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28 Marzo 2024 - 14:26
AgCom sta per far entrare in vigore una delibera che limiterà l'accesso ai siti porno
Per guardare i siti porno, ora si dovrà esibire un documento di identità. E' la novità più significativa - e rivoluzionaria - del piano di AgCom per la verifica dell'identità.
Il 25 marzo è stata pubblicata sul portale dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AgCom) la Delibera 61/24/CONS, dando il via a una fase di "consultazione pubblica" per determinare il metodo più efficace per validare l'età degli utenti che accedono a siti pornografici in Italia. Questo provvedimento segna un potenziale punto di svolta nel controllo dell'accesso ai contenuti per adulti online.
Massimiliano Capitanio, commissario di AgCom, ha evidenziato l'obiettivo principale di questa iniziativa: garantire che solo gli utenti maggiori di 18 anni possano fruire di contenuti pornografici online. Questo significa che sarà necessario adottare un meccanismo di verifica dell'età più affidabile del semplice click attualmente richiesto dalla maggior parte dei siti.
Esaminando un esempio internazionale, negli USA, precisamente in Louisiana, a gennaio 2023 è stata introdotta la House Bill N. 142. Tale normativa obbliga i siti con una predominanza di contenuti pornografici a richiedere ai visitatori un documento d'identità, attraverso il servizio AllpassTrust, che confronta le credenziali con l'anno di nascita senza raccogliere ulteriori dati personali. Il sistema garantisce anonimato, limitando la condivisione delle informazioni all'età dell'utente. Una specie di Spid, per capirci.
Capitanio suggerisce che il modello di verifica dell'età potrebbe essere esteso ad altri contenuti potenzialmente dannosi per i minori, oltre alla pornografia.
L'introduzione di questi sistemi di verifica negli Stati Uniti ha provocato una notevole riduzione del traffico sui siti pornografici, fino all'80% in Louisiana, indicando sia una diminuzione dell'accesso da parte degli adolescenti sia la possibile riluttanza degli adulti a sottoporsi a tale verifica.
Pornhub ha commentato che molti utenti hanno semplicemente cercato alternative su internet dove le verifiche non sono imposte, spesso su siti meno sicuri e senza moderazione dei contenuti.
Sulla rete stanno piovendo una valanga di commenti sui siti che hanno riportato la notizia. C'è chi se la prende con il Governo: "Bigotti e repressi, il bel paese". E chi ci scherza su: "Lo spid pe' na pippa. Questo paese è un sogno".
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