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Sabato 3 febbraio

Deposito nucleare: una grande manifestazione per dire no all'autocandidatura di Trino

Da Lucedio a Leri al Municipio. Organizza Legambiente, già pervenute molte adesioni

Deposito nucleare: una grande manifestazione per dire no all'autocandidatura di Trino

Il Principato di Lucedio e le risaie nelle campagne trinesi

TRINO. Si moltiplicano le iniziative per contrastare l'autocandidatura di Trino ad ospitare il Deposito Nazionale per il materiale radioattivo, voluta dal sindaco Daniele Pane e dal gruppo consiliare di maggioranza sebbene il territorio trinese sia già stato classificato come "non idoneo" in base ai criteri di sicurezza internazionali.
Dopo le prese di posizione - tutte contrarie all'autocandidatura - della Regione, della Provincia, dei Comuni del Vercellese e del Monferrato, delle associazioni agricole e dell'Arcidiocesi di Vercelli, ora si scende in strada per rendere visibile l'opposizione all'iniziativa di Pane. Legambiente organizza per sabato 3 febbraio, in occasione della Giornata Mondiale delle Zone Umide, una “Manifestazione nonviolenta: no all'autocandidatura di Trino”.
Il ritrovo è al Principato di Lucedio, proprio in mezzo alle risaie trinesi, alle 10; la manifestazione proseguirà a Leri Cavour alle 10,45 e si concluderà, intorno a mezzogiorno, davanti al Municipio di Trino.

«Le aree idonee sono altre»

«E’ fondamentale seguire rigorosamente il percorso messo in campo con la Carta Nazionale Aree Idonee, senza barricate da una parte o possibilità di assurde auto-candidature dall’altra», ha dichiarato Alice De Marco, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta. «Individuare il sito più idoneo per realizzare il deposito vorrebbe dire conferire al meglio rifiuti che ancora vengono prodotti nel comparto medico-sanitario e chiudere definitivamente la triste storia del nucleare italiano, mettendo in massima sicurezza le scorie che per ora sono provvisoriamente depositate nel vercellese e nell’alessandrino. Per questo la nostra associazione, dalla sua direzione nazionale a quella regionale fino ai circoli locali presenti nei territori interessati (Legambiente Vercellese, Legambiente Ovadese e Circolo Verdeblu Legambiente Casale Monferrato), chiede un’applicazione rigorosa del percorso scientifico individuato dalla Cnai».
«Sulla questione aree idonee ad ospitare il Deposito nazionale delle scorie nucleari - prosegue la nota di Legambiente - è stato già assurdo prevedere la possibilità di autocandidature anche da parte dei Comuni non compresi nella Cnai. Ora si sta facendo anche peggio cambiando le carte in tavola in corso d’opera. Pubblicata dal Governo a fine dicembre, oltre ad aver indicato i 51 siti idonei in 6 regioni della Penisola dove poter proseguire l’iter previsto per l’individuazione del sito, grazie al recente decreto-legge Energia ha dato la possibilità di autocandidarsi a quei Comuni le cui aree erano state ritenute non idonee fino alla recente modifica normativa. Ma l’assurdità è proseguita in questi giorni, dove nel decreto-legge Energia bis, l’articolo 11 reca numerose modifiche alla disciplina per l’individuazione del Deposito finalizzate a disciplinare un procedimento “alternativo”, che sulla base delle autocandidature arrivate – come quella di Trino – prevede la predisposizione di una Carta nazionale delle aree autocandidate (Cnaa). Legambiente ha giudicato totalmente sbagliata e controproducente la possibilità di questo tipo di autocandidatura fin dall’inizio, perché lasciava prevedere un percorso poco rigoroso e poco attento alla sicurezza dei cittadini. A confermare i timori, purtroppo, nel nuovo decreto-legge energia bis compaiono integrazioni quali: “eventuali aree autocandidate non presenti nella proposta di Cnai possano essere riconsiderate tenuto conto di vincoli territoriali nel frattempo decaduti o sostanzialmente modificati o per ragioni tecniche superabili con adeguate modifiche al progetto preliminare del Parco tecnologico”».

Fioccano le adesioni

Alla manifestazione hanno già aderito la Federazione Nazionale Pro Natura e il Comitato Tri-NO (che conta già più di ottocento iscritti), e gli organizzatori stanno prendendo contatti con i Comuni e gli altri soggetti che nell'ultimo mese hanno deliberato o comunque espresso la loro contrarietà all'autocandidatura di Trino. Inoltre una petizione lanciata nei giorni scorsi su change.org contro l'autocandidatura di Trino è già stata sottoscritta da più di tremila cittadini. Si prevede una grande partecipazione.

«Si convochi un Consiglio comunale “aperto”»

Intanto, con una lettera protocollata una settimana fa al Comune di Trino, Legambiente e Pro Natura del Vercellese hanno chiesto la convocazione di un’adunanza del Consiglio comunale aperta a «parlamentari, rappresentanti della Regione, della Provincia, di altri Comuni e delle forze politiche e sindacali», come previsto dal Regolamento del Consiglio, che abbia per tema l’allontanamento di tutti i materiali radioattivi dal territorio di Trino.
Il regolamento del Consiglio comunale di Trino prevede infatti che le adunanze “aperte” possano essere convocate «quando particolari motivi di ordine sociale e politico lo facciano ritenere opportuno», affinché gli invitati «portino il loro contributo di opinioni e di conoscenze e precisino al Consiglio comunale gli orientamenti delle parti sociali da loro rappresentate». La Giunta trinese non ha finora risposto alla richiesta.

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