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Elezioni regionali

Tra sogni su due ruote e alleanze sfumate, la commedia politica di Daniele Valle! Salizzoni candidato?

Chiara Gribaudo in bilico, Chiara Appendino lontana, Salizzoni in pole position

Chiara Gribaudo, Daniele Valle e Mauro Salizzoni

Chiara Gribaudo, Daniele Valle e Mauro Salizzoni

Nella giungla politica piemontese, dove le alleanze si tessono con la stessa facilità con cui si sfilacciano, Daniele Valle, vicepresidente del Consiglio regionale, si alza in piedi per dire "Io? Ostacolo all'alleanza? Macché!" 

Lasciando i corridoi del potere a bocca aperta, Valle scarica le accuse di essere il freno alla love story politica tra il Pd e il Movimento 5 Stelle per le imminenti elezioni regionali.

Dopo aver pedalato per il Piemonte sfidando Alberto Cirio e lanciando candidature a Governatore del Piemonte da ciclista solitario, sembra che il centrosinistra sia ancora fermo al palo, senza un volto da schierare.

E mentre Valle gioca a fare un passo indietro, nella speranza di far sbocciare l'amore tra Pd e M5S, il risultato delle elezioni in Sardegna lancia un secchio d'acqua fredda sulle ambizioni dei pentastellati, ora più scettici che mai.

Le vittorie hanno il loro prezzo, e sembra che i 5 Stelle abbiano pagato più del dovuto, sacrificando preferenze a Conte che nemmeno il Pd oserebbe sognare. E come se non bastasse, allearsi ora sembrerebbe come dare un calcio al secchio della strategia di opposizione, lasciando i pentastellati a fare la voce grossa da soli contro le controversie sanitarie, pronti a raccogliere voti disillusi dal Pd.

Da una parte, Chiara Gribaudo del Pd gioca a fare l'equilibrista, cercando di tenersi alla larga da un'alleanza che sembra più un miraggio che una realtà. E dall'altra, il "campo larghissimo" si prepara a scendere in campo in Abruzzo, puntando a un'armonia tra M5S, Pd, Azione e Italia Viva contro il campione di Giorgia Meloni, Marco Marsilio. Un esito favorevole potrebbe essere la dose di fiducia che il Piemonte aspetta.

Chiara Appendino

Intanto, il Pd piemontese si appresta a un incontro cruciale il 16 marzo, con l'orologio che ticchetta verso l'ultima chiamata per un accordo. Ma non tutti sono pronti a scommettere sul lieto fine. Azione già prende le distanze, e i nomi per una figura di garanzia fluttuano nell'aria come palloncini senza destinazione.

Con il M5S che guarda al Pd con lo stesso entusiasmo di un appuntamento al buio andato male, la politica piemontese si appresta a un altro giro sulla giostra, sperando che questa volta il viaggio valga il prezzo del biglietto.

Si fa avanti l'ipotesi di un nome di garanzia super partes rispetto al dualismo tra area Schlein e area Bonaccini, su tuti quello di Mauro Salizzoni, il re del trapianto di fegato, che ha già dato la sua disponibilità. S'aggiungono quello del segretario regionale Domenico Rossi, della presidente di partito Nadia Conticelli, del capogruppo in Consiglio regionale Raffaele Gallo, ma anche - perchè no -  del consigliere regionale Alberto Avetta. E l'ipotesi Chiara Appendino? Nell'ipotesi del campo largo al Pd starebbe anche bene. E Chiara che non ne vuole sapere. A Roma sta bene. Le piace il ruolo che si è ritagliata nel partito e in futuro non è escluso che possa prendere il posto di Giuseppe Conte.

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