AGGIORNAMENTI
Cerca
Chivasso
10 Febbraio 2024 - 11:22
Clara Marta, consigliera d'opposizione, sul Giorno del Ricordo sferra un duro attacco al Sindaco di Chivasso,
Nella giornata odierna, mentre il resto della nazione è intenta a commemorare un atto di verità, rinnovando la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle Foibe, Clara Marta, capogruppo di Forza Italia, in un duro attacco all'Amministrazione comunale di Chivasso, si è trovata costretta a denunciare quello che ha definito “un'offesa alla memoria storica”, criticando aspramente le modalità adottate dalla Città nella commemorazione nazionale del Giorno del Ricordo.
"Quel territorio, intriso di storie e di civiltà, condivise lo stesso tragico destino di molti Paesi dell'Europa centro-orientale, che, dopo la sconfitta del nazifascismo, si videro negate le aspirazioni alla libertà, alla democrazia e all'autodeterminazione dall'instaurazione della dittatura comunista, imposta dall'Unione Sovietica. Milioni di persone, in quei Paesi si videro allora espulse dalla terra che avevano abitato, costrette a mettersi in cammino alla ricerca di una nuova patria", Sergio Mattarella, 9 febbraio 2024
“Questa giornata riveste di fatto un'importanza cruciale nell'unire i cittadini italiani nel ricordo delle vittime del massacro delle Foibe e dell'esodo giuliano-dalmata”, ha dichiarato la consigliera tramite un comunicato stampa. Marta, in pratica, ha puntato il dito sul governo locale, accusandolo di negligenza e di aver mostrato un comportamento irresponsabile, sollevando preoccupazioni sul rispetto e il dovere della memoria condivisa.
In un'accesa dissertazione, la consigliera Clara Marta ha di fatto duramente criticato l'Amministrazione comunale per la sua decisione 'disonorevole' di ridurre la commemorazione del Giorno del Ricordo a un mero 'passaggio' verbale, definendolo un approccio a dir poco riduttivo. La consigliera Marta ha inoltre espresso forte disapprovazione per il gesto del Comune di alzare le bandiere a mezz'asta, considerandolo un tentativo di sminuire la portata di un evento di così vasta rilevanza storica e umana.
Tali misure, come si evince dal post su Facebook, sono state adottate solamente a seguito dell'insistenza delle consigliere Clara Marta ed Emanuela Tapparo. Tornando al comunicato stampa, Marta ha denunciato il fatto come “una grave mancanza di rispetto nei confronti della serietà e dell'importanza dell’evento commemorato", evidenziando un approccio che ha definito “gestito in maniera superficiale dall'amministrazione".
“È mio dovere imprescindibile, come rappresentante della comunità, insistere sulla necessità di commemorare con la dovuta solennità tutte le vittime delle tragedie umane”, ha poi dichiarato per iscritto la consigliera di opposizione. “L'assenza di iniziative pubbliche che coinvolgono attivamente la cittadinanza, trascura non solo il tributo doveroso a chi ha sofferto, ma ignora anche l'importanza di insegnare alle future generazioni il significato del ricordo e della riflessione storica”, ha aggiunto.
L'esponente di Forza Italia si è espressa con forza contro qualsiasi tentativo di strumentalizzazione: “Una data intrisa di dolore e profonda riflessione – ha sottolineato Marta – necessita di un impegno genuino e persistente in quanto simboleggia la memoria collettiva”.
Il primo cittadino di Chivasso Claudio Castello, si dimentica di celebrare il Giorno del Ricordo: troppo preso dal Carnevale?
Clara Marta ha poi esortato con vigore l’Amministrazione comunale: “Esigo con fermezza che venga fornita pubblicamente una spiegazione riguardo all’approccio superficiale e tardivo nella commemorazione di questo giorno così carico di significato. Inoltre, esorto la giunta ad impegnarsi con risolutezza e in maniera proattiva, affinché il tributo delle vittime delle Foibe, e di altre catastrofi storiche, non si limiti a un’effimera conservazione della memoria, ma si elevi a simbolo immortale di onore e di consapevolezza storica”.
Alla voce della capogruppo di Forza Italia, si sono unite anche quelle dei consiglieri Emanuela Tappero, Matteo Doria e Bruno Prestia, i quali hanno congiuntamente dichiarato: “Adottando un comportamento di chiusura, l'amministrazione ha mirato a riportare la popolazione ad un'epoca oscura della storia, un periodo in cui gli orrori delle Foibe sono rimasti celati nell'ombra per anni. Queste atrocità, inflitte a migliaia di italiani in un'epoca in cui il paese festeggiava la propria libertà, sono state escluse dalla memoria collettiva per lungo tempo: non permetteremo che la giunta comunale ci tolga la memoria!”.
Ma perché un’amministrazione di centro sinistra potrebbe essere riluttante a commemorare le vittime delle Foibe?
Partiamo dai fatti: le Foibe sono caverne carsiche in cui furono barbaramente gettati migliaia di italiani, oltre a croati, sloveni e altri, durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, principalmente da parte di partigiani jugoslavi. Questo episodio tragico è stata parte delle tensioni territoriali e etniche tra Italia e la ex Jugoslavia per molto tempo.
Non è una novità che durante il periodo immediatamente successivo alla Seconda Guerra Mondiale, in Italia, come in molti paesi europei, esistesse una forte divisione ideologica tra destra e sinistra. La sinistra, in particolare il Partito Comunista Italiano, era in certi periodi in simpatia o alleanza con l'Unione Sovietica e altri stati comunisti, inclusa la Jugoslavia di Tito. Pertanto, potrebbero esserci state reticenze, per motivi politici o ideologici, a condannare azioni compiute da regimi comunisti o socialisti.
In alcuni ambienti di sinistra, vi era quindi una ‘velata’ tendenza a enfatizzare la resistenza antifascista e la liberazione dal nazifascismo, piuttosto che i crimini commessi da partigiani comunisti. Ma questo, per fortuna, appartiene al passato. Oggi, più che mai, ciò che conta è la giustizia e il fattore umano per cui le odierne amministrazioni di sinistra dovrebbero avere una visione diversa, riconoscendo l'importanza di commemorare in maniera dignitosa tutte le vittime di crimini di guerra e di violenze politiche, indipendentemente dall'ideologia degli autori.
George Orwell, nel suo romanzo “1984”, scrisse: “Chi controlla il passato, controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato”, nel senso che, attraverso la conoscenza del passato, possiamo comprendere le radici di molte tensioni contemporanee e lavorare per costruire un futuro di pace e di reciproco rispetto. Commemorare significa anche sostenere i diritti di chi è stato privato della possibilità di piangere i propri morti, di chi è stato costretto al silenzio da un velo di oblio imposto dalla storia ufficiale o dalle circostanze politiche dell'epoca.
Il punto è: il sindaco di Chivasso ha compreso ciò che è già palese all’intera nazione?
Sono proprio commemorazioni come queste ad insegnarci quanto sia importante difendere i valori della democrazia, dei diritti umani e della libertà. A prescindere dallo schieramento politico, Ricordare questo evento è un atto di responsabilità verso le generazioni future, per trasmettere loro le lezioni apprese dal passato e l'impegno a costruire un mondo giusto, inclusivo e pacifista!
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.