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Giro d'Italia in Canavese: "eventi fondamentali per far conoscere il nostro territorio anche all'estero"

È la prima volta che una tappa del Giro parte da un Velodromo, e il presidente Davide Francone ci ha raccontato l'atmosfera pre-partenza

Giro d'Italia dal Velodromo Francone: "eventi fondamentali per far conoscere il Canavese anche all'estero"

E se il paese si sta tingendo di rosa, i balconi sono stati addobbati e i ciclisti stanno per sfrecciare per il Canavese, la seconda tappa della kermesse in rosa più famosa della penisola rappresenterà un momento storico per lo sport a due ruote: è la prima volta che una tappa del Giro d’Italia partirà da un Velodromo, il Francone di San Francesco al Campo. 

L'appuntamento, nemmeno a dirlo, è previsto per domenica 5 maggio.

Sicuramente un fattore che ha determinato la scelta della struttura di San Francesco è l’esperienza che siamo riusciti a maturare in questi anni - ci spiega Davide Francone, presidente del Velodromo dal 2023 -. Io sono responsabile del Comitato di Tappa, e sarà la quarta o quinta partenza che aiutiamo ad organizzare. Avevamo collaborato quando il Giro era passato ad Agliè e anche a Rivarolo, o l’anno scorso a Borgofranco d’Ivrea, e questo sicuramente è un fattore fondamentale. Abbiamo anche degli ottimi rapporti con la Regione e l’assessore allo Sport Fabrizio Ricca, che stanno seguendo da vicino tutto l’evento”. 

Davide Francone, presidente del Velodromo di San Francesco 

Un’altra cosa molto importante però - continua Francone - è il fatto che il territorio piemontese abbia dato i natali a dei grandi del ciclismo come Elisa Balsamo o Filippo Ganna e il nostro Velodromo è un punto di riferimento sia a livello Piemontese  che come pista nazionale”. 

Una partenza, quella della seconda tappa del Giro, che sta vedendo il coinvolgimento attivo di tutto il paese e moltissime associazioni, con circa una 40ina di manifestazioni organizzate a latere dell’evento ciclistico. 

Siamo contenti di come ha reagito San Francesco al Campo - dice il presidente del Velodromo - in città c’è molto fermento nei giorni pre partenza, ma la cosa non ci stupisce: nasce sempre un po’ tutto in sordina e man mano che si avvicina la data di partenza diventa “tutto più rosa”. Forse il momento più bello è quello in cui RCS (che gestisce l’organizzazione del Giro, ndr) allestisce le ultime impalcature: è proprio un qualcosa che cambia il volto del paese. La cosa che tengo a sottolineare, e di cui siamo fieri, è che il Velodromo sarà sempre aperto e accessibile a tutti: circa 4mila persone in campo, che potranno anche interagire con i corridori, e 1000 spettatori sugli spalti”.

E se cresce la "febbre rosa" per il passaggio del Giro d'Italia, il connubio tra Piemonte e ciclismo procede: dopo la corsa di questa domenica, la città di Ciriè è stata candidata per la partenza della Gran Piemonte e, qualche settimana fa, si parlava della possibile ospitata di una tappa della Vuelta spagnola proprio nella nostra Regione. 

“Ovvio - conclude Davide Francone - eventi del genere sono importantissimi per lo sviluppo del nostro territorio anche a livello turistico. La nostra una terra di ciclismo? Sì certo,  queste manifestazioni sono fondamentali per conoscere e far diventare attrattivo il Canavese anche all’estero”.

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