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Ivrea
04 Maggio 2024 - 18:47
Nella foto Alberto Avetta e Marco Abusi, sullo sfondo il delirio
Benvenuti nella soap opera "Pendolari vs Assessore", dove l'assessore regionale ai trasporti Marco Gabusi continua a recitare il suo ruolo preferito: quello dell'illusionista.
Con un tocco di bacchetta magica, aveva solennemente promesso raddoppi miracolosi dei treni bimodali sulla linea ferroviaria Ivrea Aosta, per le ore di punta, giurando e spergiurando che nessun pendolare avrebbe più dovuto sorbirsi il viaggio in piedi, schiacciato come sardine in una scatola.
La realtà però, come sempre, si diverte a giocare con le promesse dei politici: i pendolari eporediesi confermano che il trucco funziona a giorni alterni, e nemmeno regolarmente.
Alle 7:41, quando i coraggiosi viaggiatori tentano di raggiungere Torino senza trasformarsi in acrobati del sovraffollamento, spesso si ritrovano i classici treni valdostani composti da tre carrozze. Insomma la 'doppia composizione' risulta un miraggio lontano, un po’ come le promesse elettorali di certi politici.
Un pendolare sui social racconta un identico calvario a Torino, quando il popolo lavoratore tenta il rientro a Ivrea e Chivasso diventa il sollievo tanto atteso per chi spera che qualche passeggero finalmente scenda, lasciando il posto a chi ha i piedi indolenziti dall’attesa.
Ricordate i 17 sindaci canavesani che l'anno scorso salirono con fascia tricolore sul treno delle 7:41, capitanati dal sindaco di Ivrea Matteo Chiantore?
In quell’occasione avevano chiedesto a gran voce che Ivrea fosse inclusa nel Sistema ferroviario metropolitano di Torino. La risposta di Gabusi? Uno dei suoi numeri di illusionismo preferiti: si farà, ma prima pensiamo a Biella!
Adesso, l’illusionista giura ancora che i disagi sono solo "episodi sporadici, dovuti a contingenze limitate".
Peccato che i pendolari abbiano memoria lunga e un calendario sotto mano, segnalando disagi ripetuti e carrozze traboccanti.
«Gabusi - commenta il consigliere regionale del Pd Alberto Avetta - aveva garantito che la promessa dei “treni rossi in doppia composizione” era stata mantenuta quantomeno nelle ore di punta. E per quanto riguarda i disagi denunciati dai pendolari, pur ammessi, aveva affermato che erano stati causati da “circostanze urgenti”. Evidentemente non solo queste “circostanze urgenti” persistono tuttora - visto che i pendolari nell’ultima settimana mi hanno segnalato ritardi e carrozze affollate - ma quella dei “treni doppi” si è rivelata una “promessa” molto precaria. Infatti, anche nelle ore di punta si viaggia su treni “piccoli” all’andata come al ritorno, che magari si fermano a Chivasso perché “si è rotta l’apparecchiatura”, come è accaduto qualche giorno fa al treno 2714, poi ripartito in ritardo di quasi mezz’ora. I casi segnalati sono moltissimi nelle ultime settimane. I pendolari canavesani sono giustamente esasperati. Insomma, neppure alla vigilia delle elezioni la Regione Piemonte riesce a mantenere le tante “promesse” sui trasporti».
Tant'è!
Chissà se l’illusionista riuscirà a risolvere tutto... dopo una pausa pubblicitaria (e qualche interrogazione consiliare in più).
La crisi che affligge i pendolari delle linee ferroviarie Ivrea-Torino ha superato ogni limite di tollerabilità, trasformando il diritto al trasporto pubblico in un vero e proprio incubo quotidiano.
Le promesse dell'amministrazione regionale, guidata dalla Giunta Cirio, si sono rivelate nient'altro che parole al vento, lasciando i viaggiatori ad affrontare da soli condizioni di viaggio inaccettabili.
La realtà dei fatti è lì, nuda e cruda, per tutti coloro che hanno il coraggio di guardarla in faccia: treni strapieni in cui i passeggeri sono costretti a viaggiare in condizioni disumane, ritardi cronici che rendono la parola "puntualità" un lontano ricordo, e la totale assenza di miglioramenti concreti nonostante le ripetute segnalazioni e lamentele dei viaggiatori.
Il caso dei treni bimodali, incapaci di aggiungere carrozze supplementari, è emblematico della mancanza di visione e della superficialità con cui viene gestita l'intera rete ferroviaria.
L'assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi, con dichiarazioni che rasentano il surreale, continua a difendere l'indifendibile, parlando di "pochi casi isolati" e sventolando la promessa dell'elettrificazione della linea Ivrea-Aosta come panacea di tutti i mali. Queste parole suonano come una beffa crudele per i migliaia di pendolari che ogni giorno si trovano a combattere per un posto su treni sovraffollati, quando riescono a partire.
In un'epoca in cui la mobilità sostenibile dovrebbe essere al centro delle politiche di trasporto, la situazione delle linee ferroviarie Ivrea-Aosta-Torino rappresenta un fallimento epico. Non solo si trascura l'importanza di offrire un servizio pubblico efficiente e rispettoso delle esigenze dei cittadini, ma si ignora anche l'impatto ambientale del costringere le persone a tornare alle auto private a causa di un servizio ferroviario inadeguato.
È ora di dire basta a questa gestione fallimentare.
I pendolari meritano rispetto e soluzioni immediate, non promesse vuote. La situazione attuale non è soltanto una questione di disagi quotidiani, ma il sintomo di una profonda crisi di governance, dove l'incapacità di pianificare e agire condanna i cittadini a subire le conseguenze di decisioni miopi e inadeguate. La linea Ivrea-Aosta-Torino non è solo una ferrovia: è il simbolo di un'amministrazione che ha perso il contatto con la realtà. E non apriamo qui il capitolo dei lavori di elettrificazione della linea Ivrea - Aosta che andranno avanti per tre anni (fino a tutto il 2026) e consentiranno un risparmio di tempo che se va bene sfiorerà i 30 secondi...
#pendolari #trasporti #piemonte #disservizi #elettrificazione #giuntacirio #mobilitàsostenibile #cambiamento
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