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Lo scrittore Soumaila Diawara al "Liceo Berti" di Torino

Due giorni di incontri organizzati dalla settimese Roberta Zanzarella

Lo scrittore Soumaila Diawara al "Liceo Berti" di Torino

Lo scrittore e attivista Soumaila Diawara, laureato in Scienze Giuridiche con una specializzazione in Diritto Privato Internazionale, ha incontrato i giovani alunni del Liceo Linguistico Domenico Berti a Torino, il 29 e il 30 gennaio. Attraverso le pagine del suo libro “Le cicatrici del porto sicuro” lo scrittore maliano, ha raccontato agli studenti il suo lungo e burrascoso viaggio dal Mali attraverso gli stati del Burkina Faso, Algeria, e Libia.

L’incontro, organizzato dalla settimese Roberta Zanzarella, aveva l’obiettivo di sensibilizzare gli studenti sui temi dell’accoglienza, dei diritti dei rifugiati, del contrasto al razzismo partendo da una storia vera.

"Due giorni dove, grazie ad un ospite illustre, lo scrittore e attivista politico Soumaila Diawara abbiamo discusso con gli studenti sui temi dell'accoglienza, sui diritti dei rifugiati e sul contrasto al razzismo, partendo da una storia vera - dice la settimese Zanzarella - Il libro autobiografico dello scrittore Soumaila Daiwara "Le cicatrici del Porto sicuro", lascia il segno e ci permette di porci molte domande sulla questione dei flussi migratori. In questi due giorni abbiamo incontrato più di 400 studenti appartenenti alle classi quarte e quinte del Liceo Berti di Torino". 

Le giornate sono state moderate dalle giornaliste Chiara Priante e Ilaria Blangetti. 
"Quello di cui abbiamo bisogno nella nostra società è di un continuo confronto, senza di esso non c'è futuro - conclude - . Voglio sperare che un piccolo seme sia stato seminato attraverso questi incontri, il mio augurio è che venga custodito e fatto crescere da questi giovani ragazzi per creare una società più equa".

Chi è lo scrittore Soumaila Diawara?

Soumaila Diawara è un attivista politico maliano rifugiato in Italia e autore di poesie. Nato a Bamako (Mali), dove ha conseguito la laurea in Scienze Giuridiche con una specializzazione in Diritto privato internazionale, è stato costretto ad abbandonare il Mali nel 2012 in quanto accusato ingiustamente di un’aggressione ai danni del Presidente dell’Assemblea Legislativa. Arrivato in Libia, nel 2014 ha attraversato il Mediterraneo su un gommone, giungendo in Italia e ottenendo la protezione internazionale. Vive a Roma.
Ha scritto "Le cicatrici del porto sicuro. Il diario di un sopravvissuto". Nel libro, lo scrittore racconta le cause ed i processi che provocano la fuga di milioni di persone. Le guerre per procura, dittature ed ingerenze. È il primo libro che ha cominciato a scrivere 5 anni fa, ma è il terzo delle sue opere. Il viaggio dal Mali in Burkina Faso, Algeria, Libia, la detenzione, il lager, il mar mediterraneo ed il naufragio prima di attraversare. Foto e interviste raccolte di nascosto nel carcere e nel lager rischiando la propria vita. La decisione di pubblicare questo libro nasce dalla volontà di rendere testimonianza diretta della realtà disumana che centinaia e migliaia di donne, bambine, bambini e uomini vivono in quel luogo che va oltre l'orrore che è la Libia, nella speranza di poter incidere anche in minima parte nell'opinione nazionale e internazionale, che per la maggior parte ancora è cieca e sorda alle richieste di aiuto. Un libro documentario con foto e video delle condizioni disumane in cui versano le persone sull'altra sponda.
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