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La Torino-Ceres è un incubo per i disabili: treni e stazioni sono inutilizzabili

Ma le persone con disabilità dovranno aspettare ancora un anno: "Una situazione inaccettabile"

La Torino Ceres è un incubo per i disabili

La Torino Ceres è un incubo per i disabili

Ancora un anno per vedere sulle linee che vanno ad Alba e a Fossano partendo da Cirié (e cioè sulla Torino Ceres) treni in grado di ospitare al meglio i passeggeri disabili. È quanto emerso martedì 20 febbraio in Consiglio regionale in seguito ad una interrogazione rivolta alla Giunta Cirio dal gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle.

Solo a Gennaio 2025, nella migliore delle ipotesi, saranno infatti sospesi gli attuali e inadeguati treni TAF e sostituiti con i moderni convogli Rock.

"Una situazione inaccettabile - dicono i consiglieri regionali Ivano Martinetti e Sarah Disabato -. È doveroso un intervento della Giunta regionale mirato a ridurre i tempi di reintroduzione di convogli adatti ad offrire un servizio migliore e adeguato alle richieste dell’utenza".

Da sinistra: Sean Sacco, Sarah DIsabato e Ivano Martinetti

Gli attuali convogli TAF infatti risentono di svariate carenze progettuali: si tratta di veicoli pensati negli anni ’90 e privi degli standard di utilizzo ottimale per i disabili.

Sono presenti infatti solo alcune pedane manuali e automatiche per l’accesso ai passeggeri con difficoltà motorie, che determinano tempi lunghi e notevoli difficoltà per l’accesso. Inoltre sono sprovvisti di prese di corrente, spazi adeguati per bici o monopattini, le sedute spesso risultano degradate, con sistema di condizionamento vetusto e insufficiente.

"Come se non bastasse, con il prolungamento del tragitto a Ciriè, continuano a verificarsi ritardi sulla tratta, corse soppresse e sporcizia nei convogli - dicono ancora i due consiglieri regionali -. Continueremo a tenere alta l’attenzione sulla qualità del servizio sulla SFM4, raccogliendo le legittime lamentele degli utenti che già devono fare fronte ai rincari dei biglietti".

Non solo i treni: anche le stazioni devono essere accessibili

"A proposito dei Taf già all'indomani della riapertura abbiamo scritto a Trenitalia e Agenzia della mobilità per segnalare che certamente sono mezzi capienti - aggiunge a La Voce Davide Arminio, dell'Osservatorio sulla Torino-Ceres -, ma che scontano da un lato una certa usura, soprattutto all'interno, e dall'altro una concezione ancora di vecchio tipo: non ci sono spazi adeguati per i bagagli di grossa taglia e l'accessibilità è molto limitata".

Davide Arminio, Osservatorio sulla Torino Ceres

Per questo l'Osservatorio ha suggerito alle Ferrovie dello Stato di iniziare ad alternare i Taf anche con mezzi di concezione più moderna - come i Jazz e i Pop - se non altro almeno negli orari di minore affollamento.
Il tema dell'accessibilità, però, non si può certamente fermare ai mezzi, "ma - puntualizza Arminio - deve riguardare anche le stazioni. E' giusto che alle principali fermate sia presente il servizio dedicato, ma da un lato se poi il treno è pieno di scalini, la fruizione del mezzo per chi ha ridotta mobilità si ferma al vestibolo d'ingresso; e dall'altro i casi più 'semplici', come un genitore con passeggino, trovano comunque forti ostacoli nell'uso del trasporto pubblico. Occorre garantire che ascensori e scale mobili siano sempre in funzione, e bisogna al più presto programmare interventi per rialzare i marciapiedi almeno negli snodi principali, cioè Venaria e Cirié".

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