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Sanità
03 Gennaio 2024 - 17:26
Due pazienti della Cardiologia dell'ospedale Mauriziano di Torino sono stati trattati con successo nei giorni scorsi con una valvola aortica Tavi, (Transcatheter Aortic Valve Implantation, vale a dire impianto transcatetere di valvola aortica) di ultima generazione.
Il Mauriziano è così diventato il primo ospedale del Piemonte a utilizzare una protesi aortica di recentissima innovazione, che rappresenta ad oggi, già come intervento in sé, la più moderna e avanzata procedura per eseguire la sostituzione della valvola aortica.
La nuova protesi aortica utilizzata dai cardiologi del Mauriziano vanta infatti caratteristiche tecniche che ne permettono un più agevole posizionamento e navigabilità, rendendo così più semplice e rapido l'intervento, con evidenti vantaggi per il paziente.
La patologia per cui viene eseguito l'intervento Tavi, al di là della nuova protesi di questo tipo usata ora al Mauriziano, è la stenosi aortica, che rappresenta una delle malattie più comuni delle valvole cardiache: in Italia interessa oltre un milione di persone.
L'ospedale Mauriziano di Torino
Il 10% della popolazione oltre i 65 anni ne è la fascia più colpita. L'intervento è una procedura estremamente innovativa e mininvasiva, eseguita dai cardiologi, che permette di sostituire la valvola aortica passando da un'arteria della gamba, senza necessità di intervento chirurgico e di anestesia generale.
Il paziente viene dimesso in tre o quattro giorni, se non ci sono particolari complicanze procedurali o necessità di riabilitazione post dimissione.
"Nonostante gli incrementi nazionali e regionali di interventi con protesi Tavi, il numero di pazienti trattati risulta purtroppo basso rispetto al fabbisogno di salute - afferma Giuseppe Musumeci, direttore della Cardiologia dell'ospedale Mauriziano e presidente regionale dell'Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri -. Ad oggi, sono soltanto 194 i pazienti trattati ogni milione di abitanti in Italia (212 per milione in Piemonte) rispetto ai circa 415 per milione di abitanti che meriterebbero il trattamento, secondo le evidenze cliniche".
Nel 2022 la Cardiologia del Mauriziano è risultata il primo centro in Piemonte e il terzo in Italia, dopo il Policlinico San Donato di Milano e il Policlinico Sant'Orsola di Bologna, con 274 interventi Tavi eseguiti nell'anno.
"Questo incremento dei volumi si è associato a esiti clinici eccezionali, con una riduzione della mortalità a trenta giorni che negli ultimi tre anni si attesta allo 0,3% rispetto al 3% descritto in letteratura, perché a volumi più alti si associano esiti migliori", osserva Musumeci.
È stata inoltre creata una rete "Hub and Spoke", che migliora gli esiti di cura e abbassa la mortalità dei pazienti in collaborazione con la AslTo3 per il territorio dell'area omogenea Torino Ovest (che comprende la Cardiologia dell'ospedale di Rivoli e quella dall'Aou San Luigi Gonzaga di Orbassano).
Sono inoltre state create convenzioni con le Cardiologie di Aosta, Vercelli e Savigliano (Cuneo). Questi centri hanno inviato i loro pazienti all'ospedale Mauriziano, dove sono stati trattati da équipe miste, composte da cardiologi del Mauriziano e degli ospedali invianti.
Tanto che nel 2022 ben 132 dei 274 pazienti trattati al Mauriziano arrivavano da altri ospedali (49 di loro da Rivoli). "Questa rete ha garantito le migliori cure ai pazienti provenienti dai Centri Spoke e, contestualmente, ha portato alla formazione di cardiologi che in prospettiva potranno garantire le cure dirette ai loro pazienti - conclude Musumeci -. In questo modo, in un futuro prossimo anche i cardiologi del Centri Spoke potranno rispondere più adeguatamente al fabbisogno crescente di salute, eseguendo alcuni casi selezionati direttamente nei loro centri e lasciando che il centro hub si concentri sui casi più complessi".
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