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Ivrea
02 Maggio 2024 - 10:28
Un autobus di linea ha rischiato ieri di causare un grave incidente davanti alla stazione ferroviaria, mettendo a serio rischio l'incolumità di alcuni viaggiatori in attesa sotto la tettoia destinata a riparo dal maltempo. Fortunatamente, non si registrano feriti.
L'incidente è avvenuto nel tardo pomeriggio, quando un autobus, forse a causa di una manovra errata del conducente o di un malfunzionamento tecnico, ha impattato violentemente contro una delle colonne che sostiene la struttura della tettoia. La collisione ha causato evidenti danni all'autobus (con alcuni vetri in frantumi) e alla struttura, che ha rischiato di crollare completamente.
Testimoni oculari raccontano momenti di paura e confusione. "Era come vedere una scena di un film," ha dichiarato un viaggiatore che attendeva il proprio treno. "L'autobus ha urtato la tettoia con un rumore assordante. Tutti siamo scappati per metterci in salvo."
L'Amministrazione comunale ha prontamente isolato l'area per prevenire ulteriori rischi, mentre tecnici specializzati hanno effettuato un primo sopralluogo per valutare l'entità dei danni. La circolazione nella zona non ha avuto blocchi, salvo il caos di tutti i giorni.
L'incidente riaccende le polemiche sulla sicurezza del trasporto pubblico in città, già al centro di aspre discussioni nei mesi scorsi. Continua infatti ad essere "tanta" la preoccupazione dei cittadini per la frequenza e la gravità degli incidenti causati dagli autobus.
Lo scorso febbraio, in consiglio comunale, l'argomento era stato trattato grazie ad un'interpellanza del consigliere comunale Massimiliano De Stefano, capogruppo della lista “Azione Italia Viva”.
Titolo: basta non se ne può più. Il dito era puntato proprio sull'utilizzo dello spiazzo antistante la vecchia stazione, in corso Nigra, anzichè del Movicentro che si trova dall'altra parte, con preghiera di dire la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità, conciò sottintendendo che l'esecutivo si sarebbe fatto portare a spasso come la "Bela Maria" dai valdostani...
Il problema, manco a dirlo, è rappresentato da quei 99 autobus di "Vita" che dall'inizio dell'anno e per tre anni, cioè per tutta la durata dei lavori per l'elettrificazione della linea Ivrea - Aosta, presteranno servizio in sostituzione dei treni.
Il braccio di ferro tra l'assessore Francesco Comotto e il consigliere comunale Massimiliano De Stefano va avanti da settimane
"Questi autobus - spiegava De Stefano - utilizzano il piccolo piazzale di fronte alla vecchia stazione e perfino un'area all'interno della stessa. Le manovre continue intasano la viabilità principale di corso Nigra creando anche inquinamento..."
Quel che non si capisce è il perchè non si sia dato per scontato che gli autobus facessero rotta sul Movicentro come tutti gli altri autobus di linea.
"Nella variante generale del Piano Regolatore di Ivrea del 2020 - sottolineava De Stefano con il coltello tra i denti - si dice che il Movicentro è il nodo di interscambio pubblico/pubblico e privato/pubblico, ferro-gomma e gomma-gomma in rapporto alle fasi di riorganizzazione e sviluppo sia delle infrastrutture dell'accessibilità territoriale e puntuale al suo intorno, sia del sistema di trasporto pubblico su gomma della Conurbazione di Ivrea. In sintesi è stato costruito proprio come nodo di interscambio per il trasporto pubblico e la mobilità in generale...".
De Stefano nelle settimane precedenti a quel consiglio comunale s'era tolto il dente e aveva percorso il tratto che dal casello autostradale conduce al Movicentro con il cronometro in mano, s'intende passando da via Jervis e dal terzo pone.
Morale? Aveva impiegato appena 4 minuti in più che sarebbero potuti scendere a 3 con una piccola modifica nei pressi del Bennet.
Di ritorno, di nuovo terzo ponte e poi diritto sul casello autostradale di Pavone.
"Come tutti sanno è il percorso che fanno tutti i giorni gli autobus di linea che si dirigono in Canavese ...- commentava e stigmatizzava - Quel che non si capisce è perchè non lo possano fare anche gli autobus della tratta Ivrea-Aosta...".
Oggi è un altro giorno, potrebbe dire qualcuno. Non per De Stefano.
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