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Deposito Nucleare a Trino: il sindaco lo vuole proprio

Daniele Pane ha indetto un consiglio comunale aperto invitando tutti i cittadini a partecipare, poi invierà la mail certificata al Ministero

Deposito Nucleare a Trino: il sindaco lo vuole proprio

 Il Consiglio comunale di Trino  ha approvato all'unanimità, nel corso dell'ultima seduta dell'anno, l'indizione di incontro pubblico sul tema del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi.

L'adunanza, aperta al pubblico, dovrà tenersi entro l'11 gennaio, cioè entro due giorni dalla scadenza dei termini per inviare una pec al ministero dell'Ambiente con la proposta di autocandidatura ad ospitare il sito unico.

Un'eventualità su cui il sindaco Daniele Pane si è espresso più volte favorevolmente. La proposta è partita dalla minoranza di "Impegno per Trino e Robella": secondo quanto concordato tra maggioranza e opposizione, le due parti a favore e contro l'ipotesi dell'insediamento del deposito nel territorio comunale stileranno l'elenco degli interventi, mentre i cittadini potranno assistere, come di consueto nei Consigli comunali, ma non intervenire.

Il sindaco Daniele Pane conferma inoltre "la volontà di organizzare un incontro pubblico per informare i cittadini in modo imparziale con l'aiuto di tecnici ed esperti, in cui tutti avranno possibilità di intervenire. L'incontro si terrà - precisano dal Comune - nel caso in cui, a valle dell'eventuale autocandidatura, che ancora non è stata inviata, il territorio risultasse idoneo a seguito di una rivalutazione. Fino a quando, e se non ci sarà un'idoneità formale, si eviterà di spendere risorse pubbliche su ipotesi che magari non si concretizzano".

Trino, in provincia di Vercelli, è in corso di costituzione un comitato di persone contrarie al possibile arrivo sul territorio del Deposito nazionale unico dei rifiuti radioattivi, un'eventualità ipotizzata dal sindaco Daniele Pane nelle scorse settimane dopo che il governo ha aperto la porta alle autocandidature.

Il comitato si chiamerà "Tri-No - No al Deposito nazionale", e arriva dopo le due serate organizzate a Brusaschetto (Alessandria) e l'ultima a Trino, voluta da Legambiente.

Entrambe, dicono i promotori, vogliono essere assemblee aperte alla cittadinanza, per dire no a un Deposito "ipotizzato in un luogo assolutamente non idoneo, scartato dall'elenco della Cnai, ma che per ragioni incomprensibili ai più si vuole rimettere politicamente in gioco. Sono invitate a partecipare - riferiscono - tutte le persone contrarie all'ipotesi portata avanti in assoluta solitudine da Pane, che vuole firmare per la nostra terra una 'maledetta cambiale', sgradita alla maggior parte della popolazione. Una cambiale che durerà centinaia di anni, e coinvolgerà decine di generazioni dopo la nostra".

Tutto nasce dalle dichiarazioni rese durante l'audizione del sindaco di Trino Daniele Pane, alla Commissione Ambiente della Camera, lo scorso 8 novembre a proposito della proposta di legge di modifica dell'articolo 27 del decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31, in materia di procedimento per l’individuazione dell’area destinata alla realizzazione del Parco tecnologico e del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi a bassa e media intensità.

Daniele Pane sindaco di Trino

Nessuna auto candidatura, nemmeno la nostra, senza che sia prima pubblicata la CNAI e si sia concluso l’iter di legge attualmente previsto” – è quanto ha ribadito il sindaco di Trino Daniele Pane  A valle del procedimento, se si concludesse in maniera infruttuosa, rimaniamo disponibili a sederci al tavolo per valutare nuovamente se sul nostro territorio è possibile individuare un’area idonea a una tecnologia sicura”. 
“L’area attorno a Trino, dove c’era la centrale Enrico Fermi, fiore all’occhiello del nostro territorio fino al suo spegnimento e la trasformazione in deposito temporaneo che comprende anche l’area di Saluggia, vede nel raggio di pochi chilometri in Piemonte il 73% di rifiuti radioattivi e il 90% dei materiali di scarto. Abbiamo dunque interesse che questo deposito venga realizzato quanto prima con il relativo parco tecnologico” – ha sottolineato Pane, ponendo l’attenzione anche sulla necessaria conclusione dell’iter per l’individuazione del deposito unico nazionale – Ho sempre manifestato perplessità sull’iter per i tempi troppo lunghi. Ci sono voluti sette anni per la pubblicazione della Cnapi diventata poi Cnai (Carta nazionale aree idonee) e che non è stata ancora pubblicata...".
"Per questo – ha precisato Pane – è necessario concludere l’iter come previsto dalla legge e avviata l’interlocuzione con i territori individuati come idonei. Se non ci dovesse essere ‘accordo’ tra questi ultimi e lo Stato ci rendiamo disponibili ad effettuare una ulteriore indagine sul nostro territorio per trovare una soluzione alternativa. Va pubblicata però la Cnai e bisogna permettere autocandidature e disponibilità da parte dei territori interessati”.

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