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Il costruttore Riccardo Bracco è il Re Pignatun del Carnevale

Come da consuetudine, il gigantesco pupazzo – realizzato dall’artista damanhuriano Cobra Alloro - è arrivato in Piazza Vittorio Veneto trainato da un trattore

Castellamonte Carnevale

Il Re Pignatun di Castellamonte

E’ il costruttore Riccardo Bracco il “Re Pignatun” di Castellamonte del 2024.

Lo ha saputo, come tutti, solo al momento in cui il suo predecessore Giuseppe Tomaino ha scoperto il grande fantoccio di cartapesta che lo raffigura. E’ infatti tradizione che nessuno ne conosca l’identità, nemmeno l’interessato. 

Al contrario degli altri protagonisti del Carnevale, che tengono nascosto a tutti il proprio ruolo ma che sanno di essere in gioco, il Pignatun no: del resto non deve fare nulla, non deve mettersi in maschera e sfilare perché il suo compito è quello di prestare i propri tratti somatici al citato fantoccio, che viene presentato al pubblico l’ultima domenica di Carnevale e che viene poi bruciato nel falò del mercoledì delle Ceneri. 

Come da consuetudine, il gigantesco pupazzo – realizzato dall’artista damanhuriano Cobra Alloro - è arrivato in Piazza Vittorio Veneto trainato da un trattore, preceduto dalla banda musicale e dagli “Arduini” castellamontesi. L’unico indizio che poteva restringere il campo delle ipotesi era l’attrezzo che  teneva in mano e che era lasciato a vista fuori dai teloni: una cazzuola da muratore. 

Una volta scoperto di essere uno dei personaggi del Carnevale, il designato è stato chiamato sul palco - collocato davanti al  Monumento ai Caduti - accanto agli altri protagonisti presenti e passati. Era con lui il fratello Antonio, con il quale ha condiviso la vita lavorativa: insieme avevano infatti fondato l’impresa edile poi portata avanti dai figli. Nato a Castelnuovo Nigra (Frazione Sale), Riccardo Bracco aveva cominciato l’attività di muratore a 12 anni, nel 1955, in una ditta con trenta addetti,  e ne conserva un buon ricordo:  Devo dire che mi trattavano bene, erano tutti molto gentili con me”. Nel 1968 si trasferì con la moglie a Castellamonte e lì vivono tuttora. Gli chiediamo se sia rimasto sorpreso di essere stato scelto come Re Pignatun o se in qualche modo se l’aspettasse. “Sono sorpreso – risponde – non ne sapevo nulla. A decidere sono stati il cerimoniere Onofrio Amore e uno dei miei figli, che sono amici”.

La sfilata e i riconoscimenti

Prima che l’identità del Pignatun venisse svelata, per le vie del centro avevano sfilato gli altri personaggi del Carnevale. Saliti a Palazzo Botton e ridiscesi in Piazza Vittorio Veneto attraverso la monumentale scalinata, si erano qui disposti nella piazza: su un lato i componenti dei rioni, davanti al Monumento ai Caduti i protagonisti attuali e quelli degli anni precedenti. Fra loro anche il gruppo dei piccoli calciatori dell’ASD Castellamonte: una  trentina in tutto. 

Dopo il saluto del sindaco Pasquale Mazza, la consegna delle chiavi della città alla Bela Pignatera Carlotta Simonato e l’investitura del Primo Console Edoardo Venturino, erano stati premiati due decani della Pro Loco: Teodoro Medaina (presentato dal cerimoniere Onofrio Amore con lo pseudonimo di “Teodoro 58”) e Wilma Revello. 

Wilma – ha detto Amore – è nella Pro Loco dal 1984, senza mai arrendersi. In queste sere non andiamo a casa prima delle 2 – 2 e mezza ma alle 8 del giorno dopo lei è già al padiglione a lavorare. Teodoro è nella Pro Loco formalmente dal 1983 ma c’era già dieci anni prima ed ha fatto parte di tutte le associazioni: Pro Loco, Comitato, Consulta. E’ dalle 3 di stanotte che è in piedi per cucinare i fagioli”.

Un altro riconoscimento – in questo caso alla memoria – è stato assegnato dagli “Arduini” a Matteo Gallo, scomparso all’improvviso la scorsa estate ad appena 39 anni. Dipendente della Croce Rossa ed attivo in diverse associazioni di soccorso, faceva anche parte degli “Arduini”, gli aranceri del Carnevale eporediese, che a Castellamonte contano un nutrito numero di aderenti. Ha detto il loro rappresentante: “Al di fuori di Ivrea, siamo probabilmente il gruppo con più <Scorpioni d’Oro>, che vengono assegnati dopo 20 anni di presenza. Quest’anno lo Scorpione lo hanno ricevuto due di noi ma avrebbero dovuto essere tre: il terzo era il nostro amico Matteo Gallo. Abbiamo voluto ricordarlo non ad Ivrea ma qui, nel suo paese e davanti alla sua famiglia”. La compagna di Gallo  e la figlia maggiore sono state chiamate sul palco mentre il figlio più piccolo è arrivato in braccio ad uno dei due “cavalieri” del gruppo, che cavalcano in realtà asini gonfiabili.

Sempre gli “Arduini” hanno presentato il “Re Pintun” che, facendo il verso al Pignatun, celebra non i meriti  del prescelto ma le sue doti… bevitorie.

Poco prima di mezzogiorno, il corteo si è mosso verso la rotonda Antonelliana, dove il pentolone con i fagioli grassi attendeva, una volta finita la messa ed usciti i fedeli dalla chiesa, che il parroco don Angelo Bianchi arrivasse a benedirla. “E’ il 18° anno che compio questo gesto -ha detto – ma non benedico i fagioli bensì le persone che li mangiano”. 

Dopo la Tombolata di lunedì 12 febbraio, l’ultimo appuntamento del Carnevale sarà quello di mercoledì 14 con la sfilata dei carri e dei personaggi ed il citato falò conclusivo. 

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