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Il caso

Torino-Ceres: 5 treni soppressi o in ritardo solo in una settimana. Disagi soprattuto per gli studenti

I dati emersi dall'ultima analisi non sono per niente rassicuranti

Torino-Ceres: 5 treni soppressi o in ritardo solo in una settimana. Disagi soprattuto per gli studenti

Non è un quadro per niente rassicurante quello che emerge dall’ultimo studio condotto dall’Osservatorio sulla linea Torino-Ceres: nell’ultima settimana sui binari della nuova tratta, inaugurata a gennaio di quest’anno, ci sono state ben quattro corse soppresse e un treno in ritardo. 

“Scriviamo - spiegano in una lettera inviata a Trenitalia, RFI, l’Agenzia per la Mobilità Piemontese e sindaci del territorio - facendo seguito al monitoraggio condotto dal presente Osservatorio e alle numerose segnalazioni ricevute dai viaggiatori in questi giorni a causa di un preoccupante numero di disservizi che stanno interessando la relazione Sfm-A Cirié-Germagnano”. 

Le corse cancellate in particolare sono quelle mattutine, che interessano gli studenti che vanno verso i poli scolastici di Ciriè e Lanzo.  

La stazione di Ciriè, sulla linea Torino-Ceres

L’analisi dell’Osservatorio ha tenuto conto di un periodo compreso tra venerdì 12 aprile e oggi, giovedì 18. Nemmeno una settimana in cui ci sono stati 4 treni soppressi e uno in ritardo; nello specifico il treno 22555 di giovedì scorso (il 12) da Ciriè a Germagnano è stato cancellato, stesso destino  per la corsa 22554 da Germagnano a Mathi lunedì 15 aprile. La storia si ripete per altre due corse nella giornata di mercoledì 17 aprile e, infine, il treno che porta gli studenti da Ciriè e Lanzo nella mattinata di oggi è partito con un ritardo superiore a 20 minuti. 

Rimarchiamo che i treni 22554 e 22555 sono quelli che trasportano la maggior parte degli studenti ai poli scolastici territoriali - continuano dall’Osservatorio - E’ perciò del tutto evidente l’enorme disagio procurato ai ragazzi, alle famiglie, agli istituti scolastici medesimi e a tutti gli altri viaggiatori coinvolti nel disservizio, che devono arrangiarsi con mezzi propri, attendere il treno successivo oppure il bus GTT (che però è evidentemente del tutto insufficiente a trasportare il gran numero di passeggeri che utilizzano quelle corse)”.

Una situazione, quella denunciata sulla linea SfmA che si aggiunge ai molti disagi di cui abbiamo già parlato sulle colonne del nostro giornale nelle scorse settimane: dalle code ai passaggi a livello nel ciriacese, problemi con le fotocellule di apertura delle sbarre, le corse che da Germagnano in su non ci sono e la stazione di Caselle in cui ascensori e scale mobili suono fuori uso (una storia, quest’ultima, che aveva fatto “smuovere” anche alcuni consiglieri regionali che avevano risottolineato il problema). 

Non ci è dato sapere se i problemi che si sono verificati dipendano dall’infrastruttura, dai mezzi o da entrambi i fattori - aggiungono dall’Osservatorio - è però chiaro che la frequenza di problematiche vista in questi giorni non può diventare la norma nelle prossime settimane. Sollecitiamo pertanto, come già precisato in altre occasioni, a trovare al più presto soluzioni durature per garantire un servizio stabile ed efficiente, soprattutto negli orari di maggiore frequentazione degli studenti - che, come tutti sappiamo, al momento costituiscono la stragrande parte dell’utenza della Sfm-A”.

Quella mandata negli scorsi giorni, comunque, è l’ennesima lettera che l’Osservatorio invia agli enti preposti, siano essi RFI, Trenitalia o Regione Piemonte: al netto dei ritardi, la sensazione è quella che la parte più importante di questa tratta sia quella che collega Torino con l’aeroporto di Caselle (per ovvi motivi turistici), mentre il resto della tratta venga “lasciato lì”, nella speranza di studenti e pendolari di riuscire ad arrivare in orario o non vedere il proprio treno cancellato.

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