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18 Gennaio 2024 - 22:36
Non farsi cogliere impreparati di fronte ad una nuova pandemia, il cui arrivo, secondo gli esperti, è solo questione di tempo.
Con questo obiettivo il governo ha ultimato l'aggiornamento del Piano pandemico 2024-2028.
Giunto alla fase conclusiva, e in attesa dell'accordo finale in Conferenza Stato Regioni, il documento, in versione di bozza, aggiorna il precedente Piano in scadenza il 24 gennaio: in 218 pagine sono descritte le misure da adottare e le politiche di monitoraggio e gestione della crisi.
Varie le novità ma, sulla scorta dell'esperienza del Covid-19, si riconoscono i vaccini come la misura "più efficace" e si conferma il ricorso alle restrizione delle libertà personali in caso di necessità.
Dunque, il lockdown resta la misura estrema.
Il ministero della Salute sottolinea in una nota di aver predisposto "nei tempi previsti una bozza di 'Piano strategico operativo per la preparazione e risposta a una pandemia da patogeni a trasmissione respiratoria a maggiore potenziale pandemico', il primo piano pandemico allargato a tutti i patogeni respiratori. La bozza è al vaglio della Conferenza Stato- Regioni e, all'eventuale esito positivo, verrà inviata alla Gazzetta Ufficiale per la pubblicazione".
Il nuovo documento, che tiene conto delle indicazioni pubblicate dall'Oms nel 2023, presenta delle novità: il Piano, si legge nella nota di sintesi, estende innanzitutto il perimetro ai patogeni a trasmissione respiratoria a maggiore potenziale pandemico, rispetto al precedente 'Piano strategico-operativo nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale (PanFlu) 2021-2023'.
Inoltre, ha una durata quinquennale e "definisce un approccio metodologico che può essere applicato a pandemie con diverse caratteristiche epidemiologiche".
Nelle azioni di contrasto a una pandemia, i vaccini sono indicati come "le misure preventive più efficaci, contraddistinte da un rapporto rischio-beneficio significativamente favorevole".
Nelle azioni di contrasto a una pandemia, i vaccini sono indicati come "le misure preventive più efficaci, contraddistinte da un rapporto rischio-beneficio significativamente favorevole".
Tuttavia, si precisa che "nella comunicazione di una eventuale campagna vaccinale pandemica, devono altresì essere opportunamente chiariti i limiti della vaccinazione, che deve essere comunque affiancata dall'adozione di buone norme di prevenzione volte al contenimento del contagio".
Il lockdown si conferma come misura estrema: in condizioni emergenziali può infatti diventare "necessario imporre limitazioni alle libertà dei singoli individui al fine di tutelare la salute della collettività".
Una precisazione riguarda però la durata di tali misure: "Eventuali restrizioni alla libertà individuale - si legge - devono rimanere in vigore solamente lo stretto necessario ed essere proporzionate sia alla probabilità sia all'entità dell'evento, affinché i rischi e i danni che potrebbero derivare per i singoli individui siano contenuti e inferiori al beneficio collettivo auspicato".
Infatti, "l'isolamento di intere comunità o l'interruzione di alcune attività sociali, come la scuola in presenza, può costituire un mezzo per limitare i contagi ma anche l'esperienza del Covid-19 ha mostrato come sia difficilmente sostenibile per lunghi periodi senza conseguenze sia sul benessere della popolazione che sulla sostenibilità economica".
Cinque i principali obiettivi fissati:
Indicato come essenziale anche il monitoraggio, con un "ampliamento degli operatori sanitari nelle attività di contrasto alla pandemia".
Tra le misure, priorità a test diagnostici, distanziamento fisico, mascherine, isolamento e limitazione degli assembramenti, ma anche potenziamento dei laboratori virologici e tracciamento costante dei contatti.
Prevista inoltre la possibilità di sottoscrivere contratti di prelazione per l'acquisto di farmaci e vaccini.
Quanto alle risorse economiche, si precisa che sarà fatta "una stima delle risorse necessarie per l'implementazione del piano tanto a livello regionale che nazionale, a cui seguirà una richiesta di finanziamento, in continuità con quanto già realizzato per il PanFlu".
Immediata la reazione dell'opposizione: "Anni ad occhieggiare ai novax, a contestare le misure di restrizione e mettere in dubbio l'efficacia dei vaccini, per poi preparare un piano che ricalca esattamente le stesse cose fatte dai tanto odiati Conte e Speranza. La destra è sinonimo di ipocrisia", commenta il capogruppo Pd in commissione Affari sociali, Marco Furfaro.
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