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Sindaci a vita nei piccoli comuni, cade il limite dei mandati

Oggi il consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge che elimna il numero massimo di mandati nei comuni con meno di 5mila abitanti

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Sindaci a vita nei piccoli comuni, è caduto il limite massimo di mandati

Da oggi, via libera ai sindaci a vita nei piccoli comuni. Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge che abolisce il numero massimo di tre mandati nei Comuni con una popolazione inferiore a 5mila abitanti. Per quelli con una popolazione tra i 5mila e i 15mila abitanti, invece, il limite dei mandati consecutivi sale da due a tre.

Una vittoria dell'Anpci, l'associazione che racchiude i piccoli comuni sempre più preoccupati per il loro destino. 

Sempre meno persone, infatti, sono disposte a mettersi a disposizione della pubblica amministrazione e senza sindaci a governare arrivano i commissari prefettizi. In passato qualcosa si era già cercato di fare aumentando a tre il numero massimo dei mandati nei paesi con meno di 5mila abitanti.

Ma non era stato sufficiente. Quella attuale sembra davvero essere l'ultima generazione di sindaci disposti a prendersi la responsabilità di governo dei Comuni. E allora: finché morte non li separi. 

L'ANCI

Soddisfatta l'Anci, associazione dei Comuni: "La norma che estende il numero dei mandati dei Comuni fino a 15 mila abitanti e toglie ogni limite ai Comuni sotto i 5 mila è un passo avanti molto importante". A dirlo, il presidente dell'Anci, Antonio Decaro "Finalmente viene data una risposta positiva alla richiesta che da anni viene da tutti i sindaci e si sana, almeno in parte, un vulnus democratico che abbiamo sempre giudicato gravissimo - aggiunge Decaro - a questo punto diventa inevitabile andare fino in fondo, estendendo il numero dei mandati anche per i sindaci dei Comuni sopra ai 15 mila abitanti. Una volta chiarito che soltanto gli elettori devono avere il diritto di giudicare se i propri sindaci devono essere confermati o mandati a casa, una disparità di trattamento nei confronti di soli 730 comuni più grandi, sul totale dei 7896 comuni italiani, appare davvero incomprensibile, e probabilmente anticostituzionale".

Antonio Decaro, presidente Anci

"Si ritorna al passato - commenta il sindaco di Borgofranco Fausto Francisca - come preannunciato alcuni mesi fa, vista la difficoltà di trovare persone disponibili a prendersi le grandi responsabilità che il mandato da primo cittadino impone, vista la difficoltà a trovare sindaci preparati ad amministrare un comune, il Governo " ritorna indietro" eliminando il blocco dei mandati per i comuni sotto i 5mila abitanti".

Il sindaco di Borgofranco Fausto Francisca

Uno dei grandi timori dei veterani della politica legata ai piccoli comuni come Fausto Francisca resta sempre quello che il Governo possa decidere di cancellare i piccoli enti con un colpo di spugna. Pericolo già sventato in passato, ma che sembra sempre tornare attuale.
"I Comuni rimarranno - rassicura Francisca -, ma i servizi saranno sempre più associati. Del resto le nuove tecnologie cambiano le figure necessarie a gestire l'ordinario, mentre necessitano figure sempre più integrate per le nuove esigenze.
La rigenerazione dei comuni passa anche attraverso alcune riforme".
Si stava meglio quando si stava peggio?
"I tempi sono cambiati, le scuole di partito non esistono più e c'è sempre più bisogno di nuovi amministratori preparati. Basterebbe copiare dai paesi europei: in Francia, ad esempio, per candidarsi a Sindaco è necessario effettuare e superare un corso di 3 anni d' "Ecole National d' Aministration" ( Ena), oggi sostituita dal" Istituto Nazional du sercice public"".

I NUMERI

IL Piemonte è la regione italiana con il maggior numero di piccoli Comuni. Il nuovo provvedimento riguarderebbe ben 1045 Comuni. Questo è il numero degli enti che ha una popolazione inferiore ai 5mila abitanti su un totale di di 1.180 Comuni in tutta la Regione. Qui vivono 1.239.875 abitanti su un totale di 4.240.736.
Insomma, quella che si sta preparando nel Bel Paese dei campanili per il 2024 è una gran rivoluzione .
La presidente dell’Associazione nazionale piccoli comuni italiani (Anpci) Franca Biglio, aveva esortato il parlamento ad abolire del tutto il limite di mandati per i comuni sotto i 15mila abitanti.
Una richiesta accolta in parte.

La presidente Anpci Franca Biglio

Non mancano le critiche a questo provvedimento da parte di chi pensa che in questo modo si impedirà il ricambio che è il sale della democrazia.

Le norme attuali e le richieste dei sindaci


A partire dal 1993 in Italia il sindaco è eletto direttamente dai cittadini. Inizialmente era previsto che il mandato durasse 4 anni e già allora fu stabilito un limite massimo di due mandati consecutivi (L. 81/1993, articolo 2).

Alcuni anni più tardi, con l’approvazione del testo unico degli enti locali, la durata del mandato è stata estesa a 5 anni mantenendo però il limite di mandati.

Questa regola ha visto poi una prima modifica con l’adozione della legge Delrio che ha esteso il limite a 3 mandati ma esclusivamente per i comuni con popolazione fino a 3mila abitanti.

Lo scorso anno infine è stata approvata una nuova modifica del Tuel, grazie alla quale possono accedere a un terzo mandato, se eletti, anche i sindaci di comuni con popolazione inferiore a 5mila abitanti.

Nel corso degli anni quindi, pur mantenendo fermo il principio, la tendenza è stata quella di estendere il mandato dei sindaci, in particolare per i comuni più piccoli.

TEMPI STRETTI

Considerato che si andrà al voto nella primavera del 2024, molti sindaci in scadenza di mandato scalpitavano perché i tempi di un'eventuale campagna elettorale sono stretti, strettissimi. La notizia arrivata oggi era molto attesa e cambierà lo scenario politico in molti comuni che si apprestano ad andare al voto.

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