: è quanto prevede un nuovo decreto nazionale che vieta l'installazione di centrali fotovoltaiche a terra sui campi agricoli. Una vittoria per Coldiretti Torino, che da tempo denuncia il fenomeno del land grabbing, ovvero l'accaparramento di terreni da parte di società per scopi non agricoli, in questo caso la produzione di energia.

"Finalmente tuteliamo la nostra terra e il paesaggio piemontese" dichiara Bruno Mecca Cici, presidente di Coldiretti Torino. "Con questo decreto diciamo no alla speculazione sui terreni agricoli, che sono un bene prezioso e non possono essere trasformati in semplici 'superfici'".

Il divieto non riguarda l'agrivoltaico, ovvero l'installazione di pannelli solari su strutture sopraelevate che permettono di coltivare la terra sottostante. Coldiretti Torino sostiene questa soluzione, che permette di conciliare la produzione di energia pulita con la tutela del suolo agricolo.

"L'agricoltura piemontese ha perso negli ultimi due anni oltre un milione di metri quadrati di terreni a causa dell'installazione di pannelli solari a terra" denuncia Cici.

"Questo ha avuto un impatto negativo sulla produzione di cibo e sul paesaggio. Ora, con questo decreto, possiamo finalmente invertire la rotta".

Coldiretti Torino chiede inoltre di semplificare le procedure e di aumentare gli incentivi per l'installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti di cascine, stalle e fienili.

"In questo modo potremmo produrre energia pulita senza sacrificare la nostra terra" conclude Cici. "L'agricoltura può essere un'importante fonte di energia rinnovabile, ma a patto che lo sviluppo avvenga in modo sostenibile".

Land Grabbing

Land grabbing si traduce letteralmente come "accaparramento di terra". È un fenomeno che riguarda l'acquisizione su larga scala di terreni agricoli da parte di aziende private, governi o altri enti.

Spesso questi terreni vengono acquistati a prezzi bassi da proprietari terrieri locali e poi utilizzati per scopi diversi dall'agricoltura, come la produzione di biocarburanti o la creazione di piantagioni per l'esportazione o, come in Italia, per impiantare file di pannelli fotovoltaici

Ecco alcuni dei problemi causati dal land grabbing:

  • insicurezza alimentare: sottrae terreni che potrebbero essere usati per produrre cibo per le comunità locali, aumentando la dipendenza dalle importazioni alimentari.
  • povertà e sfruttamento: le comunità rurali che vivono e lavorano su queste terre vengono spesso costrette a spostarsi, perdendo la loro fonte di sostentamento e finendo in condizioni di povertà.
  • danni all'ambiente: l'utilizzo intensivo del terreno per scopi non agricoli può portare a deforestazione, perdita di biodiversità e inquinamento del suolo e dell'acqua.
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