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Punto Rosso
28 Gennaio 2024 - 12:02
Come sappiamo il Ministero dell’Interno ha annullato su tutto il territorio nazionale le manifestazioni programmate il 27 gennaio per chiedere il cessate il fuoco e che si fermi il genocidio a Gaza per “inopportuna concomitanza con il Giorno della Memoria”. Anche a Ivrea è stata cancellata la manifestazione organizzata dal neonato Comitato Ivrea per la Palestina prevista in piazza Ottinetti nel pomeriggio di sabato. Si trattava di una installazione umana che poneva l’attenzione sì ai più di 25mila morti a Gaza ma faceva anche una connessione fra i tagli alla spesa pubblica, in particolare nella sanità, e il crescere per contro della spesa militare. Il Comitato eporediese, che nasce dall’incontro delle associazioni (Emergency Canavese, Nuovi Equilibri Sociali, Centro Documentazione Pace, Rosse Torri), organizzazioni politiche (Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, Unione Popolare) e singoli indipendenti, ritiene che “la scelta di vietare le manifestazioni ribalti il senso della Giornata della Memoria che dovrebbe essere vissuta nello spirito del "mai più". Invece, un genocidio si sta di nuovo oggi consumando sotto i nostri occhi e viene chiesto di non parlarne proprio il giorno in cui si ricorda il genocidio, le persecuzioni razziali e politiche, la pulizia etnica messi in atto dal regime nazista.”
La visione degli organizzatori delle manifestazioni per il cessate il fuoco e l’interruzione del genocidio, riconosciuto come tale da organismi internazionali quali l’Onu e la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja, è che la Giornata della Memoria debba essere tenuta viva anche manifestando oggi contro i governi che ripetono le atrocità che vogliamo ricordare perché non si ripetano più.
“Annullare queste manifestazioni vuol dire annullare il senso alto della Giornata della Memoria” è il pensiero di chi anima in tutta Italia queste iniziative chiedendo che si attui almeno e immediatamente il cessate il fuoco.
Ed è con questo spirito che ieri in tantissime città e paesi in tutta Italia, e anche a Ivrea e in tutto il Piemonte, sono nati silenziosi flash mob con donne e uomini vestiti di nero e un bavaglio bianco sulla bocca che hanno esposto la scritta CESSATE IL FUOCO. Ad Ivrea davanti al Municipio, lo stesso a Bollengo e allargando, a San Mauro Torinese, Cossato, Vercelli, Casale Monferrato, Mondovì, Collegno, Torino, per citare solo alcune città. Con più di 25.000 vittime su una popolazione di 2 milioni di abitanti è il minimo che si deve chiedere, tutti, tutti i giorni, proprio nel rispetto delle vittime della ferocia nazista.
Ricordare il 27 gennaio 1945, il giorno in cui le truppe dell'Armata rossa, aprirono i cancelli campo di concentramento di Auschwitz, vuol dire che l’umanità dice basta, mai più campi di concentramento, mai più genocidi, ma più. Nel mondo intero.
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