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07 Maggio 2024 - 06:17
Immagine di repertorio
Dopo quattro anni di battaglie legali, un artigiano 65enne di Venaria respira finalmente con sollievo, essendo stato assolto da tutte le accuse di maltrattamenti e violenza. La vicenda, che aveva avuto inizio con una storia d'amore apparentemente idilliaca lungo le rive della Stura, si è conclusa con un verdetto di non colpevolezza pronunciato dal Tribunale di Ivrea.
La storia d'amore tra l'artigiano e la sua compagna, una donna marocchina più giovane di sette anni, ha avuto un inizio romantico ma si è ben presto trasformata in un dramma giudiziario. Nonostante le premesse di un felice matrimonio, il rapporto si è interrotto bruscamente il giorno delle nozze, quando lui, su consiglio degli amici preoccupati per le sue intenzioni, non si è presentato in municipio.
I due, dopo mesi di silenzio, hanno tentato di riconciliarsi, tornando a vivere insieme fino a quando, il 30 maggio del 2020, la donna ha chiamato il 118 accusando il suo compagno di maltrattamenti e di averla costretta a un rapporto sessuale non consensuale. Queste accuse hanno portato l'uomo a processo, nonostante egli abbia sempre negato fermamente tutte le imputazioni.
La situazione si è complicata ulteriormente quando la donna ha iniziato a collaborare con un'associazione per le vittime di violenza, riferendo anni di abusi e umiliazioni. Tuttavia, nel corso del processo, l'avvocato dell'artigiano, Wilmer Perga, è riuscito a confutare le accuse, dimostrando tra l'altro l'infondatezza delle affermazioni relative al presunto abuso sessuale, come evidenziato dalle analisi delle cartelle cliniche ginecologiche.
Il Municipio di Venaria dove si sarebbe dovuto celebrare il matrimonio
La giudice Stefania Cugge, dopo un'attenta revisione delle prove e delle testimonianze, inclusa quella di un testimone chiave che ha supportato la versione dell'imputato, ha assolto l'artigiano, riconoscendo la mancanza di fondamento delle accuse. Questa assoluzione rappresenta non solo la fine di un lungo calvario giudiziario per l'artigiano, ma anche la riaffermazione della sua integrità e onorabilità, mai messe in dubbio prima di questa vicenda.
"Per me è davvero finito un incubo," ha dichiarato alla Stampa l'artigiano all'uscita del tribunale, esprimendo il suo sollievo e la sua gratitudine per l'esito del processo.
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