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Settimo Torinese
12 Aprile 2024 - 00:15
La vittima, Pavel Petronel Tanase. Aveva 45 anni
Un'intera comunità, quella di Settimo Torinese, si sta mobilitando per aiutare Laura Tanase, la moglie di Pavel Petronel Tanase, tra le vittime della strage di Suviana.
Dopo la morte dell’uomo, la donna avrebbe trovato il conto in banca bloccato, come racconta il quotidiano "Repubblica".
I famigliari si sono attivati aprendo una carta ricaricabile intestata a lei (IT13F3608105138298677898756), in modo da permetterle di affrontare le prime spese in attesa dei funerali. La sindaca di Settimo Torinese, Elena Piastra, ha invece spiegato che è partita una gara di solidarietà tra amici e conoscenti della vittima.
Nella raccolta fondi è impegnato anche il sacerdote della chiesa ortodossa locale, don Paolo Porcescu.
La vittima Pavel Petronel Tanase aveva 45 anni, era originario della Romania e dal 2009 risiedeva a Settimo Torinese. Sposato e con due gemelli che frequentano la scuola media. Lavorava per una ditta esterna negli impianti della centrale di Bargi, dove era previsto un collaudo.
"La comunità intera, sconvolta da questo devastante incidente dove piangiamo nuovamente persone cadute sul luogo di lavoro, si stringe nel cordoglio ai familiari e agli amici delle vittime, in particolare ai cari del nostro concittadino", fanno sapere dal Comune di Settimo Torinese.
La sindaca di Settimo Torinese Elena Piastra si è messa a disposizione della moglie "per valutare ogni cosa di cui potrà avere bisogno".
"Oggi è il giorno del dolore - ha detto - Tutta la comunità si stringe intorno alla famiglia e come Città siamo in contatto con loro, con la moglie, per valutare ogni cosa di cui potrà avere bisogno. È una famiglia che abita a Settimo dal 2000, quindi molto radicata sul territorio con due figli che frequentano le medie. Ci siamo attivati fin da subito per la famiglia e anche la scuola per dare sostegno alla classe e a tutti i ragazzi. E' inconcepibile morire sul lavoro, non si può avere nessuna parola di consolazione".
In lacrime don Paolo Porcescu, parroco della chiesetta ortodossa cittadina. Ha affidato a Facebook il suo pensiero: "Oggi ho visitato la famiglia e ho detto una preghiera cercando di rafforzarli. Come parrocchia ci occuperemo di tutto il necessario per il funerale per aiutare chi è rimasto. Sono state avvisate le autorità consolari che hanno comunicato direttamente con la console Mirela Dumitrescu, nonché con la sindaca Elena Piastra, che ci hanno assicurato tutto il supporto necessario".
Intanto, dopo quarantotto ore di ricerche, il bilancio delle vittime accertate sale a 6.
In mattinata sono stati individuati due dei quattro tecnici ancora dispersi i cui corpi sono stati rinvenuti al piano - 9.
Vanno tristemente ad aggiungersi a quelli del 36enne Vincenzo Franchina di Sinagra nel Messinese, di Pavel Petronel Tanase, 45enne nato in Romania, di Settimo Torinese, e del 73enne Mario Pisani, nato a Taranto e residente a San Marzano di San Giuseppe.
La quarta vittima è Adriano Scandellari, 57enne nato a Padova e residente a Ponte San Nicolò, lavoratore specializzato di Enel Green Power nella funzione di O&M Hydro che era stato insignito da poco con la stella al merito per il lavoro dal capo dello Stato, Sergio Mattarella.
La quinta, invece, Paolo Casiraghi, 59 anni, di Milano, tecnico della Abb.
In serata, poi, è stato individuato il corpo di Alessandro D'Andrea, 37 anni, tecnico specializzato originario di Forcoli, un paese della provincia di Pisa, dove ha abitato fino a tre anni fa prima di trasferirsi in Lombardia, insieme alla compagna, anche lei originaria della provincia di Pisa, per lavorare per la Voith di Cinisello Balsamo (Milano).
Resta un lavoratore ancora da recuperare.
Le operazioni di soccorso
Il ritrovamento dei primi due dispersi è stato confermato, nel giro di pochi minuti, proprio mentre il Capo della Protezione Civile nazionale, Fabrizio Curcio, con le altre istituzioni, stava tenendo una conferenza stampa per fare il punto sulla situazione e delle ricerche incessanti intraprese fin dai primi momenti della tragedia che si sta consumando sull'Appennino bolognese.
I cadaveri della quarta e della quinta vittima sono stati recuperati al piano -9, uno dei piani allagati dopo l'esplosione: la morte, come ha spiegato il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Calogero Turturici, "li ha colti probabilmente mentre stavano scappando, visto che i corpi sono stati ritrovati nel percorso di fuga".
Un tentativo disperato ma la deflagrazione, il fumo e il crollo non gli hanno lasciato scampo. Lo sforzo e l'impegno da parte di tutte le forze in campo è enorme.
Lo scenario ricorda ai soccorritori le attività di ricerca e soccorso fatte con la Costa Concordia: l'ambiente è difficile, la visibilità è praticamente nulla, si opera al tatto ed ovviamente non si presta alle attività di ricerca che vanno avanti a oltranza, le ricerche vengono svolte anche con robot filoguidati dalla superficie, come ha spiegato Giuseppe Petrone, responsabile dei sommozzatori dei vigili del fuoco.
Anche perché, ha detto il luogotenente, Duilio Lenzini del centro Carabinieri Subacquei di Genova, per le ricerche "il problema è l'inquinamento dell'acqua. Principalmente la scorsa notte è stata dedicata alla bonifica di uno strato di acqua che invade i locali dove è avvenuto lo scoppio: in particolare sono stati rimossi quasi totalmente gli olii e gli idrocarburi presenti in superficie. Si stanno immergendo vari operatori subacquei e scende una coppia per volta: la difficoltà è per la visibilità ridotta e la presenza di parti derivanti dal crollo legato all'esplosione".
A Bologna la Procura ha aperto un fascicolo per disastro e omicidio colposo e ora punta a fare luce sulla catena dei subappalti.
La Procura a Bologna ha aperto un fascicolo di inchiesta
Oggi migliaia di persone sono scese in piazza in occasione dello sciopero generale nazionale promosso da Cgil e Uil, in Emilia-Romagna proprio in seguito ai fatti di Suviana la protesta è stata di otto ore e non di quattro.
Restano stazionarie le condizioni di quattro dei cinque tecnici rimasti feriti nella centrale idroelettrica e ricoverati negli ospedali di Bologna, Cesena, Pisa e Parma: hanno tutti ustioni riportate nell'esplosione.
Dimesso invece dal 'Bufalini' di Cesena con una prognosi di 30 giorni per ustioni alle mani, il 25enne Nicholas Bernardini.
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