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Cigliano verso le elezioni comunali
03 Gennaio 2024 - 17:32
Diego Marchetti, sindaco di Cigliano
CIGLIANO. Diego Marchetti arriva sulle ginocchia e con il fiatone al termine del suo quinquennio da sindaco, facendo fatica a raggiungere il numero legale nelle sedute di Consiglio e soltanto grazie a una legge elettorale che gli consente di avere la maggioranza in aula anche se più di metà del paese non aveva votato per lui. Per ricandidarsi è costretto a cercare altri nomi da mettere in lista, perché due terzi di coloro che si erano presentati con lui nel 2019 in “RinnoviAmo Cigliano” o l'hanno platealmente rinnegato oppure hanno già detto che non si ricandideranno.
Votato da pochi. Nel 2019 i ciglianesi che erano andati alle urne per eleggere sindaco e Consiglio comunale erano stati pochissimi: solo il 60% degli aventi diritto. Marchetti era stato eletto con poco più del 44% dei voti validi, mentre gli avversari Bruna Filippi e Flavio Ranalli si erano divisi l'altro 56%.
Sfaldamento. La lista “RinnoviAmo Cigliano” mostrò fin da subito evidenti limiti e scarsa coesione: ad abbandonare Marchetti furono alcuni tra coloro che nella sua lista avevano ottenuto il maggior numero di preferenze, come Francesca Ardissino Dimas (68), Francesco Anania (54) e Michele Campanella (41), passato all'opposizione; nemmeno raccattare coloro che nella sua lista avevano ottenuto a malapena il voto di parenti e vicini di casa (Gian Paolo Arborio, 8 preferenze, e Alessandra Como, 4) è servito a Marchetti per consolidare la poltrona: dopo pochi mesi l'hanno mandato a stendere anche loro. Marchetti si è quindi rintanato nel bunker della Giunta con pochi fedelissimi (Stefania Crittino, Giuseppe Iaccheo, Laura Bollea, Ilario Venturino: gli unici che, insieme a lui, percepiscono l'indennità di funzione) e grazie a loro è riuscito a tenere la poltrona fino ad oggi. Gli altri tre della sua lista rimasti in Consiglio ma che non sono assessori (Mauro Gaida, Vanda Giolito e Daniela De Pieri) hanno già annunciato che non si ricandideranno, e anzi la De Pieri ha rimesso le deleghe fin dall'estate scorsa. Un fuggi-fuggi generale: Caporetto, in confronto, era stato un trionfo.
La lista "RinnoviAmo Cigliano" che si è presentata alle elezioni comunali nel 2019
Dentro i “nuovi”. Ecco quindi che Marchetti e i suoi assessori, per tentare di restare in Giunta anche nel prossimo quinquennio, persi i vecchi compagni di strada hanno avuto bisogno di trovare altri candidati per riuscire a presentare una lista. Questi i nomi, resi noti nei giorni scorsi: Nadia Fabbiano, Diego Ghirardello, Vanina Orillier, Stefano Bobba, Alessandra Valle, Riccardo Tonello, Mara Mioranza e Mauro Balegno.
Gli avversari. A sfidare “RinnoviAmo Cigliano” ci sarà, da tempo annunciata, la lista “Cigliano futura” che presenterà come candidato sindaco l'ex segretario del Pd locale Giorgio Testore e come vice Maurizio Regis, e che da mesi ha aperto la sede elettorale in piazza Partigiani. Degli attuali consiglieri di minoranza, Flavio Ranalli ha già annunciato che non si ricandiderà per motivi familiari, mentre Bruna Filippi non ha ancora sciolto la riserva. Vi è poi un gruppo, coordinato da Luigi Bobba e Agostino Pino, che nel 2023 aveva iniziato a lavorare su una possibile lista ma di cui ultimamente si sono perse le tracce. Nelle prossime settimane se ne saprà di più.
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