AGGIORNAMENTI
"Le motivazioni di tali chiusure saranno ovviamente tutte molto valide - commenta un cittadino, Erik Vaschetti su laprimalinea - ma tralasciando ogni questione su come sia possibile che in Italia improvvisamente non vi sia più un ponte, viadotto o cavalcavia capace di reggere i carichi per cui sarebbe stato progettato e costruito, si dovrebbe entrare nel merito di come invece questi divieti vengano fatti rispettare forse occorrerebbe. Per attuare i divieti invece di adottare controlli è stato deciso di chiudere il cavalcavia, dirottare l’intero traffico in direzione A5 dalle due direttrici di Milano e Genova verso lo svincolo di Santhià. Nello svincolo poi di immissione sulla A5 diramazione Ivrea-Santhià in direzione Ivrea Aosta è stato posta una strettoia creata con new-jersey (una simile è stata posizionata in entrata ad Albiano). Questa strettoia impedisce, sì, il transito dei mezzi superiori a una determinata larghezza (credo 2,10 mt) e di conseguenza ai mezzi superiori a 3,5 t. ma crea un enorme collo di bottiglia, obbligando anche le auto a procedere praticamente a passo d’uomo visto che molti hanno difficoltà a passare. La conseguenza è la creazione di una coda che si forma per km obbligando le auto a mettersi in attesa di procedere verso lo svincolo di Santhià in corsia di emergenza sulla A4 e quindi di non essere di certo in una posizione sicura. Le code si formano già kilometriche con la normale affluenza dei week-end. Figuriamoci cosa accadrà sotto feste come Pasqua o altre occasioni.
"Certo - aggiunge Vaschetti - si può procedere verso Torino e ritornare sulla A5 da lì. Ma non tutti sono disposti ad aggiungere km e costi ad una tratta. Mi domando quanti saranno i turisti che scoraggiati che abbandoneranno l’idea divenire in Valle se non “obbligati” da seconde case o altri personali motivi per andare in zone a questo punto raggiungibili con meno disagi. Basterebbe invece utilizzare del personale che, nel caso ve ne fosse bisogno, faccia rispettare i divieti imposti ai mezzi che non possono circolare. Insomma individuare soluzioni che non siano sempre e solo penalizzare l’utente finale ce ne sono e sarebbe il caso venissero adottate!"
Cigliegina sulla torta è l’aggiunta di un restringimento ad una sola carreggiata all’altezza dello svincolo di interscambio a Pavone in direzione sud tra il bivio Milano e Torino, che sino a due giorni prima era a due corsie sempre con lavori in corso.
"Un ulteriore assurdo collo di bottiglia con inevitabile coda - passa e chiude Vaschetti - Non oso immaginare questa sera, rientro di week-end cosa accadrà se persiste questo restringimento. Sarebbe bello la stampa mantenesse alta l’attenzione per una situazione che con un po’ di maggior cura dell’utente potrebbe essere sicuramente gestita meglio e con meno disagi.