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Sindaci a vita: "Ho sostenuto la riforma, ma sapevo che non mi sarei più candidato"

Dopo 44 anni in Comune di cui 34 da sindaco, Giambattistino Chiono non si ricandiderà pur essendo stato tra i promotori della legge che abolisce il limite dei tre mandati nei piccoli comuni

Busano Chiono Giambattistino

Il Sindaco di Busano Giambattistino Chiono

"Sindaci a vita? E' una riforma che ho fortemente sostenuto durante le battaglie dell'Anpci".

A parlare è Gianbattistino Chiono, tra i padri fondatori dell'associazione che rappresenta i piccoli comuni italiani di cui molti sono proprio in Canavese.

"Sono stato tra i primi a sostenere l'esigenza di una simile riforma - racconta -. Se n'è iniziato a parlare più di vent'anni fa. Ricordo che durante un incontro a Pavone Canavese, davanti ad un parlamentare del territorio proposi provocatoriamente di estendere il limite dei tre mandati anche a loro. Non la prese affatto bene...".

Per Chiono quello sbarramento dei tre mandati era un'assurdità: "Nei piccoli comuni si fa fatica a trovare qualcuno che si candidi. Ricordo ancora i tempi in cui Busano aveva 800 abitanti e alle elezioni si presentavano tre liste. Ora è sempre più difficile dappertutto e il rischio è che i piccoli comuni spariscano, vengano accorpati. Da qui nasceva la battaglia".

A chi storce il naso davanti questa riforma sostenendo che vada contro i principi democratici di alternanza, Chiono spiega: "Quando un sindaco non piace più, il consiglio è in grado di mandarlo a casa sfiduciandolo, proprio come è successo a Pont Canavese che ora dovrà tornare al voto. Per quanto riguarda le elezioni, poi, se alla gente non piace non viene votata e se è l'unico a presentarsi il Comune viene commissariato. Non è detto che se uno si candida venga eletto e quindi mettere un limite ai mandati è un non senso".

Dopo tutte queste battaglie, però, Gianbattistino Chiono che sta terminando il suo terzo mandato consecutivo, non si ricandiderà: "Quando ho firmato il documento dell'Anpci per sostenere la modifica della legge, non l'ho fatto perché pensavo di ricandidarmi, ma perché ero solidale con i miei colleghi al terzo mandato e giustamente devono avere il diritto di andare avanti".

Una decisione maturata già nel 2019, alla sua ultima rielezione: "L'ho detto chiaramente ai miei che quella sarebbe stato l'ultima per me, a prescindere da fatto che la legge cambiasse oppure no. L'ultima dopo 44 anni in Comune di cui 34 come Sindaco. Una dittatura democratica, la definirei. E' giusto il momento di ritirarmi".

Chiono ha 74 anni e ha trascorso tra i muri del palazzo comunale più della metà della sua vita: "Compirò 75 anni il prossimo 31 maggio, una settimana prima del voto. Direi che per il mio paese ho dato abbastanza e che la gente possa dirsi stufa di vedermi qui".

Ma prima di lasciare il timone ha già pensato a tutto: "In questi cinque anni la mia squadra si è data molto da fare ed oggi ci sono ben tre persone tra loco capaci, capacissimi di prendere il mio posto. Non è ancora il momento di dire chi guiderà il gruppo verso le prossime elezioni, ma sono pronti a farlo senza di me. E poi spero che ci siano anche altre liste. Che se ne presenti una sola è un'anomalia, non va bene. E' il sale della democrazia, più candidati ci sono, meglio è".

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