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Cuorgnè
09 Febbraio 2024 - 15:46
Andrea Loreni, funambolo di Cuorgnè, è stato il protagonista di "Caro Marziano" di Pif in onda ieri sera
"Il cavo è la verità". Laureato in filosofia teoretica, Andrea Loreni di Cuorgnè è il più famoso funambolo italiano.
Ha tagliato il cielo di moltissime città d'Italia e del mondo, ha camminato in equilibrio su un cavo sopra l'acqua o tra le montagne, in piano e in pendenza, sfidando i limiti e giocando con la paura.
Un funambolo deve dominare la mente, allenare il corpo, immaginare l'inimmaginabile; deve aver fiducia in sé e nella tecnica, deve vivere quotidianamente a contatto con l'idea del vuoto, del controllo, della solitudine.
Pif, pseudonimo di Pierfrancesco Diliberto, conduttore televisivo, scrittore, autore, regista è andato a Torino, al Parco Dora, a incontrare il canavesano Loreni per capire il senso della sua scelta di camminare sul filo della vita, attraversando le nuvole.
Loreni è stato il protagonista del servizio andato in onda ieri sera, giovedì 8 febbraio, su Raitre, nella puntata di "Caro Marziano", il format di Pif giunto alla terza stagione.
"Caro Marziano" tratta storie attuali e storie senza tempo, storie che hanno una risonanza nazionale e storie che, pur nascendo in un contesto apparentemente marginale, fotografano la contemporaneità.
Pif
"Caro Marziano", prende spunto dalle capsule del tempo: contenitori che custodiscono oggetti e informazioni, per preservarle in vista di un eventuale incontro con una civiltà aliena.
“Intorno ai 23 anni mi sono avvicinato a questa disciplina che per me è un'arte - ha spiegato Loreni a Pif -, studiavo filosofia, non avevo esperienze a riguardo. Ho iniziato avvicinandomi alla giocoleria e al linguaggio del circo, anche se non ne avevo passione. Mi hanno colpito subito due cose: la reazione veloce tra performer e pubblico e il fatto che, durante un'esibizione, si abbattevano velocemente le barriere sociali".
Andrea Loreni
"Ho iniziato a fare spettacoli di strada - ha spiegato ancora il funambolo di Cuorgné - e quando sono salito sul cavo ho trovato la mia strada. Come campo? Con gli spettacoli di strada mettevo il cappello a terra, mi piaceva, era per me un'espressione di libertà: quella mia di esibirmi come volevo e quella del pubblico di darmi qualcosa o meno. Ho così cominciato a fare dei festival abbastanza noti e ora vengo ingaggiato per le mie esibizioni".
Andrea Loreni ha spiegato di fare anche formazione per aziende su tematiche come la gestione del rischio o il lavorare sotto pressione.
"Da quando ho iniziato ad allenarmi sul cavo ho iniziato anche a meditare - ha detto -. La cosa che salta più all’occhio quando sei sul cavo è che hai un vuoto da attraversare. Nel cavo ho trovato un grande insegnamento che riporto nella vita: è la presenza, la capacità di stare esattamente nel qui ed ora".
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