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Malasanità
05 Gennaio 2024 - 14:35
Sistemati uno accanto all’altro come dei polli. Pazienti, per lo più anziani, costretti, di giorno e di notte ad attendere di essere visitati o trasferiti nei reparti. Ieri se ne contavano 88, di cui la metà "parcheggiati" lungo i corridoi, anziché nelle sale già sature. Qualcuno, addirittura davanti ad una porta tagliafuoco che separa i corridoi dal Dea dai pazienti Covid. Quella porta - manco a dirlo - non si poteva più aprire.
Benvenuti al pronto soccorso dell'ospedale di Chivasso, sotto assedio. Proprio lì, dove un anno fa, di questi tempi, una paziente è caduta, ha battuto la testa ed è morta
Ad un certo punto, sono addirittura venute a mancare le barelle per gli obitori e non di rado le ambulanze sono state lì parcheggiate e in attesa che se ne liberasse una.
“E’ come essere in guerra” osserva Valeria, una donna avanti con gli anni mentre cerca di prendere sonno leggendo un libro seduta sulla carrozzella. Da quattro giorni attende di essere ricoverata nel reparto di medicina o (Dio lo voglia!) rispedita a casa.
Una guerra provocata dall'influenza e dal Covid che, ahìnoi, circola ancora.
Inutile dire che il personale medico e infermieristico si sente come in trincea.
Cerca di seguire e accudire più pazienti che può, tra cui molti anziani, costretti a respirare con i bomboloni di ossigeno.
Una situazione al limite.
Per Giuseppe Summa, del sindacato Nursind, si tratta di “un film già visto" nell'indifferenza generale, come se l'emergenza fosse da considerare un "fatto ordinaria”.
Va più a fondo del problema il medico e segretario Smi, Antonio Barillà: “Ogni anno, da novembre a marzo, si pone lo stesso problema e le Asl e la Regione non prendono provvedimenti se non in corso d'emergenza. L'attenzione è concentrata sugli ospedali ignorando che il territorio gestisce il 90% dei bisogni assistenziali dei cittadini, se si considera che oggi abbiamo il 24% di over 65 dei quali il 7,6% over 80”.
Il paradosso è che ad un numero sempre maggiore di anziani corrisponde un numero sempre minore di posti letto.
Ed eccole qui le foto della "Vergogna"!
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