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Il caso
25 Aprile 2024 - 15:07
Immagine di repertorio di Velook
Un nuovo attacco vandalico colpisce il Canavese: questa volta i bersagli sono i velo-ok, i dispositivi arancioni per il controllo della velocità. Dopo il raid di febbraio, quando dei misteriosi individui abbatterono i velox fissi nei pressi di Ivrea, gli atti di vandalismo si sono ora ripetuti a San Benigno Canavese, dove qualcuno ha preso di mira i totem nei pressi di località Le Mure e in viale Lombardore.
Come in una scena da film d'azione, uno dei velo-ok è stato ribaltato, mentre in un altro sono stati fatti esplodere dei petardi. Gli autori di questi gesti, probabilmente compiuti di notte, sono ancora sconosciuti, ma la polizia municipale è sulle loro tracce.
Si sospetta che dietro questi gesti ci sia l'ira di un automobilista multato in passato, che ora si vendica contro questi guardiani della velocità. I velo-ok, che sorvegliano le strade per la sicurezza di tutti, sono diventati bersaglio di molti assalti notturni, un fenomeno preoccupante che non è nuovo nel Canavese, con precedenti a Castellamonte, Rivarolo Canavese e altri comuni della zona.
Gli abitanti del Canavese sono allarmati: chi sarà il prossimo? E cosa si nasconde dietro questa catena di atti di sfregio? Mentre la polizia municipale lavora per mettere fine a questa ondata di vandalismi, la tensione in strada sale.
Gli automobilisti sono avvisati: tenete gli occhi aperti e guidate con cautela, perché in Canavese c'è un nemico invisibile che ha dichiarato guerra ai velo-ok. Chi saranno questi moderni banditi della strada? La comunità attende risposte e spera che presto si faccia luce su questi episodi osceni di ribellione stradale.
I così detti "VeloOk", quelli che vedremo a San Benigno, sono presenti in moltissimi comuni. Parliamo di contenitori di plastica, installati sul territorio, che al proprio interno possono contenere (o no) un rilevatore di velocità, un autovelox. Si tratta di sistemi, quindi, che non sono sempre azionati per fare multe. Quando, infatti, l'autovelox non è presente all'interno dell'involucro la multa non scatta. Molti Comuni li utilizzano come una sorta di "deterrente" in grado di "spaventare" l'automobilista. Non sapendo, infatti, se all'interno dell'involucro ci sia o meno l'autovelox moltissimi sono comunque portati a rallentare a rispettare, dunque, i limiti di velocità.
Si tratta di uno strumento presente in molti dei "nostri" Comuni: Settimo, Castiglione, Ciriè e tanti altri...
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