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Decadenza e abbandono per la tomba dei grandi del passato

Tra questi c'è anche Giovanni Matta, il nonno di Enrico Matta, in arte Ninja, batterista dei Subsonica

Il cimitero di Brandizzo

Il cimitero di Brandizzo

Nel tessuto della memoria di una comunità, le sepolture dei suoi uomini illustri rappresentano il legame tangibile tra passato e presente.

Tuttavia, a Brandizzo, un'opera che in passato simboleggiava rispetto e memoria rischia ora di svanire nell'oblio e nell'incuria.

Fu qualche anno fa che l'amministrazione, guidata dal tandem Roberto Buscaglia e Fulio Merlo, compì un atto di grande merito: restaurare e sistemare le sepolture di uomini che, con le proprie vite e opere, avevano guadagnato un posto indelebile nella storia locale. Questo gesto di rispetto e memoria trasformò quel luogo in una sorta di Famedio cittadino, un monumento all'onore e alla gratitudine della comunità brandizzese verso coloro che ne avevano plasmato il tessuto sociale.

Roberto Buscaglia e Fulio Merlo realizzarono l'opera durante la loro amministrazione

Nella solenne collocazione trovarono posto illustri nomi come quello del maestro Luigi Felice Rossi, noto musicista e compositore del XIX secolo, insieme alle iscrizioni che narravano le gesta del cavaliere Giovanni Re, proprietario del celebre mulino e sindaco di Brandizzo, così come dei rispettati amministratori comunali e sindaci dell'Ottocento, insieme ai fratelli Pezza e Giuseppe Matta.

Quest'ultimo era un musicista e scrisse le note dell'inno della Bela Cossotero, la maschera storica di Brandizzo.

Curiosità: Giovanni Matta è il nonno di Enrico Matta, alias Ninja, storico batterista dei Subsonica.

Enrico Matta, in arte Ninja,  (primo a destra) con i Subsonica

Tuttavia, oggi quella stessa solennità è stata oscurata da un velo di abbandono e degrado. Laddove un tempo sorgeva un simbolo di riconoscenza e storia, adesso si erge un triste spettacolo di rovina. Le iscrizioni, testimonianze incise del passato, giacciono nell'oscurità dell'illeggibilità, alcune delle quali, di una bellezza intrinseca, ora scompaiono nell'oblio.

È un frammento della storia locale che, invece di essere preservato con cura, viene lasciato languire nell'indifferenza di coloro che dovrebbero essere i suoi custodi. Quella che una volta fu una testimonianza orgogliosa della storia di Brandizzo, ora è ridotta a un cumulo di ruderi decrepiti.

Il triste stato di queste sepolture rappresenta un monito eloquente: la memoria storica di una comunità non può sopravvivere senza attenzione e cura costante. Se oggi lasciamo che l'incuria la divorii, quale eredità lasceremo ai nostri discendenti?

La memoria dei nostri predecessori non va perduta nel turbine del tempo. Il Famedio cittadino di Brandizzo, anziché un simbolo di decadenza, dovrebbe essere un faro che illumina il percorso delle generazioni future, un luogo che racconta e celebra il passato affinché possa ispirare il futuro.

IL FAMEDIO

Il termine "famedio" trae le sue origini dall'italiano "Fama et Dignitas" (Fama e Dignità), rappresentando un luogo dedicato a onorare e commemorare persone di particolare rilevanza sociale, culturale o storica. Di solito, il famedio è un mausoleo, un'area o una struttura specifica all'interno di un cimitero o di un luogo pubblico, dedicato alla memoria di individui celebri o di merito.

La sua funzione principale è quella di servire come luogo di sepoltura o commemorazione per figure di spicco, artisti, scrittori, politici, scienziati o membri della società che hanno lasciato un'impronta indelebile nelle loro comunità o nel mondo intero.

Alcuni esempi illustri di famedi includono:

  1. Famedio del Cimitero Monumentale di Milano: Questo è uno dei famedi più celebri, situato all'interno del Cimitero Monumentale di Milano, e ospita le tombe di molte personalità di spicco, tra cui artisti, scrittori e politici italiani. È un vero e proprio museo all'aperto di sculture e architetture funerarie.

  2. Famedio di Parigi: Il Panthéon di Parigi è uno dei più importanti famedi al mondo. Originariamente una chiesa dedicata a Santa Genoveffa, fu trasformato in un monumento secolare nel 1791 per onorare le glorie della Francia. Qui riposano illustri personaggi come Voltaire, Rousseau, Victor Hugo e Marie Curie.

  3. Famedio della Basilica di Santa Croce a Firenze: La basilica di Santa Croce a Firenze ospita un famoso famedio, con tombe e monumenti dedicati a personalità di grande rilievo nella storia italiana, come Michelangelo, Galileo Galilei, Niccolò Machiavelli e Gioacchino Rossini.

  4. Famedio di Buenos Aires: Situato nel cimitero della Recoleta, il famedio di Buenos Aires è un luogo di sepoltura per alcune delle personalità più influenti e benestanti dell'Argentina, tra cui Eva Perón.

In generale, i famedi rappresentano non solo luoghi di sepoltura, ma veri e propri simboli della memoria collettiva di una società. Sono spazi in cui le persone possono riflettere, onorare e celebrare le vite e le opere di coloro che hanno contribuito in modo significativo alla cultura, alla scienza, alla politica e all'arte, lasciando un'impronta indelebile nella storia dell'umanità.

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