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Lutto

Lutto in Canavese: addio a Giovanni Judica Cordiglia, riuscì a captare i segnali dello Sputnik

Se ne va l'uomo che intercettava i segnali dei cosmonauti

Lutto in Canavese: addio a Giovanni Judica Cordoglia, riuscì a captare i segnali dello Sputnik

La comunità di Ciriè e il mondo dell'esplorazione spaziale salutano con tristezza Giovanni Battista Judica Cordiglia, meglio noto come "Dido", il "bandito dello spazio”, spentosi venerdì 12 aprile. 

Nato a Erba nel 1939, Giovanni Battista è diventato una figura emblematica nel Canavese, un territorio che aveva scelto come suo porto sicuro. Pioniere nel campo delle telecomunicazioni, assieme al fratello Achille, ha narrato le gesta dell'esplorazione spaziale dalla loro postazione d'ascolto presso la villa La Bertalazona a San Maurizio Canavese.

I Judica Cordiglia, radioamatori con una passione e una curiosità insaziabili, riscossero fama internazionale quando, nel 1957, riuscirono ad intercettare e registrare i segnali dello Sputnik, il primo satellite artificiale lanciato dall'Unione Sovietica. Da modesti esperimenti nel loro alloggio di via Accademia Albertina, si evolsero fino alla creazione di una stazione d'ascolto a Torre Bert, richiedendo un ambiente con maggiori risorse tecniche.

Nella loro carriera, furono protagonisti di scoperte eccezionali, come la decodifica dei segnali sovietici per i lanci spaziali e l'intercettazione delle comunicazioni di John Glenn, il primo astronauta americano in orbita, un risultato ottenuto con una perizia investigativa che utilizzò persino le immagini fotografiche per ricavare informazioni cruciali.

La loro competenza li portò nel 1964 a partecipare a "La fiera dei sogni" di Mike Bongiorno, che successivamente permise loro di visitare la NASA. Ma il loro contributo non si fermò alla sola celebrazione delle conquiste spaziali; si impegnarono anche a rivelare le tragedie e i sacrifici umani legati alla corsa allo spazio, cercando di far luce sui cosmonauti scomparsi e sulle loro tragiche storie.

Giovanni Battista si distinse non solo come esploratore dello spazio ma anche come divulgatore scientifico, documentarista, e perito fonico e fotografico presso il Tribunale di Torino. Il suo lavoro sulla Sindone, realizzato per l'arcivescovo Michele Pellegrino, rappresentò un notevole contributo storico e scientifico.

Giovanni Battista lascia due figli, Massimiliano e Giancarlo, il secondo dei quali ha ottenuto notorietà nel teatro e nella televisione. Il legame dei fratelli Judica Cordiglia con il territorio di San Maurizio è stato sancito dalla cittadinanza onoraria concessa loro dal comune.

La sua scomparsa è una perdita non solo per i suoi cari, ma per tutta la comunità che ha beneficiato del suo genio e della sua dedizione al progresso e alla conoscenza.

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