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Ivrea a misura di pedone
01 Marzo 2024 - 06:29
Basta con le auto che sfrecciano come bolidi in città! L'Amministrazione comunale di Ivrea, guidata dal sindaco Matteo Chiantore, ha deciso di "abbracciare" una nuova era di mobilità sostenibile con l'istituzione di tre "Zone 30", aree urbane dove il limite di velocità sarà di 30 km/h. Bellavista, San Giovanni e il centro storico saranno i primi a beneficiare di questa rivoluzione, che mira a rendere la città più sicura per tutti, pedoni, ciclisti e automobilisti.
"Non solo una questione di sicurezza", dicono. Le Zone 30, secondo le discussioni dell'altro giorno in giunta, saranno non solo un modo per ridurre gli incidenti stradali, ma anche un'occasione per ripensare la città in chiave più umana. Meno auto sfreccianti significano meno smog, più silenzio e più spazio per le persone.
Obiettivo dichiarato: poter passeggiare tranquillamente per le vie del centro, far giocare i bambini in sicurezza, godersi un caffè al bar senza il frastuono del traffico. Le Zone 30, insomma, stando alle intenzioni, potrebbero rendere Ivrea una città più vivibile e piacevole per tutti.
Un'onda verde che travolge l'Italia.
Ivrea non è certo l'unica città ad aver adottato questa misura. Bologna, Milano e Torino stanno già sperimentando le Zone 30 con risultati incoraggianti. E Cesena, la prima città italiana ad averle introdotte nel 1998, vanta un record invidiabile: zero incidenti mortali nel 2023!
Da un punto di vista operativo, le "Zone 30" di Bellavista e San Giovanni saranno realizzate grazie ai fondi del Pnrr, che finanzieranno anche la creazione di percorsi sicuri per diversamente abili e ipovedenti. Un progetto ambizioso che punta a rendere Ivrea una città più accessibile e inclusiva.
Nel centro storico l'area interessata andrà dalla rotonda del Terzo Ponte e quella di Porta Aosta, dove presto farà sua comparsa il doppio senso di marcia in corso Garibaldi.
E se è vero che le Zone 30, laddove sono state istituite e ancora resistono, rappresentano un tassello di un mosaico di una mobilità più sostenibile, dove le auto non sono più le padrone incontrastate delle strade, resta da capire se l'Amministrazione comunale di Ivrea sarà capace e avrà i soldi per riprogettare la città mettendo al centro le persone.
Senza dimenticare la necessità di monitorare costantemente la situazione e di essere pronti a correggere il tiro se necessario. La mobilità sostenibile è un obiettivo importante, si spera non diventi solo uno slogan che nasconde tanto altro a cominciare dagli aumenti delle tariffe per la sosta che fanno ricca la società "Ivrea Parcheggi", ai tagli delle corse degli autobus per risparmiare...
Le Zone 30, infatti, non sono sempre una panacea. Se da un lato riducono gli incidenti stradali, dall'altro possono creare disagi e confusione, soprattutto in città come Ivrea, dove la viabilità è complessa.
Un esempio? Milano! Dopo l'entusiasmo iniziale, la giunta ha dovuto fare retromarcia in alcune zone, ripristinando il limite di 50 km/h. La ragione? Traffico congestionato e proteste degli automobilisti.
L'amministrazione comunale di Ivrea ha preso una decisione ambiziosa. Ma il vero banco di prova sarà la sua capacità di realizzare un progetto concreto e duraturo, capace di trasformare l'utopia in realtà. Servirà pragmatismo, visione e soprattutto il coinvolgimento attivo dei cittadini. Solo così Ivrea potrà diventare davvero una città a misura d'uomo.
Restano i dubbi e almeno tre domande. Le risorse economiche saranno sufficienti? La segnaletica sarà adeguata? E i cittadini saranno disposti a cambiare le proprie abitudini?
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