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Il centrosinistra attacca il sindaco: "Bullo di quartiere". Lui replica: "Ne risponderete nelle sedi opportune."

La campagna elettorale si fa sempre più vivace

In foto Renato Pittalis e Luca Torella

In foto Renato Pittalis e Luca Torella

Non si placano le polemiche sulla casa di riposo Capirone di Leinì, sita in Piazza Madoninna 5. Sui social, la lista civica Uniti per Leinì (che sostiene il candidato sindaco del centrosinistra, Luca Torella), ha attaccato duramente il sindaco Renato Pittalis sul nuovo regolamento della RSA, approvato dal Consiglio Comunale in sessione ordinaria l'11 aprile scorso.

Il dibattito sulla struttura, che attualmente ospita circa una trentina di anziani, aveva già tenuto banco l'anno scorso, quando furono raccolte oltre 2000 firme per impedirne la chiusura.

A raccoglierle era stato il Comitato "Salvaguardiamo il Capirone", che nell'ottobre 2023 aveva vinto la sua battaglia, non permettendo che la RSA venisse trasformata, secondo le iniziali intenzioni dell'amministrazione leinicese, in una casa di comunità.

Il Capirone

Il Capirone

Questa volta ad accendere le polemiche è stato il tema dell'ammissione alla struttura. Fino ad ora il criterio di ingresso – ha spiegato il sindaco durante la seduta dell'11 aprile – ha privilegiato l'aspetto cronologico delle domande e non la localizzazione dei richiedenti. Il Consiglio Comunale ha stabilito, invece, che la priorità di accesso, sia tra gli ospiti in convenzione con l'ASL sia tra quelli in regime privatistico, spetti prima ai cittadini residenti a Leinì e, in seconda battuta, nei comuni aderenti all'Unione Nord Est Torino.

La civica Uniti per Leinì ha pubblicato un video in cui ha accusato il sindaco Pittalis di dire falsità.

Secondo la lista, come dimostra la graduatoria presente sul sito del Comune, il regolamento interno della Capirone prevede già la precedenza per gli anziani residenti a Leinì.

"I casi sono due: non sapete di cosa state scrivendo oppure siete in malafede. In ogni caso ne risponderete nelle sedi opportune," ha risposto su FB il sindaco Pittalis. "Io non sono certamente un bugiardo: lo stralcio pubblicato dice chiaramente che la priorità per i cittadini di Leinì vale solo in caso di ingressi non disposti dall'ASL, cioè non in convenzione. Ciò include 15 persone su 45 (massima capienza della struttura): a questo bisogna aggiungere un altro livello di comprensione, cioè che i posti convenzionati sono tutti per non autosufficienti, le persone più fragili e maggiormente in difficoltà. La lista di attesa che avete ripreso dal sito riguarda, quindi, solo i non convenzionati, in gran parte, tra l'altro, autosufficienti. Il regolamento che avete pubblicato dice, infatti, chiaramente che per gli ingressi in convenzione la gestione degli ingressi è differente. Il nuovo regolamento che sarà approvato stabilisce la priorità dei leinicesi anche per gli ingressi in convenzione."

Continua Pittalis: "Siete bravissimi a sfrucugliare i documenti per trovare i refusi, un po' meno a capire cosa dicono: ma questo era già chiaro. Comunque, siete abilissimi a manipolare la verità, ad aggredire le persone usando mezze verità e ipotesi fantasiose."

La replica di Uniti per Leinì non si è fatta attendere: "Leinì non merita un sindaco che, davanti al dissenso, spesso reagisce con un atteggiamento intimidatorio, da ‘bullo di quartiere’. Che, per inciso, non intimidisce nessuno. La sede opportuna dove risponderne sarebbe il consiglio comunale, ma da quasi 5 anni una presidente poco istituzionale e molto di parte stronca continuamente, financo a chiedere l'intervento della Polizia Municipale, ogni tentativo di dialogo e confronto da parte delle opposizioni che, ricordiamo, rappresentano la maggioranza dei leinicesi, maggioranza ad oggi ancora più ampia rispetto a 5 anni fa. Noi non aggrediamo nessuno; non è nel nostro stile, a differenza sua."

"Tante parole per il nulla. Rimane la questione di fondo che non consente oggi ai cittadini leinicesi convenzionati di accedere presso la struttura in via preferenziale. Ed è il motivo per cui è necessario procedere alla revisione del regolamento che voi stessi ora auspicate. Tante parole per nulla, questa la vostra cifra," ha replicato il sindaco.

Uniti per Leinì ha rimandato al mittente le accuse e ha invitato il sindaco ad ascoltare di più la città: "Passi meno tempo a dileggiare le forze politiche rappresentative e i nostri concittadini e concittadine."

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