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Politica
17 Febbraio 2024 - 19:07
Pasquale Loiacono
Se n'è andato improvvisamente a 59 anni, lasciando spiazzati i familiari e i compagni, quelli della politica e quelli di vita. Pasquale Loiacono stava tornando da una delle tante cene conviviali assieme a quegli operai della Fiom con cui aveva lottato per quarant'anni. Prima il malore, poi la corsa in ospedale e infine la notizia, arrivata stamattina: per il sindacalista non c'è stato più nulla da fare.
Storico delegato Fiom delle Carrozzerie di Mirafiori dal 1997, di origine calabrese, Loiacono era entrato a lavorare in Fiat dieci anni prima come operaio.
Perfette per descrivere la sua vita e le sue lotte sono le parole della Fiom torinese, che ha sottolineato nelle scorse ore l'impegno del suo sindacalista per i diritti e il salario delle lavoratrici e dei lavoratori nonché per la salute e sicurezza nel lavoro. Era un profondo conoscitore dell'organizzazione del lavoro, sempre impegnato nello studio della metrica della catena di montaggio per intervenire ogni qual volta c'erano delle difficoltà sul lavoro dovute ai forti ritmi produttivi.
Protagonista e promotore del comitato per il no al referendum di Mirafiori è stato, insieme alle altre delegate e delegati Fiom, fondamentale nel mantenere l'organizzazione attiva all'interno della Fiat, fino alla sentenza in Corte Costituzionale che ha sancito il rientro della Fiom nel gruppo Fiat.
Nonostante fosse da poco in pensione, Loiacono è stato al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori durante l'ultimo sciopero per difendere lo stabilimento e richiedere nuove produzioni in grado di far cessare la cassa integrazione. Aveva raggiunto il suo traguardo dopo decenni di lavoro, ma non gli importava: Pasquale sapeva (e aveva fatto di questa massima una regola di vita) che non si lotta per sé ma per tutti.
Pasquale non si è spaventato nemmeno davanti alle ultime scelte industriali di Stellantis, che sta progressivamente abbandonando quella Torino operaia che ha costruito l'Italia nel primo dopoguerra: c'era solo qualche giorno fa in piazza con gli operai di Mirafiori in lotta per evitare di finire per strada, come troppe volte è successo.
Loiacono a una manifestazione Fiom
Ma d'altronde Pasquale c'è sempre stato: l'ho conosciuto facendo le mie prime esperienze politiche all'università. Io studente ventenne di filosofia, lui delegato sindacale conosciuto e rispettato anche fuori dal Piemonte. Non saltava una riunione né un'assemblea, e conduceva tutti i giorni la sua attività di delegato sindacale con dedizione. La politica era tutta la sua vita.
Pasquale non ha esitato neanche a sostenere gli operai toscani della Gkn, che hanno dato vita con la loro tenacia a un esperimento di democrazia di fabbrica unico nel panorama italiano degli ultimi trent'anni. Il motivo è sempre lo stesso: non si lotta per sé, ma per tutti.
E si lotta anche quando le sconfitte sono tante. Anche quando i rapporti di forza non giocano a favore dei lavoratori. Anche di fronte alle batoste. Perchè davanti alla crisi gli ultimi non devono prendersela con chi sta ancora peggio, ma con chi sta molto meglio e tiene tutto per sé.
Edi Lazzi, segretario generale della Fiom torinese, l'ha salutato a nome di tutte le lavoratrici e i lavoratori: "Non ci sono parole per esprimerti la nostra gratitudine. Sei stato un militante straordinario, generoso, onesto, combattivo. Hai sempre messo al primo posto coloro che rappresentavi, per noi rimarrai un esempio da seguire. Ti vogliamo bene Pasquale".
Il ricordo di Eliana Como
A ricordare Loiacono anche Eliana Como (Cgil): "Amico, compagno, fratello. Un monumento alla lotta operaia, granitico come una roccia a cui mille volte mi sono aggrappata, ma al tempo stesso con un cuore grande e tenero che non finiva più. Con te sento che se ne va via una parte di noi. Per questo, credo, non trovo le parole ora per salutarti. Continuo a scrivere e a cancellare. Non sono pronta, non lo è nessuno di chi ti ha conosciuto e ti ha voluto bene. Ci mancherai Pasquale. A me non immagini quanto. Ma stai certo che nessuno di noi e la Fiom intera ti dimenticherà mai. Sarai nelle nostre lotte come nei nostri cuori".
E poi, tra gli amici, c'è chi lo ricorda con i versi di Bertolt Brecht:
Ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi
altri che lottano un anno e sono più bravi
ci sono quelli che lottano più anni e sono ancora più bravi
però ci sono quelli che lottano tutta la vita: essi sono gli imprescindibili.
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