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Cirié

34mila euro per dare la caccia ai cani randagi: il progetto del Comune del Canavese

Con una determina gli uffici del Comune di Cirié hanno rinnovato la convenzione con Enpa

Contro il randagismo il Comune spende 32mila euro

Contro il randagismo il Comune spende 32mila euro

34mila euro per eliminare il fenomeno del randagismo canino: il Comune di Cirié li ha messi a bilancio per le annate 2024-2025 affidando il servizio di cattura e custodia dei cani all'Enpa, Ente Nazionale Protezione Animali. Con l'associazione il Comune aveva già in essere una convenzione, che ha deciso di rinnovare per via dell'efficacia del servizio.

"Il rinnovo dell’affidamento del servizio all’Ente Nazionale Protezione Animali - si legge sulla determina - alle medesime condizioni dell’attuale affidamento, persegue gli obiettivi di efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa garantendo il pieno raggiungimento dell’obiettivo nel rispetto del principio di economicità della spesa, avendo tale organizzazione già dimostrato competenza, affidabilità e professionalità nello svolgimento del servizio".

Il randagismo canino: una problematica che richiede risposte immediate

L'Enpa sul territorio opera a livello locale attraverso la propria Sezione di Val della Torre, in Oltrestura. Per garantire il servizio, 17mila euro verranno imputati al bilancio 2024 e 17mila al bilancio 2025. 

Il randagismo canino è una problematica urgente che richiede azioni concrete.

Una delle ultime adozioni dell'Enpa



La sterilizzazione deve essere promossa attraverso campagne informative e agevolazioni economiche. Le autorità devono investire in rifugi e controlli più rigorosi per penalizzare chi abbandona gli animali. Campagne di adozione, incentivi fiscali e programmi educativi possono contribuire a ridurre il numero di cani randagi.

La sensibilizzazione non dovrebbe limitarsi al livello locale; la collaborazione internazionale è essenziale per affrontare il problema globalmente. Solo con un approccio integrato possiamo sperare di debellare questo problema e garantire un futuro migliore per i nostri amici a quattro zampe.

La storia dell'Enpa

L'Enpa è l'ente adeguato per perseguire questo scopo, ma quanti conoscevano la sua storia?

La Società Reale per la Protezione degli Animali, fondata nel 1871 da Giuseppe Garibaldi e lady Anna Winter, è la più antica associazione animalista italiana. Originariamente con sede a Torino, la Società ha visto la nascita di numerose associazioni animaliste indipendenti in Italia nel corso degli anni. Durante il ventennio fascista, nel 1938, venne istituito l'"Ente nazionale fascista per la protezione degli animali", diventando poi l'"Ente Nazionale Fascista Protezione Animali" nel 1939.

L'Enpa venne fondata da Giuseppe Garibaldi

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1954, la Società ha cambiato il suo nome in Ente Nazionale per la Protezione degli Animali, ottenendo il riconoscimento della personalità giuridica di diritto pubblico. Nel 1979, con il D.P.R., è diventato un ente morale di diritto privato. Dal 2004, l'ENPA è un'ONLUS, operando con oltre 160 sedi e 1.700 volontari che gestiscono 64 strutture di ricovero per animali randagi o selvatici.

Negli anni '80, l'ENPA ha lanciato iniziative di comunicazione, tra cui una serie televisiva e il mensile "l'Arca Nuova". L'organizzazione è impegnata nella protezione degli animali, offrendo rifugio, cibo e cure a migliaia di animali ogni anno. Personalità di spicco, come Sandro Pertini ed Eduardo De Filippo, hanno sostenuto le campagne di sensibilizzazione dell'ENPA, contribuendo a promuovere una cultura di rispetto e amore nei confronti degli animali.

 

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