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Mirafiori: fabbrica fantasma, 2.240 lavoratori in cassa integrazione. L'allarme di Stellantis scuote l'Italia

Nuovo stop alla produzione a Torino, scontro con il governo. La crisi del settore auto si aggrava, Stellantis: "Serve un nuovo modello".

Mirafiori: fabbrica fantasma, 2.240 lavoratori in cassa integrazione. L'allarme di Stellantis scuote l'Italia
La Crisi del Settore Auto in Italia: Stellantis al Centro della Tempesta

A Torino, nel cuore dell'industria automobilistica italiana, una notizia dell'ultima ora ha tolto il sonno a più di una persona. Stellantis ha infatti annunciato il prolungamento della cassa integrazione per le carrozzerie di Mirafiori dal 2 al 20 aprile, estendendo lo stop già in corso fino al 30 marzo. Questa mossa coinvolgerà a rotazione 2.240 lavoratori, segnando un altro capitolo della profonda crisi che sta attraversando il settore auto in Italia.

Chi è Stellantis?

Stellantis è il risultato di una fusione tra il gruppo francese PSA (Peugeot Société Anonyme) e il gruppo italo-americano Fiat Chrysler Automobiles (FCA), completata nel gennaio 2021. Con sede nei Paesi Bassi, Stellantis si posiziona come uno dei leader mondiali del settore auto, vantando un portfolio di 14 marche tra cui Alfa Romeo, Chrysler, Citroën, Fiat, Jeep, Peugeot, e molti altri.

Il Braccio di Ferro con il Governo Italiano

L'ultimo confronto tra Stellantis e il governo italiano si inserisce in un contesto di negoziati tesi e complessi. La crisi del settore auto, esacerbata dalla pandemia di COVID-19 e dai problemi nella catena di approvvigionamento globale, ha reso più acuta la necessità di trovare soluzioni sostenibili e di lungo termine per l'industria automobilistica italiana. Stellantis, nel cercare di navigare in queste acque turbolente, ha avuto diversi scontri con le autorità italiane su questioni che vanno dagli incentivi per l'acquisto di veicoli elettrici fino alla gestione del lavoro e dell'occupazione nelle sue fabbriche in Italia.

Mirafiori: Un Simbolo della Crisi

La fabbrica di Mirafiori, situata a Torino, è uno dei siti storici della Fiat e simbolo dell'industria automobilistica italiana. Il prolungamento della cassa integrazione segnala non solo le difficoltà immediate dei lavoratori coinvolti, ma anche le sfide strutturali più ampie che il settore deve affrontare. "È sempre più evidente che a Mirafiori serve un nuovo modello", afferma Luigi Paone, segretario generale della Uilm Torino, sottolineando l'urgenza di trovare soluzioni innovative e sostenibili per il futuro dell'automotive in Italia.

Verso un Futuro Incerto

Questo ultimo episodio mette in luce la complessa interazione tra grandi aziende industriali come Stellantis, i lavoratori e le istituzioni governative. Mentre l'Italia cerca di posizionarsi in un mercato globale dell'auto in rapida evoluzione, la sfida è duplice: garantire la sostenibilità economica e ambientale dell'industria e proteggere i posti di lavoro di migliaia di persone.

In un momento in cui l'industria automobilistica mondiale si trova a un bivio, tra la transizione verso l'elettrico e la necessità di innovare in un contesto post-pandemico, il caso di Stellantis e Mirafiori è emblematico delle tensioni e delle opportunità che caratterizzano questo settore.

La crisi attuale potrebbe essere l'anticamera di una trasformazione più ampia, che potrebbe vedere l'Italia e Stellantis protagonisti di un rinnovamento del settore automobilistico, orientato verso la sostenibilità e l'innovazione. Ma per ora, il cammino appare pieno di incertezze e sfide, con il dialogo tra azienda e governo che si preannuncia decisivo per il futuro dell'automotive in Italia.

disperazione

Cosa significa essere in cassintegrazione?

Le perdite salariali medie sperimentate durante periodi di crisi come quello attuale influiscono e pure tanto sulla vita quotidiana dei lavoratori e delle loro famiglie.

La cassa integrazione in Italia prevede che i lavoratori ricevano un'indennità pari all'80% della retribuzione globale che avrebbero percepito per le ore non lavorate. Tuttavia, il netto percepito dai lavoratori in cassa integrazione non corrisponde esattamente all'80% dello stipendio lordo, poiché ci sono dei massimali CIG da considerare e l'indennità viene calcolata dopo la trattenuta dei contributi previdenziali, con un'aliquota ridotta del 5,84%, e la tassazione del lavoratore sulla base del reddito presunto.

Durante la crisi causata dal COVID-19, si è riscontrato che la perdita stipendiale per i lavoratori è stata mediamente di circa il 22,5% nel primo bimestre e del 17% nel secondo. Nel caso specifico del lockdown, i lavoratori hanno percepito in media 851 euro di cassa integrazione, che rappresenta una diminuzione di 472 euro rispetto allo stipendio netto ordinario di 1.324 euro. Le differenze variano anche a seconda delle categorie professionali, con professioni ad alta qualificazione che hanno riscontrato le maggiori perdite.

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