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Ivrea

Indifferenza scioccante: anziana disabile ignorata e lasciata a terra su un autobus

La storia di Giuseppina Chianese che sta facendo il giro dei social

Anziana disperata

Anziana disperata

Una storia di negligenza e indifferenza. Un episodio agghiacciante che ha come vittima una donna anziana: Giuseppina Chianese, 77 anni, disabile al 70%. A raccontarlo è stato il figlio, Andrea Moretto, sui social, nei giorni scorsi. Si tratta di un incidente avvenuto martedì 30 aprile alle 17:15 davanti all'Oviesse

Notevolmente in ritardo a causa di un incidente, arriva l'autobus diretto a San Grato. Giuseppina sale, ma non fa in tempo a timbrare il biglietto e a sedersi che l'autista riparte in maniera brusca. Senza avere il tempo di aggrapparsi a uno scorrimano, Giuseppina cade e comincia a urlare. Nessuno le presta ascolto. Nessuno sembra preoccuparsi di quanto appena accaduto.

Tornata a casa, Giuseppina si toglie le scarpe e si accorge di essersi gravemente lesionata il piede.

"Probabilmente - commenta Andrea Moretto - il fatto che la madre non fosse la sua ha consentito all'autista di continuare a guidare senza porsi troppe domande. Se non se n'è accorto, la GTT dovrebbe preoccuparsi di far fare un controllo audiometrico al proprio personale.".

Moretto è furioso. Oltremodo sconcertato dall'indifferenza totale mostrata dagli altri passeggeri, che non hanno aiutato la donna anziana a rialzarsi né mostrato alcun segno di preoccupazione. Descrive questa apatia collettiva con parole dure.

"I miei "ringraziamenti" vanno a tutti i passeggeri che hanno pensato bene di ignorare la signora a terra, che ha dovuto letteralmente arrangiarsi per tirarsi su e proseguire la corsa da sola...".

Era la seconda volta che sua madre cadeva a causa di una partenza brusca.

"In passato - racconta ancora Moretto - un altro signore anziano, mentre scendeva, è rimasto con il piede incastrato nella portiera che l'autista stava chiudendo... L'autista dovrebbe farsi un esame di coscienza: la professionalità non è solo guidare un pullman, ma anche offrire un servizio ai passeggeri."

La GTT viene chiamata in causa non solo per la mancanza di risposta alle segnalazioni precedenti, ma anche per la necessità di rivedere la formazione del suo personale, includendo controlli audiometrici per prevenire incidenti simili in futuro.

'Mi hanno detto - sottolinea Moretto - che è inutile avvisare la GTT perché tanto non rispondono mai alle email...' Da qui la decisione di denunciare tutto sui social...".

E poi fuori dai gangheri: "Auguro ai passeggeri che erano presenti che capiti la stessa sorte accaduta a mia madre, così impareranno cosa significa trovarsi in difficoltà e non ricevere aiuto. Auguro ai lettori di questo post di prendere coscienza che viviamo in una società sempre più problematica e che, se nessuno si lamenta, andrà sempre peggio. Infine, auguro a mia madre di guarire il prima possibile e di comprendere che, oggigiorno, ci si deve affidare prevalentemente ai propri parenti o a persone sensibili e/o professionali per arrivare sani a casa propria, purtroppo...".

Quasi superfluo aggiungere che questa storia è un campanello d'allarme, che ci ricorda la responsabilità collettiva di proteggere e assistere chi è in difficoltà, soprattutto quando si tratta di membri anziani e disabili.

Un promemoria drammatico in una società che invecchia rapidamente. E domani potrebbe capitare a tutti noi.

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