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La polemica

Code per lavori in corso sull'A5. Improvvisamente non c'è più un ponte o un viadotto capace di reggere i carichi...

Su change.org una petizione che in poche ore ha già raccolto quasi duemila firme.

code in autostrada

code in autostrada A5

Canavese e Valle d’Aosta sotto le grinfie di Ativa con code che in autostrada si perdono a vista d'occhio.

Colpa di chi? Di un sistema di controllo degli accessi alla bretella Santhià-Ivrea che prevede il passaggio di un veicolo per volta, a passo d’uomo, tra un new jersey e l'altro. S'aggiunge il divieto di transito tra Santhià e Albiano d’Ivrea, per lavori in corso sul viadotto Camolesa, ai mezzi pesanti e agli autobus...

Per questo, nei giorni scorsi il presidente della Regione Valle d'Aosta, Renzo Testolin, ha inviato una lettera alla società concessionaria dell’Autostrada Ivrea d’Aosta, e alla direzione generale per le strade e le autostrade del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

«Questa situazione, seppur esterna alla nostra regione - stigmatizza Testolin - incide particolarmente sui flussi di traffico che interessano il territorio valdostano in entrata e in uscita, peraltro nel pieno della stagione turistica invernale, con le immaginabili ripercussioni sulla fluidità della circolazione».

Morale? La Valle d’Aosta chiede ad Ativa e al Ministero «una particolare attenzione» per ridurre i disagi che interessano l’area, «anche con la predisposizione di soluzioni alternative al restringimento della carreggiata in particolar modo nel fine settimana» per «rendere più fluido il transito dei mezzi leggeri e a tutela della generale sicurezza della viabilità». 

E mentre si infittisce il carteggio c'è chi, contro le code e i restringimenti in autostrada, ha lanciato una petizione su  change.org che in poche ore ha già raccolto quasi duemila firme.

Ricapitolando: ad oggi e fino al giugno 2024 vige il divieto di transito nella tratta Santhià – Interscambio Pavone in direzione Aosta, e tra Albiano e Santhià nella direzione opposta, per i mezzi superiori a 3,5 tonnellate.

È inoltre chiuso a tutti i mezzi il cavalcavia per chi proviene dalla A26 diramazione A4 Stroppiana in direzione nord, con conseguente deviazione del traffico verso lo svincolo della A4 Santhià direzione A5.

autostrada A5

"Le motivazioni di tali chiusure saranno ovviamente tutte molto valide - commenta un cittadino, Erik Vaschetti su laprimalinea ma tralasciando ogni questione su come sia possibile che in Italia improvvisamente non vi sia più un ponte, viadotto o cavalcavia capace di reggere i carichi per cui sarebbe stato progettato e costruito, si dovrebbe entrare nel merito di come invece questi divieti vengano fatti rispettare forse occorrerebbe. Per attuare i divieti invece di adottare controlli è stato deciso di chiudere il cavalcavia, dirottare l’intero traffico in direzione A5 dalle due direttrici di Milano e Genova verso lo svincolo di Santhià. Nello svincolo poi di immissione sulla A5 diramazione Ivrea-Santhià in direzione Ivrea Aosta è stato posta una strettoia creata con new-jersey (una simile è stata posizionata in entrata ad Albiano). Questa strettoia impedisce, sì, il transito dei mezzi superiori a una determinata larghezza (credo 2,10 mt) e di conseguenza ai mezzi superiori a 3,5 t. ma crea un enorme collo di bottiglia, obbligando anche le auto a procedere praticamente a passo d’uomo visto che molti hanno difficoltà a passare. La conseguenza è la creazione di una coda che si forma per km obbligando le auto a mettersi in attesa di procedere verso lo svincolo di Santhià in corsia di emergenza sulla A4 e quindi di non essere di certo in una posizione sicura. Le code si formano già kilometriche con la normale affluenza dei week-end. Figuriamoci cosa accadrà sotto feste come Pasqua o altre occasioni.

"Certo - aggiunge Vaschetti - si può procedere verso Torino e ritornare sulla A5 da lì. Ma non tutti sono disposti ad aggiungere km e costi ad una tratta. Mi domando quanti saranno i turisti che scoraggiati che abbandoneranno l’idea divenire in Valle se non “obbligati” da seconde case o altri personali motivi per andare in zone a questo punto raggiungibili con meno disagi. Basterebbe invece utilizzare del personale che, nel caso ve ne fosse bisogno, faccia rispettare i divieti imposti ai mezzi che non possono circolare. Insomma individuare soluzioni che non siano sempre e solo penalizzare l’utente finale ce ne sono e sarebbe il caso venissero adottate!"

Cigliegina sulla torta è l’aggiunta di un restringimento ad una sola carreggiata all’altezza dello svincolo di interscambio a Pavone in direzione sud tra il bivio Milano e Torino, che sino a due giorni prima era a due corsie sempre con lavori in corso.

"Un ulteriore assurdo collo di bottiglia con inevitabile coda - passa e chiude Vaschetti - Non oso immaginare questa sera, rientro di week-end cosa accadrà se persiste questo restringimento. Sarebbe bello la stampa mantenesse alta l’attenzione per una situazione che con un po’ di maggior cura dell’utente potrebbe essere sicuramente gestita meglio e con meno disagi.

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