Cerca

Chivasso

Un plebiscito per chiedere l'apertura del cavalcavia di corso Galileo Ferraris

Alla domanda "il cavalcavia lo volete aperto sì oppure no?" il 95% dei lettori ha risposto: sì!

Chivasso

Il cavalcavia di corso Galileo Ferraris a Chivasso

Sindaco Castello, apri il cavalcavia di corso Galileo Ferraris. E’ quanto chiedono i nostri lettori, attraverso il sondaggio lanciato mercoledì 3 maggio e conclusosi domenica sera, 5 maggio, alla mezzanotte. Hanno votato oltre duemila persone: il 95% di queste, quasi un plebiscito, chiedono l’apertura della nuova strada. La palla ritorna così tra le mani del sindaco e della sua amministrazione.

Un po’ di storia recente.

Le ennesime code che si sono formate l’altro giorno in via Paolo Regis, con alcune ambulanze bloccate dalle auto e dai cantieri, fanno ritornare prepotentemente d’attualità il tema dell’apertura del cavalcavia di corso Galileo Ferraris per alleggerire il traffico del centro.

I chivassesi che attendono da anni l’apertura della strada che collega via dei Soldati Polacchi con Corso Galileo Ferraris, ad est della città, ad oggi non hanno risposte.

Nonostante l’opera sia finita, dopo oltre dieci anni di cantiere, e la strada sia pronta ad essere consegnata da RFI al Comune, per ora e ancora per chissà quanto, rimarrà chiusa.

L’ha detto il sindaco Claudio Castello in uno dei recenti Consigli comunali. Di fatto smentendo il suo assessore ai Lavori Pubblici Fabrizio Debernardi, che il 30 ottobre scorso, sempre in Consiglio, rispondendo ad un’interrogazione della minoranza annunciò l’apertura della strada entro il mese di novembre che è passato da mo’.

Ma perché il Comune di Chivasso non apre la strada che decongestionerebbe il traffico di corso Galileo Ferraris?

L’ha spiegato il sindaco Castello in Consiglio, dando anche del “pazzo” ai sindaci che sono venuti prima di lui.

Il lasso di tempo notevole intercorso tra la stipula delle convenzioni tra Comune ed Rfi per la soppressione dei passaggi a livello e l’attuazione delle opere compensative ha comportato una serie di modifiche che inizialmente non erano prevedibili e oggi sono necessarie agli obblighi convenzionali assunti”, ha inforcato il primo cittadino.

Per Castello infatti la realizzazione del nuovo ospedale, l’ingresso del Pronto Soccorso dal cavalcavia di via Paolo Regis, lo spostamento del centro prelievi da via Nino Costa alla stessa via Paolo Regis, la prossima realizzazione del polo logistico all’ex Lancia e il futuro istituto superiore  che Città Metropolitana realizzerà in zona via Mazzè di fatto suggeriscono di andarci piano con la soppressione del passaggio a livello della stessa via Mazzè, opera compensativa che negli accordi tra Comune ed Rfi dovrebbe essere realizzata contestualmente - e sottolineaiamo contestualmente - all’apertura del cavalcavia di corso Galileo Ferraris.

Per chi a questo punto del discorso si fosse perso, Rfi ha finanziato la realizzazione del cavalcavia di corso Galileo Ferraris come compensazione per la chiusura del passaggio a livello di via Mazzè. Poi avrebbe dovuto anche completare la tangenziale nord della città, che al momento si ferma in via Ivrea, ma questo è un altro discorso. 

Ad oggi il cavalcavia è pronto ma il passaggio a livello è ancora aperto.

Se chiudiamo il passaggio a livello di via Mazzè tutta la viabilità del centro si concentrerà sul cavalcavia di via Paolo Regis e ad oggi non possiamo permettercelo”, ha aggiunto il sindaco. 

Dunque sono in corso incontri tra Comune, Rfi ma anche Prefettura di Torino per valutare la possibilità di aprire il cavalcavia di corso Galileo Ferraris non prima però di aver attentamente valutato l’impatto sulla viabilità di via Regis nel caso della chiusura del passaggio a livello di via Mazzè e la futura realizzazione di un sottopasso veicolare e pedonale in corrispondenza tra via Ceresa e via Siccardi che possa consentire un deflusso veicolare tra la Blatta e il centro città.

L’apertura del cavalcavia non sembra dunque fattibile, almeno nel breve periodo.

Tutti contenti? Macché. Dentro e fuori il Consiglio comunale l’opposizione consiliare ha già manifestato tutto il proprio disappunto. E anche qualche consigliere di maggioranza pare faccia fatica a comprendere i tentennamenti di Castello.

QUI IL SONDAGGIO CON I RISULTATI.


Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori