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Torino

Neanche il tempo di fare i funerali a Gallo Junior che si litiga per il posto. Ecco i nomi

Tra i posti da spartire anche la delega al bilancio in Città Metropolitana della consigliera Caterina Greco e quello di Alessandro Scopel in SAT

Gianna Pentenero e Raffaele Gallo

Gianna Pentenero e Raffaele Gallo

Il Pd si sta squagliando come neve al sole. Dopo il 'caso Bari' che ha portato allo strappo tra Giuseppe Conte ed Elly Schlein, in Piemonte, questa mattina, si è dimesso il capogruppo regionale Dem, Raffaelle Gallo o Gallo Jr,  che ha anche ritirato la propria candidatura per le elezioni di giugno.

Una decisione, la sua, che era nell'aria, dopo l'iscrizione nel registro degli indagati di suo padre Salvatore Gallo, 83 anni, considerato uomo forte all'interno del partito, in particolare nello spostare voti, facendo sentire la sua voce grazie al grande numero di tessere che portava in cascina.

L'ex manager di Sitaf, concessionaria autostradale dell'A32, è accusato di corruzione elettorale, estorsione e peculato.

Gallo Jr, invece, nell'inchiesta non è coinvolto, ma "a tutela dei miei figli e di mia moglie e con senso di responsabilità e rispetto verso il Partito democratico", come ha spiegato, ha fatto un passo indietro.

Decisione presa dopo un colloquio avuto con il segretario regionale Domenico Rossi, che nelle scorse ore, oltre a chiedere alla commissione di garanzia interna di valutare il comportamento di Salvatore Gallo, aveva accennato all'ipotesi di riaprire alcuni ragionamenti alla lista di Torino.

Tant'è! In vista dei prossimi appuntamenti elettorali, il Pd di Roma fa sapere di avere già in cantiere delle contromisure contro questi 'casi' che lo mettono a dura prova e che vedono tra i protagonisti "perlopiù esponenti politici transitati dalla destra".

Su questo fronte il senatore Dem e Commissario regionale del partito in Campania, Antonio Misiani, avrebbe messo a punto un nuovo 'Codice di autoregolamentazione' per i candidati che "potrebbe benissimo essere esteso ovunque", adattato ad ogni realtà regionale e comunale. E che verrà ufficializzato per la prima volta nelle prossime ore.  Si tratta - dicono - di un pacchetto di misure che inchioda il candidato all'obbligo di trasparenza e moralità.

Quella che viene già definita come una sorta di "rivoluzione etica" potrebbe essere applicata anche a realtà come Bari e Torino e potrebbe essere considerata una prima risposta a chi nel partito, come il deputato Andrea Orlando, chiede con forza una riforma del Pd e una maggiore e più capillare selezione della classe dirigente. Ad ogni livello. Fine della fiera delle ovvietà!

Ritornando a Torino, questa mattina, quando alla candidata alla presidenza Gianna Pentenero è arrivata la telefonata ("Gallo s'è tolto da di mezzo i ...") quasi le son spuntate le lacrime agli occhi.

S'è attaccata al telefono a cui peraltro era stata appiccicata tutto il giorno anche ieri.

"Schlein non mi risponde più...." s'è messa a cristonare, poi ha tirato un sospiro di sollievo e s'è affidata ad un comunicatore. "Scrivi!" gli ha detto. "Farò un bel discorso!"

E lo ha fatto, eccome se lo ha fatto, nel "posto giusto", in quel di Nichelino.

"Apprendo come positivo il segnale che Raffaele Gallo ha dato questa mattina, rassegnando le dimissioni da capogruppo e rinunciando alla candidatura per le prossime elezioni regionali. A lui va il mio abbraccio perché credo che il suo sia stato umanamente, prima ancora che politicamente, un passaggio difficile e doloroso. Questa è una tappa di un percorso che ha visto insieme l'azione delle segreterie nazionale, regionale e torinese del Partito Democratico che non è ancora terminato. Occorre cambiare rotta e concludere il lavoro con il completamento della lista del Pd per il consiglio regionale: una lista che metta in evidenza le migliori qualità degli uomini e le donne che compongono il popolo democratico. Non dobbiamo rispondere in fretta a una situazione complessa, ma rispondere bene. Non basta pensare che il passo indietro del capogruppo e capolista basti, ma possiamo prenderci ancora un po' di tempo per fare altri passi avanti. Io non ho accettato questa candidatura perché ci voleva un candidato e basta. Ho accettato questa candidatura perché io credo che ci siano le condizioni, gli uomini e le donne per poter fare un buon lavoro e arrivare a governare il Piemonte. La mia non è una candidatura finta. È una corsa a ostacoli, come sempre, ma proprio gli ostacoli vanno saltati tutti per arrivare al traguardo e io penso che questa corsa si possa vincere". 

Insomma tanta fuffa, ma quel che sorprende è che lei ci creda davvero.

Creda cioè che abbiano scelto lei pensando di poter vincere contro Cirio e non invece "tanto per sacrificarne una" nel caso si fosse raggiunto un accordo con i cinquestelle, eventualità che ormai è da considerarsi morta e sepolta.

Di sicuro c'è (la politica non si smentisce mai) che il terremoto giudiziario scatenato dall'inchiesta 'Echidna' della Procura di Torino, sugli interessi della 'ndrangheta sull'autostrada Torino-Bardonecchia, ha portato all'apertura di un nuovo fronte nella battaglia politica tra la fazione bonacciniana e quella schleiniana.

Nenche il tempo di fare i funerali a Gallo che fa parte dell'area bonacciniana, la palla è passata in mano ai sostenitori della mozione della segretaria nazionale Elly Schlein, già pronti a presentare il nome di Nadia Conticelli, presidente regionale del partito, oltre che capogruppo a Palazzo Civico, per ricoprire il vuoto lasciato in cima alla lista.

Mauro Salizzoni

Mauro Salizzoni

I bonacciniani a stretto giro han subito fatto sapere di non voler restare alla finestra e Pentenero pare abbia suggerito il nome dell'immacolato Mauro Salizzoni, ma le avrebbero detto di tacere.

I telefoni in queste ore sono roventi e fonti autorevoli parlano di una corsa a trovare entro pochi giorni chi possa sostituire Raffaele Gallo.

Meglio se donna, come l'assessora alla cultura del Comune di Moncalieri Laura Pompeo. Oppure un nome non necessariamente appartenente al partito Per questo si starebbe tornando a guardare nell'ambito della società civile. Idea già accarezzata quando il Pd e M5s si erano seduti a un tavolo per discutere di alleanze e progetti comuni. Da allora sembra passato un secolo. 

Tra i posti da spartire e di cui si sta parlando in queste ore anche la delega al bilancio e alle scuole in Città Metropolitana della consigliera Caterina Greco (donna dei Gallo) il cui nome figura in bella vista tra le intercettazioni finite nell'ordinanza della Procura di Torino.

 

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