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Istruzione
21 Marzo 2024 - 10:46
Cartine geografiche discutibili, resoconti fin troppo filo-russi e inesattezze storiche da matita blu. Per questo il ministero dell'Istruzione e del Merito ha deciso di avviare le necessarie verifiche su alcuni libri di testo utilizzati dalle scuole medie i cui contenuti sono stati duramente criticati da attivisti ucraini, giornalisti e associazioni.
Viale Trastevere vuole appurare "se i contenuti dei manuali di storia e geografia presentino effettive criticità" riguardo ad una presunta "impostazione faziosa e distorta della realtà storica, in favore della narrazione della Russia putiniana e dell'Unione Sovietica comunista". Il caso è scoppiato in seguito alla segnalazione da parte della giornalista ucraina, ma che da anni vive in Italia, Irina Cascei e del direttore dell'Osservatorio Ucraina dell'Istituto Gino Germani, Massimiliano Di Pasquale.
Entrambi hanno raccolto le segnalazioni, arrivate soprattutto da Roma e Milano, degli errori che compaiono sui testi di scuola. Si passa dalla "regione russa" che comprende anche l'Ucraina all'annessione della Crimea "su richiesta".
Una versione filo-russa che ha fatto storcere il naso non solo agli attivisti e agli analisti, ma anche agli stessi genitori di studenti e studentesse. In alcuni manuali i russofoni d'Ucraina diventano direttamente "russi", mentre l'Ucraina e i Paesi baltici sarebbero annessi alla Russia. Si parla anche dell'"esaltazione dell'Unione sovietica, caduta la quale gli Stati attorno alla Russia sono solo in preda a un nazionalismo sfrenato" o della "guerra civile in Donbass", come riferisce lo stesso Di Pasquale a Repubblica.

Sono tanti gli esempi di realtà distorta - come spiegano gli stessi attivisti -, di fronte ai quali però le case editrici sembrano prendere le distanze.
"Da parte nostra - spiega Elena Bacchilega, direttrice editoriale di Zanichelli - non c'è alcuna volontà di sostenere o giustificare alcun regime".
Ma anzi, nelle prossime edizioni dei testi criticati saranno apposte modifiche sostanziali, revisioni fondamentali soprattutto tenendo in considerazione l'invasione russa del 2022. Nell'aggiornamento si parlerà dunque della "svolta filo europea ucraina", degli "interventi militari a più riprese" della Russia, della "annessione della Crimea non riconosciuta dalla comunità internazionale", ma anche dell'"l'offensiva militare del 2022 con l'obiettivo di rovesciare il governo ucraino democraticamente eletto" e della "resistenza" ucraina.
L'intervento del Ministero dell'Istruzione e del Merito segnala una crescente consapevolezza e sensibilità nei confronti delle sfide poste dalla disinformazione e dall'imprecisione storica nei materiali didattici. Il dibattito che ne deriva tocca non solo la veridicità dei contenuti ma anche le più ampie questioni di come l'educazione possa contribuire a formare cittadini critici e informati in un'era caratterizzata da conflitti informativi.
La risposta delle case editrici, pronte a rivedere e aggiornare i contenuti in questione, riflette un impegno verso l'accuratezza e la responsabilità educativa. Tuttavia, rimane fondamentale il ruolo del dialogo continuo tra educatori, editori e la comunità più ampia per assicurare che i libri di testo riflettano una comprensione equilibrata e multidimensionale della storia e della geopolitica contemporanea.

La guerra del Donbass e l'annessione della Crimea alla Russia sono due eventi distinti ma strettamente collegati, avvenuti nel contesto della crisi ucraina del 2014. Entrambi hanno avuto profonde ripercussioni geopolitiche e hanno segnato un significativo deterioramento delle relazioni tra la Russia e l'Occidente.
L'annessione della Crimea da parte della Russia è avvenuta nel marzo 2014. Questo evento è stato preceduto da proteste pro-europee in Ucraina, note come Euromaidan, che hanno portato alla destituzione del presidente ucraino filo-russo Viktor Yanukovych a febbraio 2014. La risposta della Russia alle turbolenze in Ucraina e alla potenziale perdita della sua influenza geopolitica è stata rapida.
La guerra del Donbass è un conflitto armato che ha avuto luogo nella regione orientale dell'Ucraina, comprese le province di Donetsk e Luhansk (collettivamente note come Donbass), a partire da aprile 2014. Il conflitto è iniziato poco dopo l'annessione della Crimea e coinvolge le forze governative ucraine, separatisti filo-russi locali e presunte forze militari russe.
La guerra del Donbass ha causato migliaia di morti e feriti, oltre a creare una significativa crisi umanitaria. Nonostante vari tentativi di mediazione internazionale, il conflitto è rimasto in una situazione di stallo per anni, con sporadici episodi di violenza che continuano a segnare la regione.

24 Febbraio 2022: La Russia lancia un'invasione su larga scala dell'Ucraina, marcando una significativa escalation del conflitto in corso. L'operazione militare, descritta dalla Russia come una "operazione militare speciale" per "demilitarizzare" e "denazificare" l'Ucraina, viene condannata a livello internazionale. L'attacco inizia con colpi di artiglieria e missili su diverse città ucraine, compresa la capitale Kiev, e prosegue con l'avanzamento delle truppe su più fronti.
Marzo-Aprile 2022: Le forze russe cercano di consolidare il controllo su diverse regioni dell'Ucraina, inclusi tentativi di circondare e conquistare città chiave come Mariupol, Kharkiv e Kiev. Tuttavia, incontrano una resistenza significativa da parte delle forze ucraine e della popolazione civile.
Maggio 2022 in poi: Sebbene le forze russe abbiano realizzato progressi in alcune aree, come la cattura della città di Mariupol dopo un assedio prolungato e devastante, in altre parti dell'Ucraina si ritirano o stentano ad avanzare di fronte alla tenace resistenza ucraina e ai problemi logistici.
Seconda metà del 2022: L'Ucraina lancia controffensive di successo, in particolare nella regione di Kharkiv a settembre, riconquistando ampie porzioni di territorio precedentemente occupate dalle forze russe. Questi successi ucraini evidenziano sia le vulnerabilità delle forze russe sia la determinazione e l'efficacia delle forze armate ucraine.
Dal principio del conflitto, l'Ucraina riceve un ampio sostegno internazionale, inclusi aiuti militari, economici e umanitari, principalmente da paesi occidentali. Nel frattempo, la Russia affronta sanzioni economiche e diplomatiche severe imposte da Stati Uniti, Unione Europea e altri paesi in risposta alla sua aggressione.
Il conflitto sta causando migliaia di morti e feriti tra militari e civili, nonché significativi sfollamenti di popolazione all'interno dell'Ucraina e verso paesi vicini. S'aggiunge un impatto economico globale, con instabilità dei mercati energetici e alimentari e preoccupazioni per la sicurezza globale.
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