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Poliziotto preso a morsi: "C'è un clima di odio nei nostri confronti"

Per l'aggressione di ieri sono stati identificati una ventina di anarchici e dieci sono stati denunciati

Polizia

Polizia (foto d'archivio)

Sono circa una ventina gli anarchici identificati per l'assalto alla volante della polizia avvenuto davanti alla questura di Torino ieri pomeriggio. E dieci persone sono state denunciate.

Volevano liberare un loro compagno, un marocchino di 31 anni, che doveva essere espulso in quanto irregolare sul territorio nazionale e che aveva alle spalle diverse condanne, tra cui quella per violenza sessuale di gruppo.

La Digos del capoluogo piemontese è a lavoro per identificare chi ha circondato l'auto di servizio su cui stava salendo l'uomo, auto colpita a calci e pugni.

Nel parapiglia è rimasto ferito Giovanni Capolupo, ispettore della Squadra Volanti e vice segretario provinciale del sindacato Siap.

Cinque anarchiche erano state fermate subito dopo l'aggressione e poi rilasciate con una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale.

Altri cinque anarchici sono stati denunciati successivamente, dopo la visione delle immagini. Il lavoro degli investigatori è facilitato dal fatto che la maggior parte degli assalitori sono volti conosciuti dalle forze dell'ordine.

Alcuni di loro, infatti, appartengono all'ala più dura del movimento anarchico, quella insurrezionalista.

Dopo che lo sgombero nel 2019 della storica casa occupata Asilo di via Alessandria, e dopo alcuni passaggi in altre realtà abusive, questo gruppo ha occupato l'ex Lavatoio, in via Benedetto Brin, alla periferia nord della città.

Qui dormiva anche il 31enne, che era stato fermato mentre tracciava, da solo, alcune scritte ingiuriose, nel sottopasso di corso Grosseto.

Ieri sera il marocchino è stato accompagnato in un centro di espulsione della Lombardia, con in tasca un decreto firmato dal prefetto di Torino.

Le iniziative nate all'interno dell'ex Lavatoio Occupato sono legate principalmente alla lotta contro i cpr e contro le frontiere. Negli scorsi mesi però era stata organizzata anche una serata di raccolta fondi per Ilaria Salis, l'insegnante detenuta nel carcere di Budapest perché accusata di aver aggredito dei militanti di estrema destra.

Gli anarchici avevano così risposto a un appello per sostenere "le spese relative alla detenzione e al processo della compagna italiana ancora prigioniera". All'assalto di ieri a Torino, secondo gli investigatori, non avrebbero partecipato i militanti del centro sociale Askatasuna, arrivati davanti alla questura dopo i fatti, per un presidio.

Dell'edificio di corso Regina Margherita, coinvolto in un progetto di cogestione con l'amministrazione comunale, si è discusso in una riunione del tavolo della sicurezza in prefettura. Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, a proposito dell'episodio violento di ieri, ha ribadito "la totale condanna degli atti violenti che sono stati commessi ai danni delle forze dell'ordine" e la "vicinanza agli agenti che stanno svolgendo un lavoro molto complesso. Il nostro obiettivo - ha aggiunto - è ridurre la tensione in città". 

Il poliziotto ferito: "Mi hanno morso la mano"

"Ho subito una lesione ai legamenti e mi hanno morso alla mano. Riportare ferite è uno dei rischi del mio mestiere, ma questa aggressione è il frutto di un clima di odio e di continua delegittimazione nei nostri confronti, alimentato negli ultimi giorni anche da esponenti politici. Poi quando capitano degli episodi simili non ci dobbiamo meravigliare".

Così Giovanni Capolupo, ispettore della Squadra Volanti e vice segretario provinciale del sindacato Siap, rimasto ferito davanti alla questura di Torino, durante l'assalto a una volante della polizia da parte di un gruppo anarchico.

"Siamo intervenuti in ausilio ai colleghi che stavano trasportando uno straniero, irregolare sul territorio nazionale - racconta Capolupo - che si era fermato perché responsabile di alcune scritte contro la polizia e contro Israele. Un soggetto sicuramente appartenente all'area anarchica".

"Abbiamo riconosciuto questi giovani dei centri sociali che volevano evitare il trasporto di questo uomo e loro hanno assalito in prima battuta i colleghi e successivamente noi che eravamo intervenuti per accompagnare in questura i più facinorosi", ha continuato nel racconto Capolupo. 

Il ministro Piantedosi sugli scontri di venerdì: "E' sempre una sconfitta"

Quando i manganelli colpiscono minorenni "è sempre una sconfitta". Le immagini degli scontri ai cortei di venerdì scorso "hanno turbato anche me" ed è "necessario svolgere ogni verifica con puntualità, obiettività e trasparenza".

Vanno tuttavia respinti i "processi sommari alle forze di polizia", che garantiscono "a tutti, in modo imparziale, l'esercizio del diritto di riunione e di manifestazione del pensiero" e non vanno coinvolte "nelle polemiche politiche".

Da una prima ricostruzione dei fatti, poi, la carica a Pisa è stata lanciata "per garantire l'incolumità" degli agenti impegnati nell'ordine pubblico e dopo che i promotori delle manifestazioni si erano sottratti a qualsiasi tentativo di mediazione con la questura.

Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi

Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, chiamato a riferire in Parlamento, difende il personale in divisa e mette in guardia dalla "crescente aggressività" nei suoi confronti. Attacca l'opposizione: "chieda scusa per gli errori fatti".

L'informativa è stata 'calda', con applausi della maggioranza (ben 14 alla Camera) e proteste e brusii dai banchi della minoranza.

Il titolare del Viminale ha riferito sui fatti in base alle relazioni pervenutegli dal Dipartimento della Pubblica sicurezza, che sta svolgendo i suoi accertamenti mentre anche la procura di Pisa ha aperto un'indagine al momento contro ignoti.

La questura, ha spiegato il ministro, non aveva ricevuto, "in totale violazione della legge", alcun preavviso dagli organizzatori della manifestazione che, poi contattati, non hanno dato informazioni su percorso e modalità.

È stato comunque chiuso l'accesso a Piazza dei Cavalieri, considerata off limits. Proprio verso uno degli ingressi alla piazza, presidiato dal reparto Mobile e interdetto da una camionetta, si è diretto il corteo.

I manifestanti hanno pressato "con spinte, calci, insulti, sputi e tentativi di sottrarre gli scudi"; una decina ha superato la barriera ed è stata bloccata. È arrivato quindi un contingente di rinforzo per gli agenti.

Per garantire l'incolumità degli operatori, compressi contro l'automezzo collocato alle loro spalle è stata effettuata una carica di alleggerimento, consentendo di allentare così la pressione...

"Per garantire l'incolumità degli operatori, compressi contro l'automezzo collocato alle loro spalle - ha detto Piantedosi - è stata effettuata una carica di alleggerimento, consentendo di allentare così la pressione".

Le indagini svolte nell'immediato hanno portato alla denuncia di 4 persone: "maggiorenni, tutti con precedenti per reati attinenti all'ordine pubblico". Sulla dinamica di quanto accaduto sia a Pisa che a Firenze, ha assicurato il titolare del Viminale, comunque "sono in corso verifiche da parte del Dipartimento che verranno svolte con rigore e trasparenza".

Ha quindi informato che quest'anno, sono state 2.538 le manifestazioni con 150.388 operatori impegnati, e solo nell'1,5% dei casi si sono registrate criticità di ordine pubblico.

La stragrande maggioranza, dunque, "si è svolta in piena sicurezza e con la massima libertà di espressione del pensiero, cosa che certifica non solo l'impegno delle Forze di Polizia, ma anche la loro efficienza e professionalità".

In un passaggio dell'informativa al Senato, il ministro ha anche detto di aver avuto dalla presidente del consiglio, Giorgia Meloni "la disponibilità a convocare di nuovo il tavolo con le organizzazioni sindacali per avviare, alla sua presenza, le trattative finalizzate al rinnovo contrattuale" delle forze dell'ordine "e per ascoltare, con me, ogni altra esigenza o istanza proveniente dal personale interessato". A quanto ha appreso l'ANSA, l'incontro fra Meloni, Piantedosi ed i sindacati dovrebbe esserci già mercoledì prossimo. Il ministro ha poi lanciato un allarme sul "crescente fermento tra le componenti studentesche degli antagonisti" dopo il 7 ottobre.

C'è "un clima di crescente aggressività nei confronti delle Forze dell'ordine, sia allo scopo di essere attrattiva che di provocare reazioni da parte di chi gestisce l'ordine pubblico, al fine di aumentare il livello di contrapposizione fra la 'piazza' e le Istituzioni".

L'informativa non è piaciuta agli esponenti dell'opposizione che hanno attaccato.

"È inaccettabile - ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein - che manchi da Piantedosi una parola di solidarietà per gli studenti feriti. E manca una parola della presidente Meloni verso quei minori".

Per il leader M5S Giuseppe Conte, "lo Stato di diritto significa che ci sono dei principi costituzionali da rispettare, come la libertà di manifestazione e del pensiero".

Il segretario di +Europa, Riccardo Magi, è tornato a chiedere l'uso di codici identificativi e per gli agenti, mentre Marco Grimaldi (Avs) ha parlato di "relazione negazionista da parte del ministro".

Fa ovviamente quadrato la maggioranza. "Mettere in discussione centinaia di migliaia di donne e uomini in divisa è pericoloso per la tenuta della Repubblica", secondo il vicepremier Matteo Salvini. Per l'altro vicepremier, Antonio Tajani, "fare il processo alle forze dell'ordine è un grave errore. La sinistra ha provato a farlo, ma non si può pensare che l'errore di qualcuno può essere imputato a migliaia di uomini e donne in divisa". 

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