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Cossano

Il sorriso di Nilla, cuore del ristorante Avetta, un pezzo di storia locale che se ne va

E' stata moglie e mamma dei sindaci di Cossano Pierino Avetta e Alberto Avetta, ora consigliere regionale

Nilla Vogliano con il marito Pierino Avetta

Nilla Vogliano con il marito Pierino Avett

Sorriso schietto, modi gentili, sempre accogliente. Pertronilla Vogliano, per tutti era Nilla. Da ieri sera non c'è più, è mancata ieri, martedì 7 maggio, a 88 anni.

Nilla era tante cose. Per 34 anni, è stata la moglie del sindaco Pierino Avetta, Pippo, che ha indossato la fascia tricolore a Cossano dal 1970 al 2004. E' stata mamma di un altro sindaco, Alberto Avetta, alla guida del paese dal 2014 al 2019 ed ora consigliere regionale. Ma più di ogni altra cosa, Nilla è stata l'anima del ristorante di famiglia dove ha lavorato da sempre.

E' stata in sala, tra i tavoli di quel locale di via Torino 5 rinomato soprattutto per i funghi e per il fritto misto, fin quando aveva oltre 70 anni. Parlava con tutti, accogliendo i clienti con i suoi modi gentili. E non c'era sera in cui lei andasse via prima dell'ultimo dei dipendenti.

"Nilla era una persona molto accogliente, comprensiva, diretta - racconta di lei Sonia Cambursano, sindaca di Strambino -. La conosco da quando ero giovanissima perché ho lavorato nel loro ristorante per pagarmi gli studi. A dire il vero non c'è ristorante del Canavese in cui io non abbia lavorato. Ma il clima che si respirava da loro, non l'ho mai trovato da nessun'altra parte".

Anni gioiosi e spensierati: "C'è stato un momento in cui tutta la mia famiglia lavorava lì da loro. Io per pagarmi l'Università. Mia sorella che studiava in Valsesia, tornava nei weekend e veniva anche lei a lavorare da loro. E poi i miei genitori, che un lavoro ce l'avevano, ma nei fine settimana, pur di vederci, venivano anche loro a dare una mano. Posso dire che Nilla e Pippo avessero adottato la nostra famiglia".

I ricordi sono molti e corrono velocemente: "Loro usavano far mangiare tutti i dipendenti prima del pranzo o della cena. Si sedeva tutti intorno allo stesso tavolo e ci tenevano che si mangiasse roba buona. Ci trattavano esattamente come i clienti. Non è mai capitato che ci dessero qualcosa di avanzato o di più scadente. Il personale mangiava a tutti gli effetti al ristorante. E con noi sedevano sempre anche Nilla, Pippo, Alberto che all'epoca era un ragazzo e aiutava al bar".

Le difficoltà, venivano affrontate con il sorriso. "Il vassoio del fritto misto - racconta Sonia Cambursano - era molto grande, pesante e bollente. Per ovviare si metteva sotto un'altro vassoio che però lo rendeva scivoloso. E così una volta mi è capitato di inciampare facendo cadere il vassoio. Ero mortificata, non sapevo più cosa fare. Mi vennero subito incontro Nilla e Pippo rassicurandomi, dicendomi che non era capitato nulla di grave e che di fritto misto in cucina ce n'era dell'atro. Due persone davvero stupende".

Trascorsi gli anni, è rimasto l'affetto: "Ho molti ricordi con entrambi, Nilla e Pippo, tutti belli, qualcuno anche divertente. Con Nilla ridevamo sempre perché chiedeva ai clienti se volevano la "vokda" nel sorbetto. Era una persona buona e comprensiva. E quando la sera c'era qualche ospite che si intratteneva più dell'orario consentito, Nilla iniziava prendere la scopa e farsi vedere per far capire ai clienti che il locale doveva chiudere".

Petronilla Vogliano lascia la figlia Rosetta, il figlio Alberto con Daniela, gli adorati nipoti Matteo, Pietro, Vittorio.

I funerali verranno celebrati a Cossano Canavese domani, giovedì 9 maggio, alle ore 15 nella Chiesa Parrocchiale. 

Alla famiglia Avetta, sentite condoglianze dalla redazione de La Voce.

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