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12 Febbraio 2024 - 05:59
La lettera scritta da una pendolare canavesana
Quando, quando, quando passa il treno?”.
Ironizza così il consigliere di minoranza di Volpiano, Giuseppe Medaglia, citando la nuova canzone di Annalisa presentata a Sanremo.
Il problema è sempre lo stesso: i disagi lungo la tratta della Canavesana: treni in ritardo, treni cancellati all’improvviso o treni che si bloccano durante il percorso. Oggi, 12 febbraio, si aggiunge anche il problema dello sciopero dei trasporti.
La scorsa settimana avevamo raccontato come tutti i disagi fossero causati dai lavori in corso nei pressi della stazione di Volpiano. Lavori che continueranno per i prossimi 4 mesi.Almeno fino all’estate, dunque, non ci saranno miglioramenti.
In questi giorni abbiamo ricevuto la lettera di una pendolare, Naomi.
Ci ha raccontato tutto quello che devono patire ogni giorno le persone che tentano di andare a lavoro prendendo un treno.
“Sono una comune pendolare della tratta Chieri - Rivarolo - racconta - una di quelle che va a lavorare ogni mattina, che odia arrivare in ritardo. Eppure, di ritardi a lavoro ne sto accumulando molti. La situazione di noi pendolari è diventata insostenibile. Treni cancellati quotidianamente, zero informazioni in merito. Disorganizzazione, sporcizia e scioperi sono all’ordine del giorno. Ho imparato a non arrabbiarmi troppo per i ritardi di 20 minuti, ma non concepisco più le cancellazioni continue e, pare, che a nessuno interessi. Chiamare Trenitalia è totalmente inutile. Ogni chiamata viene “rimbalzata” ad un operatore diverso. 66 euro di abbonamento mensili buttati. Ci sono persone che stanno avendo grossi problemi sul posto di lavoro, ma le sue urla di disappunto vengono soffocate. Vi sembra normale tutto questo? Chi se ne deve occupare?”.
Naomi, poi, ha scritto anche a Trenitalia.
"Buongiorno, non scrivo se per segnalarvi: ritardi non comunicati; soppressioni quotidiane di passaggi; scioperi settimanali; mancata comunicazione con gli utenti; sporcizia; disservizi vari. Tutto questo lo sapete già e sapete anche i reali motivi di cui noi, poveri pendolari della linea Chieri -Rivarolo, non siamo a conoscenza.
Vi scrivo perché ho il cuore infranto. Melodrammatica? Forse, ma è ciò che sento e provo. E’ triste vedere il menefreghismo che aleggia. E’ triste che nessuno dia ascolto alla voce di persone che lottano quotidianamente per giungere il posto di lavoro in un paese in cui poter lavorare è una benedizione.
Voi, prendete i treni? Voi, sapete cosa succede ogni qualvolta che un pendolare non giunge in orario sul posto di lavoro? Permessi scalati, addirittura persone ricevono lettere di richiamo. Potete, solo per un secondo, immedesimarvi negli stati d’animo di tutti noi?
Siamo clienti che pagano fior fior di soldi per gli abbonamenti. Soldi sprecati Perché settimanalmente continuate a scioperare? Perché i servizi non funzionano? Perché ci chiedete di pagare regolarmente un servizio irregolare e scadente? Perché andate contro i nostri diritti di cittadini di muoverci con i mezzi? Perché se chiamiamo i vari call center veniamo “rimbalzati” da un operatore all’altro senza risultato? Perché non valutate l’ipotesi di esenzioni dal pagare l’abbonamento anche solo una tantum per noi pendolari? Cosa vi chiedo? RISPETTO! Quel sentimento, come dice Wikipedia, nei confronti di qualcuno o una categoria di persone da non danneggiare. Ecco, per cortesia, smettete di danneggiarci. Certa di una vostra risposta e di una concreta soluzione Porgo i miei. Cordiali saluti. Naomi”.
La situazione dei ritardi e delle cancellazioni dei treni sulla linea Sfm1 Chieri-Rivarolo (che passa anche da Volpiano e Settimo) è ormai fonte di preoccupazione per i pendolari e i viaggiatori abituali.
Questo problema sembra essere emerso dopo la fine dell’orario estivo, a settembre, e si è tradotto in una serie continua di ritardi, spesso senza motivazioni apparenti o problemi gravi come guasti a deviatori o passaggi a livello.
I pendolari lamentano che questa situazione ha un impatto significativo sulla loro routine quotidiana, spesso costringendoli a fare ore supplementari al lavoro per compensare i ritardi accumulati nei trasporti.
Alcuni cercano di anticipare i propri viaggi prendendo treni che partono prima, ma ciò comporta doversi svegliare molto presto al mattino.
Il comitato dei pendolari sta cercando di affrontare la questione raccogliendo segnalazioni dai viaggiatori e prevede di presentare una richiesta formale a Ferrovie per ottenere spiegazioni sui motivi dei ritardi, delle cancellazioni e delle limitazioni al servizio. Ferrovie, tuttavia, sembra sostenere che non esista un problema sistematico di ritardi, ma piuttosto che siano casi isolati dovuti a varie ragioni.
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